Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 405
Chiudi la finestra


MA 405


Ambrosio (S.), De excessu fratris sui Satyri libri duo
latino, Lombardia, ms. membranaceo sec. XV, cc. 32, scrittura semigotica tendente alle forme rotonde e corsiva di mano cinquecentesca, 252x185x23 mm
segnatura MA 405 (già Delta 7 46)
Provenienza: Cristoforo Ambrosio, nobile di Bergamo; frate Ludovico Rota.

MA 405 piatto anteriore MA 405 piatto posteriore
Legatura del secolo XV, verosimilmente eseguita a Milano

Marocchino nocciola, parzialmente spellato, su assi, decorato a secco. Piatti indeboliti lungo le cerniere. Tre cornici concentriche, decorate a piastrella, raffigurano: 1) volute fogliate e fiorite; 2) nastri ondivaghi, alternativamente puntinati e a traliccio; 3) ellissi a reticolo interno. Nello specchio, bande verticali provviste di: a) motivi rettilinei ondivaghi: b) agnelli cruciferi; c) fregi cuoriformi; d) roselline ad otto lobi; e) fregi cuoriformi; f) agnelli cruciferi; g) motivi rettilinei ondivaghi. Tracce di due fermagli, caratterizzati da bindelle in cuoio e contrograffe quadrate, zigrinate, munite di un foro di aggancio sul piatto posteriore. Dorso a tre nervi in pelle allumata, tagliati a metà, spezzati quelli presenti sul piatto anteriore, e ricamati, collocati entro incavi rettangolari lungo il margine dei supporti lignei. Capitelli scomparsi. Taglio grezzo. Carte di guardia membranacee. Rimbocchi rifilati con cura; negli angoli, una linguetta in cuoio.

La nota di possesso a f. Ir denuncia la presenza del codice a Bergamo nel secolo XVI nella biblioteca di un nobile "Christophoro". La scrittura e la decorazione quattrocentesche non dovrebbero essere di ambito esterno ai confini lombardi, dato anche l'argomento ambrosiano del testo. Le due sole iniziali non consentono altre precisazioni1.
Confortano una verosimile origine milanese2, i rami fioriti3, gli agnelli cruciferi4, le rosette a otto lobi5 e le ellissi6, fregi quest'ultimi pure adottati dal "Maestro del Piccolpasso" attivo per il cardinale Francesco di Nicolò de' Picolpassi (1370 ca.- 1443) fin verso il 1460, del quale sono note almeno 277 legature. Per il commento, cfr. la segnatura MA 183. Volume ritenuto milanese da T. De Marinis8.


1
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 118, p. 274.
Toptop

2
Sulle legature milanesi disponiamo, a tutt'oggi, di informazioni piuttosto scarne. Le legature viscontee, che sono tra le più antiche in quanto risalgono al XIV secolo, rivelano un forte influsso francese, evidente principalmente nelle bande verticali sulle coperte. Nel XV secolo le legature, in cuoio marrone (non rare le pelli scamosciate bianche, tipiche della produzione lombarda), sono di solito ornate con cornici rettangolari concentriche, decorate con l'apposizione ripetuta di singole piastrelle variamente decorate. A questa decorazione s'affiancano nodi e cordami intrecciati, ravvivati talvolta dalla presenza del biscione visconteo e dell'agnello crucifero, oltre che di crocette e dadi stellati.
Toptop

3
segnatura MA 405, dettaglio
Segnatura MA 405, dettaglio

Cfr. QUILICI 1994, p. 243, n. 30, ramo fiorito (riproduzione "infra").
QUILICI 1994, p. 243, n. 30
Toptop

4
segnatura MA 405, dettaglio
Segnatura MA 405, dettaglio

QUILICI 1994, p. 242, ferro 19, Agnus Dei (riproduzione "infra").
QUILICI 1994, p. 242, ferro 19
Toptop

5
segnatura MA 405, dettaglio
Segnatura MA 405, dettaglio

QUILICI 1994, p. 243, ferro 40, fiore a otto petali (riproduzione "infra").
QUILICI 1994, p. 242, ferro 40
Toptop

6
dettaglio
QUILICI 1994, p. 243, ferro 31, pigna (riproduzione "infra").

QUILICI 1994, p. 243, ferro 31
Toptop

7
QUILICI 1994, p. 201.
Toptop

8
DE MARINIS 1960, III, n. 2564 bis.
Toptop


Chiudi la finestra