Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - INCUNABOLO 1 13
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Incunabolo 1 13


Aristoteles, Metaphysica [in latino], comm. Averroes, Padova, Lorenzo Canozio, ed. Giovanni Filippo Aureliani e Fratelli, 1473, 453x291x108 mm
segnatura Inc. 1 13 (già O 7 13)
Provenienza: Bergamo, convento di S. Gottardo.
Già presente nelle Biblioteca Civica alla metà del secolo XIX.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 125, p. 48.

Inc. 1 13 piatto anteriore Inc. 1 13 piatto posteriore

Legatura della fine del secolo XV, verosimilmente eseguita nel Veneto

Marocchino marrone con diffuse spellature, su assi, decorato a secco. Cornici concentriche a filetti raffigurano: 1) rosette singole ed a mazzi; 2) motivi a cordame costituiti da barrette diritte e curve, e dischetti; 3) nodi di genere moresco; 4) motivi a cordame. Nello specchio allungato, una corona entro due losanghe a barrette diritte e curve, di tipo "mudejar". Tracce di quattro fermagli. Dorso a sei nervi rilevati, ricoperto da un lembo di cuoio nero. Capitelli marroni, dall'anima in cuoio. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche, rifatte. Rimbocchi rifilati con discreta cura; linguetta in cuoio negli angoli.

Le tre edizioni di Aristotele, come risulta dalla legatura quattrocentesca e dall'unica nota di possesso alla fine del volume, furono legate congiuntamente, circostanza suffragata dalla decorazione del testo che evidenzia un carattere unitario nelle tre edizioni. Non è dato conoscere quando si verificarono le gravi mutilazioni che il volume attualmente evidenzia, specie nella seconda opera. Il volume all'inizio del Cinquecento, apparteneva al convento bergamasco di S. Gottardo, fondato nel 1371, la cui chiesa fu consacrata nel 1374 e che nel 1450 fu affidato alla Congregazione osservante dei Servi di Maria: di tale convento, questo è l'unico incunabolo appartenuto alla sua biblioteca conservato in questa Biblioteca. Le iniziali presentano nella gamma cromatica, nel repertorio floreale e nel fogliame marginale, caratteri tipici della miniatura veneta, padovana in particolare1.
Se i quattro fermagli2 testimoniano l'origine italiana della coperta, il decoro corrente, di transizione da quello di genere moresco costituito dai motivi a cordame3, a quello rinascimentale -le rosette4-, non offre tuttavia maggiori indicazioni sul luogo di realizzazione. Le iniziali miniate, di area veneta, realizzate per i testi destinati ad essere legati assieme, suggeriscono un'esecuzione veneta della legatura. Caratteristici per il periodo, i dischetti5. Volume ritenuto bergamasco da T. De Marinis6.


1
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 212, pp. 434-435.
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2
segnatura Inc. 1 13, dettaglio
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5
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Per la nozione, cfr. la segnatura A 29.
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6
DE MARINIS 1960, III, n. 2865.
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