Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - INCUNABOLO 2 340
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Incunabolo 2 340


Silvestro da Prierio, Compendium in Johannem Capreolum; Additiones, P. I-IV, Cremona, Carlo Darleri, 1497, 243x178x64 mm
segnatura Inc. 2 340 (già A 8 19)
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 1117, p. 310.

Inc. 2 340 piatto anteriore Inc. 2 340 piatto posteriore

Legatura della fine del secolo XV/inizio XVI, eseguita in Italia, del genere (impropriamente) "monastico"

Banda di cuoio marrone dal fiore parzialmente scomparso, su assi, decorato a secco. Quattro rettangoli disposti verticalmente, caratterizzati da una coppia di filetti incrociati: negli spazi così formati, una palmetta. Tracce di quattro fermagli: bindelle in pelle allumata rivestite in cuoio un tempo, e contrograffe tetralobate dal margine zigrinato con bottone centrale. Dorso a tre nervi rilevati, in pelle allumata, collocati entro incavi rettangolari lungo il margine dei piatti, ricoperto da una pezza di carta di colore nocciola. Capitelli e taglio grezzi. Carta di guardia anteriore bianca.

I rettangoli disposti verticalmente1, le palmette2 e le contrograffe tetralobate3 costituiscono altrettante caratteristiche delle legature italiane coeve. Per la nozione di legatura del genere "monastico", cfr. la segnatura MA 144.


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segnatura Inc. 2 340, dettaglio
Segnatura Inc. 2 340, dettaglio
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segnatura Inc. 2 340, dettaglio
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Motivo fitomorfo usato al naturale e stilizzato, con molte varianti, sin dal periodo carolingio: è uno degli elementi decorativi preferiti tra quelli derivati dall'antica arte classica. Non scomparve mai dal repertorio dei legatori ed è presente nelle legature romaniche e gotiche specialmente in quelle di Augusta, da dove raggiunse rapidamente il Veneto. In particolare, fu molto usata in Germania nel XV secolo e in quelli successivi fino al XVIII: nel XV secolo, si presenta sotto forma di fregio su base ovoidale, quadrata, rotonda, oppure in serie su piastrelle rettangolari e molto frequentemente inciso su rotelle. Se ne conoscono numerosissime varianti: Ilse Schunke (SCHUNKE 1979, pp. 208-209) presenta 82 tipi diversi di palmette impresse a secco su incunaboli tedeschi. Le palmette più tarde dei secoli XVI, XVII e XVIII, sono costituite da foglie lobate, lievemente ricurve, disposte simmetricamente a 2, 3 o 5 per lato, lungo uno stelo, allacciate alla base, a forma di ventaglio e collegate tra loro da semiarchi incrociati: quest'ultimo tipo, impresso a rotella, è caratteristico di legature in pelle di porco di area nordica dal XVI al XVIII secolo. Le palmette si trovano sotto forma di sottili rami ricurvi nei compartimenti delle legature francesi "à la fanfare" (HOBSON G. D. 1935, p. 28, fig. 26 e 27) e nelle cornici della decorazione "à ovales floraux" iscritte una nell'altra. È stato pure utilizzato in forma stilizzata alla fine dell'Ottocento su legature decorate in stile Art Déco.
Cfr. HOBSON A. 1989, p. 60.
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segnatura Inc. 2 340, dettaglio
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