Raccolta di prediche
ms. cartaceo sec. XVII, cc. 232, 155x100x35 mm
segnatura
MM 37 (già Alpha 7 18)
Legatura del secolo XVII eseguita a Roma, del genere "alle armi"
Cuoio nocciola con marginali spellature, decorato in oro. Cornice esterna a dente di topo. Fregi a filigrana in quella interna; in testa ed al piede, entro un riquadro provvisto di corolle stilizzate, il nome del destinatario "CESAR CINCIVS". Al centro dei piatti, uno stemma provvisto di sei crescenti sovrastati da una corona a cinque punte entro rami fronzuti. Circostante tavola ad otto lati a filetti continui e filigranati, con monticelli interni. Quarti di cerchio a ventaglio, accantonati. Dorso a quattro nervi rilevati; compartimenti ornati con volute e motivi fioriti. Cinque alette orizzontali in carta di rinforzo. Capitelli grezzi e marroni. Taglio dorato. Rimbocchi laterali collocati sopra quelli di testa e di piede, rifilati senza cura. Carte di guardia bianche.
La cornice a dente di topo
1 lungo i margini della cornice esterna, i motivi a filigrana al suo interno
2, la tavola ottagonale classica
3, i monticelli lungo i margini interni
4 ed i rami fronzuti
5 circostanti lo scudo, orientano verso un'origine romana della legatura.
Il periodo barocco ha inizio negli ultimi decenni del Cinquecento e si protrae fino agli albori del Settecento. A Roma, in particolare, questo tipo di decorazione fu realizzata nella bottega dei Soresini, soprattutto da Baldassarre Soresini ("Borghese Binder"), attivo dal 1590 al 1634 circa. Egli realizzò molte tra le più belle legature del primo barocco romano, utilizzando numerosi ferri di insuperabile perfezione, sia per la bellezza del disegno sia per l'accuratezza dell'incisione: tritoni che suonano conchiglie, spirali che terminano con teste di delfino affrontate, cornucopie intrecciate, nonché la cosiddetta "gamma egizia" con sfingi, erme, cariatidi, baldacchini di protezione.
Sempre a Roma in pieno periodo barocco, dal 1650 al 1680 circa, questo tipo di decorazione assume una particolare connotazione e si presenta sotto forma di manufatti di monumentale solennità, specie sui grandi libri liturgici, caratterizzati da piatti divisi in numerosi compartimenti di varia forma, occupati da reticolati, da seminati, da ventagli e da tipici putti alati accollati agli stemmi, talvolta arricchiti da una decorazione a mosaico. Queste legature romane di genere "post-fanfare"
6, raggiungono la loro più completa espressione verso il 1670 nella produzione dei fratelli Andreoli, L'abbandono della decorazione nella parte centrale della coperta e il recupero della cornice segnano il passaggio dal barocco al rococò.
1

Segnatura MM 37, dettaglio
Per la nozione, cfr. la segnatura segnatura
MA 379.
Cfr.
BIBLIOTECA CASANATENSE 1995, I, n. 661; II, fig. 266, p. 167,
Bibbia in latino ed ebraico. Quatuor Evangelia Novi Testamenti ex Latino in Hebraicum sermonem versa ab Ioanne Baptista Iona: Sanctiss. D. N. Clementi Nono P. M. dicata, Romae, Typis S.C. Prop. Fidei, 1668, segnatura O.I.31.CCC.
2

Segnatura MM 37, dettaglio
Cfr.
BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA 1977, n. 217, p. 117, tav. CLVII,
Imago primi saeculi Societatis Jesu a Provincia Flandro-Belgica eiusdem Societatis repraesentata, Anversa, Balthasar Moretus, 1640, segnatura Stamp. Barb. H.V.89;
BIBLIOTECA CASANATENSE 1995, I, n. 640; II, p. 160, fig. 256,
Missale Sacri Ordinis Praedicatorum… Nicolai Rodulfii eiusd. Ord. Generalis Magisteri iussu editum, Romae, Ex Typographia Manelphij, 1639, segnatura D.XII.55.
3
BIBLIOTECA CASANATENSE 1995, I, n. 592, II, fig. 238, p. 151, Giovanni Burcardo,
Diarium Alexandri PP. VI. Ill.mo; & R:mo DD. Abbati Hyacintho Massae domino suo colendissimo Thomas Taurus D.D.D., ms. cartaceo sec. XVII, segnatura Ms 543.
4

Segnatura MM 37, dettaglio
Cfr.
VIANINI TOLOMEI 1991, tav. VIII, seconda fila di ferri, bottega vaticana Andreoli attiva dal 1630 al 1700 ca..
5

Segnatura MM 37, dettaglio
Cfr.
BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA 1977, n. 197, p. 107-108, tav. CXLVII, Placido Rediglia,
Ritratto del bellissimo volto di Maria Vergine Madre di Dio … alla santità di N. S. Urbano Papa VIII, Roma, Erede di Bartolomeo Zanetti, 1624, segnatura Stamp. Barb. V. III. 40;
VIANINI TOLOMEI 1991, tav. V, dodicesima serie, 4° e 5° ferro, bottega vaticana Andreoli attiva dal 1630 al 1700 ca. La legatura francese del primo quarto del secolo XVII su testo
Synesii cyrenaei episcopi epistolae, Parisiis, Ex officina Typographica Claudij Morelli, MDCV, Milano, collezione privata, appresso riprodotta, testimonia l'influsso dei moduli ornamentali parigini su quelli romani.
Synesii cyrenaei episcopi epistolae, Parisiis, Ex officina Typographica Claudij Morelli, MDCV, Milano, collezione privata.
6
Decorazione utilizzata nel XVII e nel XVIII secolo in Francia e in tutta Europa. Prende a modello lo schema a compartimenti multipli dello stile "à la fanfare". In Francia è caratterizzata da nastri intrecciati, alcuni dei quali a forma di "8", talvolta rilevati con pasta di cera, che delimitano numerosi compartimenti riempiti da volute, volute e fregi filigranati, volute a coda. La decorazione riempie l'intera coperta ed è talvolta delineata da una rotella ornata, secondo uno schema utilizzato nella prima metà del XVIII secolo anche sotto forma di placche grossolane, non sempre di buona fattura, su libri da messa e su almanacchi stampati fra il 1727 e il 1752. Le caratteristiche volute caudate che compaiono su queste placche del XVIII secolo si riallacciano ai loro più lontani modelli: niente altro, tra i restanti motivi, ricorda i ferri del XVI secolo. Con questo grossolano tipo di decorazione a placca, secondo Geoffrey Dudley Hobson (
HOBSON G. D. 1935,
pp. 66, 67-70), si spegne in Francia in modo miserevole la "fanfare", iniziata quasi duecento anni prima. In Italia nelle legature "post-fanfare" prevale uno schema di tipo geometrico con ampi compartimenti e larghi inquadramenti delineati da filetti diritti e curvi. Una fitta decorazione affolla tutte le coperte con volute, volute fogliate, spirali, stelle, palmette. A Roma in particolare, compaiono i tipici ferri di gusto locale: grottesche, perle digradanti, il fiore di "arum". Esempi di questo genere sono numerosi tra le legature eseguite nella bottega dei Rospigliosi. Con la dizione "post-fanfare" si indica pertanto, genericamente un tipo di ornamentazione dei secoli XVII e XVIII caratterizzata da una suddivisione delle coperte in numerosi compartimenti completamente e riccamente decorati, secondo uno schema vario nelle differenti nazioni, ma fondamentalmente derivato dallo stile francese "à la fanfare".