Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - INCUNABOLO 4 225
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Incunabolo 4 225


Blondus, Flavius, Roma instaurata; De origine et gestis Venetorum, p. I, II, Verona, Bonino de' Bonini, 1481; Blondus, Flavius, Italia illustrata, Verona, Bonino de' Bonini, 1482, 312x193x42 mm
segnatura Inc. 4 225 (giŕ O 4 30)
Stemma gentilizio.
Provenienza: famiglia Mazzoleni.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 251, p. 77; n. 250, p. 77.

Inc. 4 225 piatto anteriore Inc. 4 225 piatto posteriore

Legatura della fine del secolo XV, verosimilmente eseguita nell'Italia centrale

Marocchino bruno dalle tracce di spellatura, su assi, decorato a secco ed in oro(?). Fasci di filetti concentrici. Cornice esterna a filetti cordonati provvisti di dischetti dorati (?) entro coppie di barrette arcuate, interna a dischetti dorati(?) alternati a rosette quadrilobate entro losanghe dai margini ondivaghi. Tracce di quattro cantonali a ventaglio dai margini a bottoncini, ed umbone centrale entro barrette diritte e curve negli angoli e dischetti dorati(?), ripetuti nello spazio circostante. Tracce di quattro fermagli: bindelle e contrograffe lanceolate. Dorso rifatto, a tre nervi rilevati, rivestito da un lembo di cuoio testa di moro. In testa, la scritta "BIONDO/1481-1482". Capitelli blu, a gallone. Taglio dorato e cesellato. Carte di guardia rifatte e coeve con filigrana a forma di testa di toro con orecchie, sormontato da uno stelo con una rosetta a cinque lobi; dal muso si diparte un filetto sormontato da un triangolo. Rimbocchi rifilati con discreta cura; linguette vuote negli angoli.

L'impianto ornamentale suggerisce una realizzazione della legatura avvenuta nell'Italia centrale. I cantonali1 e gli umboni2, hanno preservato il decoro, prevalentemente realizzato a barrette diritte e ricurve3 che evidenziano il paziente lavoro realizzato. Il dischetti dorati (?) ricordano quelli "modo florentino", che caratterizzano nel secolo XV, le legature fiorentine: sono eseguite prevalentemente su marocchino rosso scuro o rossiccio, decorate a secco con fregi di origine moresca, ravvivate dal peculiare motivo dei dischi di gesso tinti in oro posti tra i nodi e i cordami intrecciati. Caratteristici per il periodo, la foggia lanceolata delle contrograffe4 – meno usuale tuttavia il fissaggio delle bindelle al piatto anteriore con un bottone centrale5-, ed il taglio dorato, pallido e cesellato6. I capitelli a gallone7 testimoniano la cura riposta nel confezionamento del manufatto. Volume ritenuto bergamasco da T. De Marinis8.


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segnatura Inc. 4 225, dettaglio
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4
segnatura Inc. 4 225, dettaglio
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Cfr. ad esempio, la segnatura Inc. 4 70.
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segnatura Inc. 4 225, dettaglio
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7
segnatura Inc. 4 225, dettaglio
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Cfr. LAFFITTE – TARRETE 1989, Modčle n. 9, pp. 34-35.
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8
DE MARINIS 1960, III, n. 2873.
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