Caietanus de Thienis, Expositio super libros Aristotelis De anima; Quaestio de sensu agente. [Segue:] Johannes de Gandavo, Quaestiones super librum Averrois De substantia orbis, p. I- II, Vicenza, Enrico di Ca' Zeno, 1481, 327x210x53 mm
segnatura Inc. 4 124 (già M 4 5)
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 319, p. 98.



Riutilizzo di una legatura della fine del secolo XV, eseguita nel Veneto, del genere (impropriamente) "monastico"

Lembo di marocchino bruno dal fiore diffusamente scomparso, su assi, decorato a secco. Un rettangolo a cornice dai motivi ad arabesco provvisto di cinque crocette entro una coppia di losanghe con stelline. Circostante coppia di rettangoli caratterizzati da una coppia di filetti incrociati, centrati da un filetto verticale e orizzontale: negli spazi così creati, una stellina. Tracce di quattro fermagli: bindelle in pelle allumata rivestita in cuoio, un tempo, e contrograffe tetralobate, dal margine zigrinato e a bottone centrale. Dorso a tre nervi rilevati, in pelle allumata. Capitelli e taglio grezzi. Carte di guardia bianche rifatte e coeve, queste ultime, con una filigrana a forma di testa di toro con orecchie da cui si diparte uno stelo cui è avvinto un serpente, sormontato da una croce.

Le crocette¹ nel rettangolo centrale, pure presenti in legature veneziane² del periodo, e la cornice ad arabeschi³, suggeriscono una medesima origine del manufatto. Per la nozione di legatura del genere "monastico", cfr. la segnatura MA 144. Caratteristiche per le legature italiane del periodo, le bindelle in pelle allumata rivestite in cuoio⁴ e le contrograffe tetralobate zigrinate⁵.