Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 428
MA 428
Opus medicinae
latino, ms. cartaceo sec.XVI (1550-1554), Veneto, cc. 91, 230x170x25 mm
segnatura
MA 428 (già Delta 7 42)
Riutilizzo di una legatura della seconda metà del secolo XVI, eseguita a Venezia, del tipo "a cassoni"
Legatura su cui sono stati applicati i piatti di una legatura rinascimentale italiana in marocchino nero, decorato in oro e dipinto. Quattro filetti concentrici dorati delimitano lo specchio, caratterizzato da una mandorla centrale con una coppia di circostanti pendagli ed angolari, incassati, ornati con arabeschi dipinti in colore marrone e rosso. Tracce di quattro bindelle. Dorso mobile a quattro nervi rilevati. Capitelli rossi. Taglio dorato. Carte di guardia bianche e originali, con filigrana a forma di balestra. Rimbocchi del cuoio sui contropiatti, rifilati con discreta cura; angoli giustapposti.
La filigrana a balestra è riferibile ai secoli XV-XVI, area veneta
1. Ornamentazione del testo, limitata a quattro iniziali elegantemente decorate in oro e turchino
2.
La mandorla
3 al centro dei piatti provvista di pendagli
4 (c.d. "mandorla caudata") è comune a molte legature islamiche di origine persiana
5. Ha figura ovoidale allungata; l'interno può contenere arabeschi come per questo esemplare, oppure fregi, immagini, simboli, monogrammi. In età rinascimentale si ottennero, in Italia, motivi a mandorla anche imprimendo mezze placche unite fra loro. Questo tipico motivo orientale ad arabeschi fu in uso specie a Venezia nel primo Cinquecento; nella seconda metà del secolo fu ampiamente impiegato, associato ad angolari ed arabeschi, anche in Francia e in Inghilterra (decorazione a centro ed angoli).
Le zampe di gallina
6 lungo la mandorla centrale ed i pendagli eseguite con un ferro e non dipinte come avveniva nelle legature islamiche, testimoniano la genesi occidentale (veneziana) del manufatto. Questa legatura di origine islamica, presenta una superficie con compartimenti incassati al centro dei piatti e negli angoli
7. La struttura a due strati era ottenuta dagli artigiani orientali mediante la sovrapposizione di cuoio intagliato a traforo
8 ("a giorno"), su cuoio di altro colore, usata come fondo, tecnica ripresa nel Seicento anche in legature fiamminghe o tedesche
9. Gli artisti veneziani, specie nell'esecuzione delle lussuose commissioni dogali della seconda metà del Cinquecento, impiegarono una tecnica diversa: sovrapponevano la pelle a due piani di cartone incollati tra loro: quello superiore in cui è ritagliato il disegno dei compartimenti, veniva incollato su
quello inferiore, mentre dopo la ricopertura con cuoio, venivano impressi sulla parte in cavo dei piatti stampi di metallo della forma del ritaglio (gli stampi recano incisi di solito disegni floreali), e al centro viene impresso il leone di San Marco o, come qui, motivi arabescati. Questo tipo di decorazione fu ripreso per volumi di pregio nei secoli successivi, particolarmente in Inghilterra nel secolo XIX. La Biblioteca Nacional di Madrid custodisce una legatura analoga a quella presentata
10. In questa Biblioteca si trova una legatura a mandorla entrale verosimilmente eseguita in Persia o in Turchia nel XIX secolo
11. Ornamentazione del testo limitata a quattro iniziali ornate in oro e turchino
12.
1
BRIQUET 1968, n. 743-746.
2
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 157, p. 352.
3
Segnatura MA 428, dettaglio
4
Segnatura MA 428, dettaglio
5
HALDANE 1983, n. 79, 80, 86.
6
Segnatura MA 428, dettaglio
Motivo di derivazione orientale a forma di zampa d'uccello o di trifoglio stilizzato, di solito alternato ad altro piccolo elemento decorativo, nelle cornici o attorno alla mandorla centrale e agli angolari delle legature dogali di tipo orientale, a cassoni, della seconda metà del Cinquecento (
SCHUNKE 1964, tav. XXVI).
7
Segnatura MA 428, dettaglio
8
BOLOGNA 1998, p. 91, Farid al-Din al-'Attar,
Linguaggio degli uccelli, ms. membranaceo sec. XV con miniature, Torino, Biblioteca reale.
9
FOOT 2006, illustration 33, Londra, British Library,
Officium B. Mariae Virginis, Anversa, 1575, segnatura C.46.f.5.
10
MARCON 1999, Venezia, Stamperia Valdonega, fig. 3, p. 38, Cofanetto della Crocifissione di Tiziano e Orazio Vecellio.
11
Segnatura
MM 475.
12
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 157, p. 352.