Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - AB 211
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AB 211


Valle Seriana superiore. Privilegi veneti
ms. membranaceo sec. XV-XVI (1428-1551), cc. 2 nn. +106+2 nn, 232x168x35 mm
segnatura AB 211 (già Psi 4 37)

AB 211 piatto anteriore AB 211 piatto posteriore

Riutilizzo di una legatura della fine (?) del XV/inizio del XVI secolo, eseguita a Bergamo, del genere "a placchetta"

Legatura su cui sono stati applicati i piatti di una legatura rinascimentale bergamasca in marocchino bruno testa di moro, a secco. Fasci di filetti concentrici. Cornice esterna a cerchielli, interna a piastrella rettangolare (15x30 mm) provvista di due volute fogliate allungate, riscaldata e ripetutamente impressa. Al centro dello specchio, un umbone metallico a testa centrale bombata, zigrinata, dai margini dentellati, entro due nodi di genere moresco puntellati da un cerchiello alle estremità. Esagono circostante, a filetti. Quattro testine virili di profilo sinistro negli angoli (diametro 15 mm); sul piatto posteriore, al piede, placchetta sinistra assente. Cantonali zigrinati, a testa centrale bombata e dai margini dentellati. Tre fermagli con bindelle rifatte, munite di una graffa rettangolare a riccio e contrograffe pentalobate, dal margine zigrinato interno, con tre fori ornamentali interni. Dorso mobile, a tre nervi rilevati. Nel secondo e terzo compartimento, campeggiano le scritte dorate, rispettivamente, "PRIVILEGI/VENETI" e "1428-1551". Capitelli bianchi e nocciola. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche, rifatte.

La cornice a due volute fogliate allungate1 ed la caratteristica placchetta2 testimoniano l'origine bergamasca della legatura3, attribuibile ad una ignota bottega4. Dorso mobile5. Caratteristici per le legature italiane del periodo, l'umbone centrale6 ed i cantonali7 zigrinati. Volume ritenuto bergamasco da T. De Marinis8.


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segnatura AB 211, dettaglio
Segnatura AB 211, dettaglio
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segnatura AB 211, dettaglio
Segnatura AB 211, dettaglio
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DE MARINIS 1960, III, n. 2890, tav. DIII, Biblia latina, Venezia, 1494, segnatura I.A.XIII.43.
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4
Cfr. la segnatura AB 51.
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A partire dal XVIII secolo, s'impone più di frequente l'uso del dorso mobile o staccato, nel quale il cuoio non è più incollato direttamente sui fascicoli, ma su un dorsino o anima di cartone. Con questo sistema si ottiene un'apertura migliore del libro e una minore usura del cuoio stesso. Nei volumi con dorso mobile, le nervature sono finte, ossia non fanno corpo con la cucitura, ma sono ottenute mediante l'applicazione di strisce di cuoio o di cartone, trasversali rispetto al dorsino. La loro funzione è soprattutto estetica; i finti nervi infatti non possiedono una funzione strutturale e possono essere liberamente aumentati o diminuiti di numero, a piacimento. Il dorso mobile si riconosce a libro aperto per lo spazio vuoto visibile tra dorso e fascicoli: il libro si apre a piatto e, rispetto a una legatura classica, si mantiene meglio in questa posizione. Secondo questa modalità sono legati quasi tutti i libri di oggi. Spesso su dorsi lisci si esegue una decorazione che rispetta la tradizionale suddivisione a scomparti, e i nervi inesistenti sono marcati da filetti.
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segnatura AB 211, dettaglio
Segnatura AB 211, dettaglio
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segnatura AB 211, dettaglio
Segnatura AB 211, dettaglio
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8
DE MARINIS 1960, III, n. 2891.
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