Glossario

a cura di Federico Macchi

Accantonato (ferro, fiorone, motivo): disposto negli angoli interni o esterni, di un riquadro, di una cornice.

À branchages: termine francese che indica motivi a forma di tralci ricurvi di olivo o di alloro, in uso in Francia, a Parigi, dal 1580 circa nella bottega di Nicolas Ève o in un altro atelier in relazione con la corte del re, ai primi anni Trenta del XVII secolo, anche in provincia.

A freddo (decorazione): eseguita senza foglia d'oro, con l'utilizzo di un ferro non riscaldato.

Aldino, legatura di genere: coperta, eseguita a partire dal 1520 ca., generalmente in marocchino bruno con supporti di cartone, che presenta ai piatti, una doppia cornice di filetti a secco e una singola dorata, con piccoli ferri a motivo vegetale (foglie d'edera, rosette) all'esterno e all'interno dei quattro angoli, e un semplice fregio al centro dei piatti stessi. Sul piatto anteriore sono impressi in oro, a lettere capitali, il nome dell'autore e il titolo dell'opera; in basso compaiono ora il nome del possessore ora la data d'esecuzione della legatura.

All'olandese, legatura: nome generico dato alle legature in pergamena floscia (flessibile, molle) o semifloscia, con o senza decorazioni. Il nome deriva probabilmente dal fatto che venne adottata per molte edizioni degli Elzevier (Olanda, secoli XVI-XVII).

A losanga-rettangolo, decorazione: costituita da un nastro a forma di rombo che si intreccia con un rettangolo. Nota almeno dal VII secolo nella decorazione di legature copte, è stata ampiamente impiegata nel corso dei secoli.

Angolare: fregi o motivi che presentano due lati adiacenti posti ad angolo retto, atti ad essere impressi nell'angolo interno di una cornice o di un riquadro.

Ansata, tabula: tavoletta con maniglie, usata nell'antichità come cornice per l'iscrizione sui sarcofagi, motivo in voga presso gli umanisti padovani. Essa compare su legature veneziane dopo il 1500, pressappoco nello stesso periodo a Napoli e a Firenze, su un piccolo gruppo in ottavo di classici latini legati nella seconda decade del secolo XVI.

Aletta: banda di pergamena o di carta incollata sul dorso dei fascicoli del libro ed all'interno dei piatti. Essa serve a rinforzare il dorso e la giunzione della coperta con il blocco dei fogli.

A secco (decorazione): eseguita senza foglia d'oro, con l'utilizzo di un ferro riscaldato, senza inumidire la pelle.

Bazzana: pelle caprina od ovina di grana morbida, soggetta a spellature.

Bilanciere: strumento utilizzato per l'impressione di placche.

Candelabra, decorazione: motivo derivato da matrici classiche romane, sviluppato verticalmente e simmetricamente rispetto all'asse centrale. Assai diffuso nel periodo umanistico-rinascimentale in ambito architettonico, fu impiegato nelle cornici delle pagine dei libri, sovente impresso su fondo nero e poi mutuato come elemento decorativo - a secco e in oro - sulle legature di quegli anni.

Canina, protome: elemento decorativo rappresentato da una testa di animale, reale o fantastico. La protome canina in uso nella prima metà del XVI secolo, caratterizza in più versioni le legature bolognesi, veneziane e bergamasche.

Cavaliere: segnalibro formato da un piccolo rettangolo di carta, pergamena o di pelle, incollato sul bordo esterno di una carta e sporgente sul taglio del libro.

Cassoni (legatura a): legatura nella quale la coperta presenta una superficie con scompartimenti incassati. Questa struttura è ottenuta previa lavorazione a traforo dello strato superiore del cartone di supporto della coperta. Genere caratteristico delle legature dogali.

Centro ed angoli, decorazione a: indica un genere origine orientale caratterizzato da una placca centrale e quattro angolari. Compare a Venezia verso la fine del Quattrocento e diventa di moda in Francia verso la metà del secolo successivo.

Coperta: rivestimento del piano anteriore e del dorso dei fascicoli rilegati.

Dogale, commissione: diploma, documento o lettera ufficiale del Doge o del Governo di Venezia, diretto a un altro Governo o a un privato. Esse venivano ricoperte di solito in marocchino, in seta, in velluto, in argento. La loro presenza è stata segnalata dal 1411 al 1772. Le più famose tra queste legature sono quelle a cassettoni costituite da piatti in doppio strato di cartone.

Ferro: strumento composto da un manico in legno collegato con un'estremità metallica (punzone) in bronzo, ottone o acciaio con un motivo destinato ad essere impresso sulla coperta a secco o in oro.

Filetto: elemento decorativo costituito da una semplice linea diritta o curva, ottenuta con un ferro chiamato, per estensione, filetto o mediante rotella.

Filigrana (motivi a ...): elemento decorativo ottenuto con tratti punteggiati, detti anche puntinati.

Fiorone: termine derivato dal francese "fleuron": indica generalmente un fregio con motivi floreali.

Foglia d'oro: sottilissimo foglia in oro di varia caratura usato per la decorazione ottenuto dopo la lavorazione da parte del battiloro.

Fortuna, decorazione: figura simbolica impressa al centro della coperta, con i capelli sciolti sulla nuca e la vela al vento, sola o in equilibrio sul dorso di un delfino, simbolo di velocità.

Gril de S. Laurent o griglia di S. Lorenzo, decorazione: impianto ornamentale di origine francese tipica della seconda metà del Quattrocento e del primo Cinquecento, caratterizzata da fasce o bande verticali parallele, separate tra loro da filetti, delimitata da una cornice.

