Platea Franciscus de,
Opus restitutionum, usurarum et excommunicationum, Venezia, Giovanni da Colonia e Johann Manthen, 1474, 244x172x45 mm
segnatura
Inc. 5 2 (già A 11 2)
Provenienza: Bergamo, libreria Piatti; Antonia Suardi Ponti; Mons. G. Locatelli.
Acquisito dalla Biblioteca Civica nel 1958.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 983, p. 270.
Legatura della fine del secolo XV, eseguita in Italia
Cuoio marrone dal fiore scomparso, decorato a secco. Cornice provvista di rosette. Al centro del piatto anteriore, una losanga con una rosetta interna ripetuta alle estremità; su quello posteriore, lo specchio è diviso in quattro porzioni da una coppia di filetti incrociati. Tracce di due fermagli. Dorso privo di materiale di copertura, a cinque nervi in pelle allumata. Capitelli e taglio grezzi. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati con discreta cura; linguette in cuoio negli angoli ed angoli giustapposti.
L'abrasione dello stemma, non permette di stabilire con precisione la provenienza di questo volume, dato che esso è privo di note di possesso. La decorazione di f. 17r, venne realizzata prima della vendita del volume, come testimonia la targa vuota del margine superiore, destinata a contenere uno stemma; si deve perciò ritenere che l'insegna nel margine inferiore sia stata eseguita dopo l'acquisto, riempiendo uno spazio già predisposto. La decorazione è ascrivibile a scuola lombarda: è tuttavia da escludere che essa sia stata eseguita a Bergamo, essendo caratterizzata da un gusto classicheggiante estraneo alla miniatura della città
1.
Le rosette non costituiscono motivi caratterizzanti e non orientano quindi in merito al luogo di realizzazione della coperta. Il decoro, differenziato nelle cornici del piatto anteriore
2 e posteriore
3, costituisce un aspetto inusuale del volume. Conformi alle aspettative per il periodo, le linguette in cuoio negli angoli dei contropiatti ed i rimbocchi rifilati con cura
4. Il cuoio del dorso scomparso, consente di apprezzare i nervi in pelle allumata
5, il cui fissaggio è stato possibile entro fori praticati anche sui piatti in cartone
6, circostanza che testimonia la progressiva scomparsa dei supporti lignei.