Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - A 29
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A 29


Expositio in ordinationes, seu constitutiones frat(rum) heremita(rum) diui Aug obervantui Congregatio(n)is Lombardie
ms. cartaceo sec. XV, cc. 73, 235x155x20 mm
segnatura A 29 (già Delta 4 12)

A 29 piatto anteriore A 29 piatto posteriore

Legatura della fine (?) del secolo XV, verosimilmente eseguita nell'Italia settentrionale (Lombardia?)

Marocchino marrone, spellato, decorato a secco ed in oro. Fasci di filetti concentrici a secco, i primi due collegati agli angoli. La cornice interna decorata a piastrella, raffigura motivi orientaleggianti entro coppie di cerchi. Al centro dello specchio, un nodo moresco entro una cartella ad otto lobi, costellata di cerchielli dorati "modo florentino" in corrispondenza dei punti di congiunzione; circostante seminato di barrette, diritte e curve, e di cerchielli. Tracce di quattro bindelle. Dorso ricoperto da un lembo di carta di colore nocciola e marrone. Capitelli nocciola ed azzurri, rifatti. Taglio grezzo. Le carte di guardia bianche, evidenziano una filigrana a forma di cappello vescovile con un foro interno ed una coppia di filetti intrecciati. Rimbocchi rifilati con discreta cura; angoli giustapposti.

Le tracce di quattro bindelle indicano l'origine italiana della legatura; in particolare, il contenuto del testo sembra suggerirne un'origine lombarda. Il periodo di esecuzione potrebbe collocarsi verso la fine del secolo XV. Orientano in tal senso, il decoro di genere moresco, i dischetti dorati "modo florentino"1 (decoro pure presente in un'altra legatura italiana coeva2 custodita in questa Biblioteca), le barrette ed i cerchielli3 impressi a secco, affiancato da quello rinascimentale, testimoniato dai motivi di gusto orientaleggiante della cornice4. Volume ritenuto bergamasco da T. De Marinis5.


1
segnatura A 29, dettaglio
Segnatura A 29, dettaglio
Motivo molto antico, già presente in legature copte (VAN REGEMORTER 1958 A, tav. 3, n. 9), carolinge, molto in uso nel periodo gotico e tardogotico (HOBSON G.D. 1988, fig. 4, n. 6). Ha forma di sottile doppio anello del diametro di qualche millimetro con un centro rilevato, inizialmente impresso a secco, poi, nella seconda metà del XV secolo, in legature di gusto ispano moresco, dorato o decorato con pasta colorata di bianco, azzurro, rosso, dorati o argentati, di ca. 5 mm di diametro, inseriti come nota di colore nelle decorazioni del periodo tardogotico. Nella seconda metà del XV secolo, furono impiegati a Roma dischi in gesso o materiale analogo colorato (BRESLAUER 110, n. 8, p. 22). Mentre i cerchielli delle legature bizantine e veneziane erano ottenuti mediante l'applicazione di pasta di cera colorata (gialla, rossa o verde), non già con la tecnica dell'intarsio di piccoli ritagli di pelle, praticata presso i copti. A Firenze prevalsero quelli decorati in oro, che divennero tanto peculiari da far sì che questa decorazione venisse designata come "modo florentino"; questi ultimi furono in uso anche a Venezia, Napoli, in Spagna e a Buda nelle legature corviniane. La loro denominazione è varia: "mit flüssigem Golde bemalten Lederplättchen" (GOTTLIEB 1910, colonna 3), "Darmhäutchenlamellen" (ADAM 1915), "little round bits of plaster or gesso led into the leather, grounded with some redish varnish and then painted gold" (GOLDSCHMIDT 1967, p. 88), "punches of yellow, red and green, probably on roundels of vellum or stucco" (MINER 1957, p. 86 e ss.), "puntezade de stagnuolo" (DE MARINIS 1960, II, p. 42), "botoncitos de oro" (THOMAS 1939, p. xxix). Nel corso del XV secolo, oltre che sparsi isolatamente sulle coperte, i cerchielli compaiono riuniti in gruppo così da formare motivi triangolari nelle cornici o negli angoli dello specchio. Lo stile "modo florentino", capace di piacevoli effetti, non seppe tuttavia evolversi e sparì rapidamente verso il 1490, periodo in cui dovette confrontarsi con il decoro rinascimentale, oramai pienamente strutturato (Cfr. FUMAGALLI 1913, p. xxv; HOBSON A. 1989, p. 19; SZIRMAI 1999, pp. 247-248).
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2
Aristoteles, Problemata [in latino], comm Petrus de Abano, Padova, Johann Herbort, 1482, segnatura Inc. 1 51.
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3
segnatura A 29, dettaglio
Segnatura A 29, dettaglio
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4
segnatura A 29, dettaglio
Segnatura A 29, dettaglio
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5
DE MARINIS 1960, III, n. 2883.
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