Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 113
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MA 113


Caterina (S.), da Siena, Trattato
ms. cartaceo sec. XV, cc. 103, 218x151x30 mm
segnatura MA 113 (già Delta 7 45)

MA 113 piatto anteriore MA 113 piatto posteriore

Legatura della seconda metà del secolo XVIII, eseguita a Bergamo

Cuoio nocciola decorato a secco ed in oro. Due fasci di filetti concentrici. Specchio provvisto di un seminato di motivi fioriti entro losanghe. Dorso a tre nervi rilevati. Nel secondo compartimento, un tassello in cuoio recita, in caratteri dorati, "S. CATTA/RINA/MSS.". Capitelli e taglio grezzo. Carte di guardia bianca, con una filigrana a figura di testa di toro. Rimbocchi rifilati senza cura; quelli laterali sono posti sopra quelli di testa e di piede.

Il genere di motivo fiorito1 pure presente su alcune legature bergamasche2 a seminato3 di questa Biblioteca, suggerisce una legatura di origine bergamasca. L'impressione a secco risulta, anche in questo esemplare, prevalentemente bruna, probabilmente per contrastare il colore nocciola del cuoio.


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segnatura MA 113, dettaglio
Segnatura MA 113, dettaglio

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segnatura MA 82, dettaglio
Segnatura MA 82, dettaglio

segnatura MA 259, dettaglio
Segnatura MA 259, dettaglio
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Denominazione derivata dall'araldica, ove indica un blasone interamente ricoperto dalla stessa figura, ripetuta senza limiti di numero. Per analogia, si chiamano a seminato quelle legature le cui coperte sono ornate con la disposizione regolare di uno o più fregi ripetuti per righe e per file. Nei seminati i ferri, liberi oppure racchiusi entro un reticolato di filetti dritti o puntinati, sono molto spesso disposti "en quinconce"; generalmente rappresentano figure araldiche, come gigli o delfini, iniziali semplici od intrecciate, monogrammi, emblemi, "S fermé", fiori, piccoli medaglioni ovali. Non è raro che una coppia di ferri si alterni regolarmente per coprire tutto il piatto, o circoscritti settori della coperta, o i compartimenti del dorso. L'impegno esecutivo consiste nell'apporre a distanza regolare i fregi interessati alla decorazione, difficoltà che cresce col crescere delle dimensioni del volume.
Questa rigorosa composizione, di origine medievale, probabilmente mutuata dalle decorazioni dei tessuti del tempo, incluse quelle utilizzate per ricoprire le legature, comparve in Francia almeno sin dal XIV secolo. Si riscontra nella prima metà del secolo XVI su legature in cuoio eseguite per Francesco I (1515-1547), più tardi su legature eseguite dagli Ève per Enrico III (1574-1589), Enrico IV (1594-1610) e Luigi XIII (1610-1643). Ebbe grande fortuna a partire dall'ultimo quarto del XVI secolo, durante il regno di Enrico III e la sua voga durò sino alla seconda metà del secolo successivo. Esistono esempi tardivi su Almanacchi (è noto un Almanacco del 1745 alle armi di Madame Adelaïde de France), su "pastiches" del XIX secolo e su moderne legature d'editore.
Il seminato, ripreso un po' in tutta Europa, fu spesso utilizzato su legature di mediocre qualità e su volumi premio dei collegi religiosi, associato alle armi del donatore. Il legatore Marius-Michel lo giudica "peu savant", in quanto il semplice cambiamento di fregio permette una facile utilizzazione dello stesso schema di esecuzione. La rigorosa decorazione a seminato, non priva talvolta di una sua severa eleganza, vale, in genere, più per la qualità dell'esecuzione che per l'originalità del motivo decorativo (Cfr. HOBSON A. 1953, p. 65 (A note on the use of the semé‚ in France)).
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