Decisiones Rotae Romanae, cur. Marianus de Cuccinis, p. I-III (p. I: Deciones novae, recollexit Guillelmus Horborch. [Con: ] Jacobus de Camplo, Additiones; Marianus de Cuccinis, Epistola Francisco Piccolomineo; p. II, Decisiones antiquae recollexerunt Guillelmus Gallici, Guillelmus Horborch et Bonaguida Cremonensis; p. III: Decisiones diversae, recollexerunt Bernardus de Bosqueto et Thomas Fastolf, scripsit Johannes de Molendino, cur. Johannes Franciscus de Pavinis), [Roma, Georg Herolt e Sixtus Riessinger, 1483], 298x208x64 mm
segnatura Inc. 3 4 (già A 3 4)
Provenienza: Brescia, convento di S. Barnaba.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 1063, p. 298.



Legatura della fine del secolo XV, eseguita in Italia, del genere (impropriamente) "monastico"

Banda di cuoio nocciola dal fiore scomparso e con parziale perdita di sostanza, su assi, decorato a secco. Quattro rettangoli disposti verticalmente, caratterizzati da due coppie di filetti incrociati. Tracce di due fermagli; bindelle in pelle allumata un tempo, e impronte delle contrograffe di foggia lanceolata. Dorso rifatto, ricoperto da una pezza di cuoio testa di moro, caratterizzato da tre nervi rilevati. Capitelli e taglio grezzi. Nel secondo compartimento, campeggia la scritta "DECISIONES/ ROTAE/1483". Carte di guardia rifatte e bianche coeve, queste ultime con una filigrana che raffigura una mano stilizzata a tre dita: da quella centrale si diparte una coppia di filetti convergenti sormontati da una croce.

Per la nozione di legatura del genere "monastico", cfr. la segnatura MA 144. Caratteristiche per le legature italiane coeve di questo genere, i quattro rettangoli disposti verticalmente¹.