Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - INCUNABOLO 3 146
Incunabolo 3 146
Petrarca, Francesco,
De remediis utriusque fortunae. [Precede:] Nicolaus Lucarus,
Epistola ad Marchisinum Stangham, Cremona, Bernardino Misinta e Cesare da Parma, 1492, 320x210x43 mm
segnatura
Inc. 3 146 (già A 5 26)
Provenienza: frate Gerolamo.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 942, p. 260.
Legatura della fine del secolo XV, eseguita in Italia, del genere (impropriamente) "monastico"
Pezza di cuoio e di carta spruzzata su assi. Piatti indeboliti lungo le cerniere. Tracce di due fermagli: bindelle in pelle allumata rivestite in cuoio e contrograffe a trapezio, dal margine zigrinato, con bottone centrale e riccio di aggancio chiuso. Corona circolare in carta su piatto posteriore dalla scritta inchiostrata "Petrar/ca". Dorso a tre nervi rilevati, in pelle allumata divisa a metà e ricamata, collocati entro incavi rettangolari lungo i piatti. Capitelli grezzi, spezzati, con l'anima circolare in cuoio che prosegue sui piatti. Carte di guardia bianche, con la filigrana a forma di testa di toro dalle orecchie rivolte verso l'esterno, sormontata da una coppia di filetti convergenti attorno ai quali è avvinto un serpente, sovrastata da una croce.
La nota di possesso di frate Gerolamo
1 sul contropiatto anteriore, non informa sul luogo di realizzazione del manufatto. Coperta originale: i rimbocchi del cuoio hanno segnato con l'impronta le carte di guardie coeve
2. Secondo le aspettative per le coperte italiane coeve, le bindelle in cuoio
3 e le contrograffe a trapezio
4. I volumi costituivano in passato anche il supporto per divagazioni personali
5. Inusuale la corona in carta
6 sul piatto posteriore. Per la nozione di legatura del genere "monastico", cfr. la segnatura
MA 144.
1
Segnatura Inc. 3 146, dettaglio
2
Segnatura Inc. 3 146, dettaglio
3
Segnatura Inc. 3 146, dettaglio
4
Segnatura Inc. 3 146, dettaglio
5
Segnatura Inc. 3 146, dettaglio
6
Segnatura Inc. 3 146, dettaglio
Cfr.
BOLOGNA 1998, p. 113, Jacopo Bracelli,
Lucubrationes de bello Hispaniensi, Parigi, Agostino Giustiniani, 1520.