Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 331
MA 331
Augustinus (S.),
Enarrationes in psalmos (salmi 8-88)
latino, ms. membranaceo sec. XV, Italia centrale, cc. 194, 1 pagina miniata con fregio, 37 iniziali decorate, scrittura umanistica rotonda di mano non calligrafica, 226x150x48 mm
segnatura
MA 331 (già Delta 6 15)
Provenienza: famiglia Baglioni, di origine perugina.
Legatura della seconda metà del secolo XV, verosimilmente eseguita nell'Italia centrale
Marocchino marrone spellato, su assi, decorato a secco. Tre filetti concentrici, i primi due collegati agli angoli da un filetto obliquo. Al centro dello specchio, un motivo raffigurante una stella a otto punte con un seminato interno di barrette diritte e ricurve con un cerchiello in corrispondenza delle estremità, decoro ripetuto nello spazio circostante. Tracce di due fermagli. Dorso a tre nervi rilevati, tagliati a metà, in pelle allumata, collocati entro incavi rettangolari lungo i supporti. Capitelli grezzi. Compartimenti a seminato di losanghe. Taglio dorato. Rimbocchi rifilati; negli angoli, ampie linguette vuote.
La decorazione a f. I r che inquadra l'intera pagina introduce il codice nell'ambito piuttosto frequentato della miniatura ad intrecci di girali di origine medioevale, e rivisitata in forma umanistica nel secolo XV in quasi tutta la Penisola. Lo stemma di casa Baglioni sul margine destro del foglio, indirizza la ricerca in ambito umbro e potrebbe anche giustificare l'attuale collocazione del manoscritto, risultando la famiglia Baglioni, originaria di Perugia, attestata nel Maggior Consiglio di Bergamo nel 1797
1. La decorazione del f. Ir conduce nell'importante ambito di miniatori di adozione romana fiorito nella seconda metà del sec. XV per merito soprattutto di Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II. La decorazione ben si inserisce tra Andrea da Firenze (il miniatore preferito da Pio II) e Giuliano Amedei (anch'egli fiorentino e monaco camaldolese). Le scelte cromatiche riconducono il codice ad Andrea da Firenze, mentre certe giunture dei girali ad anelli ricordano il
maestro Jacopo da Fabriano
2. Non univoca appare quindi l'attribuzione di questo codice, anche in quanto sembra opera di bottega, e di fatto i miniatori evocati erano soliti collaborare. La presenza più decisa appare comunque, quella di Andrea da Firenze presente a Roma già nel 1458 ed elencato nei libri di conti di Pio II nel 1463. È proprio verso il 1460 che andrebbe collocata questa decorazione miniata. La committenza Baglioni non è di ostacolo ad una committenza in ambito curiale. L'importante famiglia perugina era in stretto contatto con l'ambiente papale, soprattutto nella persona di Braccio Baglioni (1419-1479), uomo politico e milite di prim'ordine, nonché promotore culturale, anche in ambito librario
3, nella cui cerchia andrebbe rintracciato il committente del manoscritto.
L'origine del manoscritto, il decoro a barrette diritte e curve
4, i cerchielli
5, il poligono
6 al centro dei piatti, i motivi ondivaghi
7 caratterizzano il decoro di tipo "mudejar"
8 e sembrano riferibili ad un'esecuzione della legatura realizzata nell'Italia centrale.
1
SPRETI 1928, p. 470.
2
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 190, pp. 391-392;
TESORI MINIATI 1995, n. 97, p. 224.
3
ABBONDANZA 1963, p. 212.
4

Segnatura MA 331, dettaglio
5

Segnatura MA 331, dettaglio
6

Segnatura MA 331, dettaglio
Cfr. Firenze:
DE MARINIS 1960, I, n. 1000, tav. CLXIX,
T. Livius, ms. del 1463, Firenze, Biblioteca Laurenziana, segnatura Edili 182; Napoli: ID., I, n. 87, tav. VII,
M. Calmieri, ms. del 1459, Valencia, Biblioteca Universitaria, segnatura cod. 457; Roma: ID., I, n. 340, tav. LXVI,
M. T. Cicero, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura Chigi, H.V.148; ID., I, n. 365, tav. LXVIII, R. de Sancta,
Elia, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura lat. 3639; Urbino: n. 968, I, tav. CLXVI,
Chalcidius, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura Urbinate lat. 203.
7

Segnatura MA 331, dettaglio
Cfr. Napoli:
DE MARINIS 1960, I, n. 120, tav. XII,
Panegirico di Plinio a Traiano, ms. cartaceo, Paris, Bibliothèque nationale, segnatura latin 7841; Urbino: ID., I, n. 961, tav. CLXV,
Orationes, ms. del 1476, Vicenza, raccolta Roi.
8
Per la nozione, cfr. la segnatura
AB 51.