Grottesca(decorazione alla): elemento decorativo derivato da ornamenti scoperti nel Rinascimento nelle costruzioni sotterranee antiche di Roma, chiamate grotte. È caratterizzato da giochi di linee sinuose da forme immaginarie mescolate a maschere di esseri fantastici o reali. Si distinguono dagli arabeschi per l'aggiunta di motivi geometrici, di figure di uomini o di animali.

Labbro: superficie laterale dei tre lati dei piatti.

Mandorla: motivo decorativo di derivazione persiana a figura ovoidale allungata costituta da arabeschi. Può presentare dei pendagli alle sue estremità.

Interlazzo: fregio con nastro intrecciato.

Marocchino: pelle di capra, conciata con tannino, tinta, a grana irregolare, più o meno rilevata.

Marmorizzato, cuoio: tecnica volta a ottenere sul cuoio particolari effetti cromatici che richiamano le venature del marmo o le macchiettature del granito, ottenuti con l'applicazione a spugna, a tampone o a spruzzo di colori o di acidi mordenti.

Mezza legatura: coperta di origine medievale, eseguita fino al secolo XVII in Italia, caratterizzata da assi in vista rivestite da una banda verticale di cuoio generalmente decorata a secco, di larghezza pari fino alla loro metà ca. e da robusti nervi rilevati.

Mudejar, decorazione: decorazione fiorita in Spagna dal XIII secolo agli inizi del XVI, caratterizzata, nelle legature, da piccoli ferri che imprimono linee dritte e curve a imitazione di cordonetto, cordoncino a rigatura diagonale, riunite in una miriade di combinazioni a formare nodi, anelli, lacci, rombi, circoli, croci decussate; impressi a secco e disposti secondo vari schemi, questi ferri possono ricoprire tutta la coperta.

Mosaicatura: tipo di decorazione con effetti di colore ottenuti mediante l'inserimento di intarsi in pelle, con l'applicazione diretta di cuoi di differente colore oppure mediante l'apposizione di mastici o di cere colorate.

Nasturzio, decorazione: motivo stilizzato ispirato alla pianta omonima, che al naturale presenta foglie arrotondate disposta a corona. In uso nella seconda metà del secolo XVI e nei primi decenni di quello successivo, su legature veneziane e bolognesi.

Pergamena: pelle in genere ovina ottenuta previa macerazione nella calce. Dopo essiccamento, viene scarnificata e levigata. Non viene sottoposta a concia e non e quindi un cuoio.

Piastra o piastrella: punzone di piccole dimensioni, in origine in legno duro, inciso in cavo su base geometrica, raffigurante motivi semplici: croci, quadrifogli, rosette.

Placca: lastra di metallo incisa, utilizzata come i ferri per l'impressione di decorazioni sulle legature. Per le sue dimensioni non può essere impressa a mano: necessita dell'ausilio di una pressa o di un bilanciere.

Placchetta: fregio posto al centro dei piatti: reca motivi figurati a rilievo (perlopiù scene mitologiche, allegoriche e ritratti), talora colorati, ottenuti mediante impressione a secco od in oro, di placchette bronzee incise in cavo. L'impiego della placchetta in legatura ha inizio, in Italia, nell'ultimo quarto del Quattrocento, genere in cui prevalgono soggetti mitologici o allegorici.

Piatto: parte della legatura costituita da materiale più o meno rigido applicato contro il primo e l'ultimo foglio dei fascicoli rilegati o figurati (animali).

Plateresco, stile: genere eseguito in Spagna tra il 1520 ed il 1590 ca., derivato dai motivi presenti nei piatti in argento ivi utilizzati, caratterizzato nelle cornici da faretre, frecce, archi, corazze, trofei, teste di toro, tartarughe e nello specchio da motivi pentalobati agli angoli, al centro un vaso fiorito, un simbolo religioso o araldico, una cicogna o una testa di guerriero, la croce a base allargata, circondata ai lati in genere, da 4 singoli piccoli ferri, una coppia di quadrati sovrapposti con un fregio centrale.

Rabeschi o arabeschi: motivi ornamentali di origine orientale che riproduce al naturale o stilizzati, intrecci di fogliami e di fiori, volute e disegni di fantasia od a sviluppo geometrico.

Raffaellesca, decorazione: fregio a piastrella usato come elemento decorativo nelle cornici, specie su legature romane, veneziane e milanesi del XVI secolo. Richiama le decorazioni parietali ritrovate a Roma nei resti della Domus Aurea neroniana, comunemente chiamate grottesche, e in seguito riprodotte nelle Logge Vaticane nella versione dei seguaci di Raffaello.

Remboitage o riutilizzo: applicazione ad un volume di una legatura non propria, proveniente da un altro libro.

Rotella: attrezzo per la decorazione a secco ed in oro costituito da un cilindro metallico sulla cui superficie curva è incisa in cavo o in rilievo, la matrice di sottili filetti o di motivi ornamentali.

Seminato (legatura a): denominazione di derivazione araldica, indica legature ornate con la ripetizione regolare di uno o più fregi posti a distanza ravvicinata. Genere praticato sin dalla prima metà del Cinquecento in Francia, raggiungerà l'apogeo nel secolo successivo.

Specchio: spazio decorativo centrale della coperta.

Unghiatura: spazio disponibile tra il blocco dei fogli ed i labbri.

Vitello: pelle sottile e levigata, dalla grana finissima. Apprezzata per la sua morbidezza e la capacità di assumere qualunque colorazione, è tuttavia delicato e soggetto a screpolature, specie sulle cerniere e sul dorso.

Voluta: motivo ornamentale che ricorda la forma di un guscio di lumaca. Fu in uso nel secolo XVI ed in quello successivo di cui costituisce una caratteristica.