Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - SALA 41 C 10 19(7)
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Sala 41 C 10 19(7)


Orazione per il solenne ingresso di Sua eccellenza il signor Alvise Contarini 2.do alla dignità di caavliere della Stola d'oro e di conte di Zaffo, e signore di Ascalona
Venezia, stamperia di Carlo Palese, 1784, 300x221x6 mm
segnatura Sala 41 C 10 19(7)

Gratulatoria dell'ultimo quarto del secolo XVIII, eseguita a Venezia

Carta di copertura di colore lilla. Taglio grezzo, rosso e blu.

Gratulatoria veneziana1. Caratteristico per il Settecento, il decoro a graticcio2 nella cornice. Questa Biblioteca possiede altre due legature di questo genere3.


1
La gratulatoria costituisce una raccolta di poesie dedicate a personaggi in occasione di matrimoni, anniversari, insediamenti in pubbliche cariche. Tipico prodotto editoriale del XVIII secolo, in particolare di area veneta, la gratulatoria nasceva, stampata in pochi esemplari, come plaquette coperta di carta decorata in varie tinte, spesso con al centro le armi del dedicatario. Sui sottili piatti in carta bianca o colorata (rossa, verde, celeste, rosa) si imprimeva, generalmente a xilografia, una ricca decorazione analoga a quella delle legature in pelle dell'epoca: di solito grandi cornici rococò con fiori, ghirlande, compartimenti a reticolato, armi o monogrammi al centro. Per la decorazione delle gratulatorie si sono quasi sempre impiegate matrici di legno; raro l'uso di quelle calcografiche, secondo la tecnica tedesca delle carte decorate e goffrate. Grande è il fascino di queste coperte decorate, forse il più delizioso contributo veneziano del periodo rococò. Le carte decorate per gratulatorie furono tra le specialità dei Remondini di Bassano, che nel 1735 ebbero il monopolio di stampa ventennale dal Governo Veneto. Una delle ultime risale al 1796, l'anno prima della caduta della Repubblica Veneta.
Le Biblioteche Provinciale di Gorizia (QUILICI 1986 A, p. 155, n. 26, segnatura 16378; p. 155, n. 27, segnatura 16379; p. 155, n. 28, segnatura n. 16380), Trivulziana di Milano (segnatura Triv. A 206) e Universitaria di Pavia (segnatura Sala Teresiana 10 E 17) possiedono un esemplare di questo genere. Bibliografia: BRESLAUER 104, n. 101, p. 145; BRESLAUER 104 A, n. 235-236, pp. 358-359; BOLOGNA 1998, p. 139; GARVEY 1997, n. 2, p. 307, n. 9, 10; SOTHEBY'S LONDON 1990, p. 145, n. 252. Anche la Biblioteca Queriniana di Brescia possiede legature di questo genere (Componimenti poetici nele gloriose nozze dell'Eccellenze loro la signora Cecilia Dolfin ed il signor Francesco Lippomano, Venezia, nella stamperia Pinelli, 1769, 373x260x9 mm, segnatura 10° G I 20; Componimenti poetici per lo sposalizio solenne dell'Eccellenze loro il Signor Francesco Lippomano e la Signora Cecilia, Dolfin, Venezia, presso Antonio Bassanesi, 1769, segnatura 10° G I 21; Poesie pel solenne ingresso dell'illustrissimo e reverendissimo Monsignore Federico M. Giovannelli alla sede di Patriarca di Venezia e Primate della Dalmazia, Venezia, Gaspare Storti, 1776, 10° L II 9; Componimenti poetici in occasione del solenne ingresso di sua Ecellenza Mss Zorzi Pisani alla dignità di procuratore di S. Marco, Venezia, MDCCLXXX, Ms. P III 31. Altri 2 esemplari sono presenti in una collezione milanese (a) Memoria storica intorno alla repubblica di Venezia, scritta da Paolo Morosini e da Giovanni Cornaro per la prima volta pubblicata nell'ingresso di S. E. Messer Alvise Pisani cavaliere alla dignità di procuratore di San Marco, Venezia, nella stamperia di Carlo Palese, MDCCXCVI; b) legatura vuota).
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2
Graticcio, cartella a o cartella a griglia, o griglia, o reticella, o reticolato, o reticolo, o cuscinetto a reticolato, o traliccio motivo a forma di rete, di piccoli rombi, ottenuto incrociando perpendicolarmente o diagonalmente singoli filetti. Lo si trova in legature del tardo Seicento e del Settecento, specie negli angoli dei piatti sotto forma di cartelle più o meno grandi, nel contesto di decorazioni rococò; è frequente in Italia, in legature romane, napoletane, veneziane e piemontesi del xviii secolo.
Sotto forma di reticolo che occupa l'intero specchio con losanghe, centrato da piccoli fregi, rosette e gigli, compare in legature tedesche dell'inizio del Cinquecento, eseguite a Colonia. Non è infrequente nei seminati del XVII secolo, dove racchiude gigli, corone, monogrammi, insegne araldiche. Compare tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento in legature austriache, tedesche, francesi e inglesi sotto forma di decorazione a campo pieno; in Francia sono note quelle eseguite da Jean-Claude Bozérian.
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3
Del catechismo, ossia Delle Istruzioni del Cristiano compilate da Giuseppe Antonio Cornaro, ms. cartaceo sec. XVIII, cc. 225 carte numerate, 312x211x40 mm, segnatura MMB 485 (già Lambda 2 25). Provenienza: volume donato a Luigi Fermi il 20 luglio 1842; segnatura Locatelli 7 208.
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