Del catechismo, ossia Delle Istruzioni del Cristiano compilate da Giuseppe Antonio Cornaro
ms. cartaceo sec. XVIII, cc. 225, 312x211x40 mm
segnatura
MMB 485 (già Lambda 2 25)
Provenienza: volume donato a Luigi Fermi il 20 luglio 1842.
Gratulatoria della seconda metà del secolo XVIII, eseguita a Venezia
Carta viola, in fase di distacco lungo il dorso, decorata con placca silografica. Cornice a losanghe, corolle stilizzate e graticci, ripetuti questi ultimi lungo il margine interno dello specchio, e nastri intrecciati. Al centro dei piatti, uno stemma inquartato sovrastato da una corona a cinque punte. Dorso liscio. Capitelli assenti. Taglio grezzo.Carte di guardia assenti. Rimbocchi laterali collocati sopra quelli di testa e di piede, rifilati con cura.
Gratulatoria veneziana
1. Caratteristico per il Settecento, il decoro a graticcio
2 nella cornice. Al piede dello specchio, il nome del realizzatore della placca
3. Questa Biblioteca possiede altre due legature di questo genere
4.
1
La gratulatoria costituisce una raccolta di poesie dedicate a personaggi in occasione di matrimoni, anniversari, insediamenti in pubbliche cariche. Tipico prodotto editoriale del XVIII secolo, in particolare di area veneta, la gratulatoria nasceva, stampata in pochi esemplari, come plaquette coperta di carta decorata in varie tinte, spesso con al centro le armi del dedicatario. Sui sottili piatti in carta bianca o colorata (rossa, verde, celeste, rosa) si imprimeva, generalmente a xilografia, una ricca decorazione analoga a quella delle legature in pelle dell'epoca: di solito grandi cornici rococò con fiori, ghirlande, compartimenti a reticolato, armi o monogrammi al centro. Per la decorazione delle gratulatorie si sono quasi sempre impiegate matrici di legno; raro l'uso di quelle calcografiche, secondo la tecnica tedesca delle carte decorate e goffrate. Grande è il fascino di queste coperte decorate, forse il più delizioso contributo veneziano del periodo rococò. Le carte decorate per
gratulatorie furono tra le specialità dei Remondini di Bassano, che nel 1735 ebbero il monopolio di stampa ventennale dal Governo Veneto. Una delle ultime risale al 1796, l'anno prima della caduta della Repubblica Veneta.
Le Biblioteche Queriniana di Brescia (
Poesie d'autori diversi per l'ingresso glorioso di sua Eccellenza il signor Ludovico Manino, alla dignità di Proccuratore di San Marco per merito, Venezia, MDCCLXIV, nella stamperia degli Albrizzi, 292x213x20 mm, 5A G III 27;
Componimenti poetici nele gloriose nozze dell'Eccellenze loro la signora Cecilia Dolfin ed il signor Francesco Lippomano, Venezia, nella stamperia Pinelli, 1769, segnatura 10° G I 20;
Componimenti poetici per lo sposalizio solenne dell'Eccellenze loro il Signor Francesco Lippomano e la Signora Cecilia Dolfin, Venezia, presso Antonio Bassanesi, 1769, segnatura 10° G I 21;
Poesie pel solenne ingresso dell'illustrissimo e reverendissimo Monsignore Federico M. Giovannelli alla sede di Patriarca di Venezia e Primate della Dalmazia, Venezia, Gaspare Storti, 1776, 10° L II 9;
Componimenti poetici in occasione del solenne ingresso di sua Ecellenza Mss Zorzi Pisani alla dignità di procuratore di S. Marco,
Venezia, MDCCLXXX, Ms. P III 31), provinciale di Gorizia (
QUILICI 1986 A, p. 155, n. 26, segnatura 16378; p. 155, n. 27, segnatura 16379; p. 155, n. 28, segnatura n. 16380), Trivulziana di Milano (segnatura Triv. A 206) e Universitaria di Pavia (segnatura Sala Teresiana 10 E 17) possiedono esemplari di questo genere; cfr. anche
BRESLAUER 104, n. 101, p. 145;
BRESLAUER 104 A, n. 235-236, pp. 358-359;
BOLOGNA 1998, p. 139;
GARVEY 1997, n. 2, p. 307, n. 9, 10;
MALAGUZZI 2005, figura 10, p. 39;
SOTHEBY'S LONDON 1990, p. 145, n. 252). Altri 2 esemplari sono presenti in una collezione milanese: (a)
Memoria storica intorno alla repubblica di Venezia, scritta da
Paolo Morosini e da Giovanni Cornaro per la prima volta pubblicata nell'ingresso di S. E. Messer Alvise Pisani cavaliere alla dignità di procuratore di San Marco, Venezia, nella stamperia di Carlo Palese, MDCCXCVI; b) legatura vuota).
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Segnatura MMB 485, dettaglio
Graticcio, cartella a o cartella a griglia, o griglia, o reticella, o reticolato, o reticolo, o cuscinetto a reticolato, o traliccio: motivo a forma di rete, di piccoli rombi, ottenuto incrociando perpendicolarmente o diagonalmente singoli filetti. Lo si trova in legature del tardo Seicento e del Settecento, specie negli angoli dei piatti sotto forma di cartelle più o meno grandi, nel contesto di decorazioni rococò; è frequente in Italia, in legature romane, napoletane, veneziane e piemontesi del XVIII secolo. Sotto forma di reticolo che occupa l'intero specchio con losanghe, centrato da piccoli fregi, rosette e gigli, compare in legature tedesche dell'inizio del Cinquecento, eseguite a Colonia. Non è infrequente nei seminati del XVII secolo, dove racchiude gigli, corone, monogrammi, insegne araldiche. Compare tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento in legature austriache, tedesche, francesi e inglesi sotto forma di decorazione a campo pieno; in Francia sono note quelle
eseguite da Jean-Claude Bozérian.
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Segnatura MMB 485, dettaglio
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Segnature
Locatelli 7 208 e
Sala 41 C 10 19(7).