Natalis Herveus,
Quolibeta, a cura di M. A. Zimara;
De beatitudine; De Verbo; De aeternitate mundi; De materia celi; De relationibus; De pluralitate formarum; De virtutibus; De motu angeli, Venezia, ed. eredi Ottaviano Scoto e Compagni, tipografo Giorgio Arrivabene, 1513, 333x213x76 mm
segnatura
Cinq. 5 665
LE CINQUECENTINE 1973, p. 240.
Provenienza: Bergamo, convento di S. Spirito.
Riutilizzo di una legatura della prima metà del secolo XVI, verosimilmente eseguita nel Veneto, del genere (impropriamente ) "monastico"
Banda di marocchino marrone dal fiore parzialmente scomparso, su assi, decorato a secco. Quattro rettangoli disposti verticalmente, decorati a piastrella nella cornice, raffigurano motivi orientaleggianti; una coppia di motivi orientaleggianti addossati. Foglie a colpo di vento accantonate. Tracce di quattro fermagli: bindelle in pelle allumata ricoperta da cuoio e contrograffe lanceolate. Dorso a tre nervi rilevati. Un lembo di cuoio ricopre il piede. utilizzato Alette verticali cartacee stampate o manoscritte di riutilizzo. Compartimenti a seminato di losanghe. Capitelli grezzi, spezzato al piede. Taglio blu. Carte di guardia bianche.
I motivi orientaleggianti
1 e le foglie a colpo di vento
2 accantonate suggeriscono un'origine veneta della legatura. Per la nozione di legatura del genere "monastico", cfr. la segnatura
MA 144. Il colore del cuoio sui contropiatti, testimonia il colore originale
3 del materiale di copertura. Alette di riutilizzo
4. Volume appartenuto al convento del S. Spirito in Bergamo
5.
1
Segnatura Cinq. 5 665, dettaglio
Cfr.
MARTINI 1934, n. 264, Publius Ovidius Naso,
Fastorum libri VI. De Tristibus libri V. De Ponto libri IIII, Venetiis, in Academia Aldi, MDIII;
DE MARINIS 1960, II, n. 2020, tav. CCCLXVIII,
Terentius, Venezia, 1521, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura l.d.m.7; n. 2302, tav. CCCXCVI,
Dante Alighieri, Venezia, 1536, Firenze, Elisabetta de Picolellis.
2
Segnatura Cinq. 5 665, dettaglio
La foglia a colpo di vento: fregio, è di origine veneziana (
DE MARINIS 1960, II, n. 1794, n. CCCXLII,
Commissione per Giovanni Mauro, 1508, Venezia, Museo Correr, segnatura 61;
BERÈS S.D., n. 134, Lucrece,
De natura rerum, Venezia, Aldo Manuzio e A. soceri, 1515 e n. 241, Tite-Live,
Librorum epitome; Lucius Florus,
Decadis quintae libri quinque, Venezia, Andrea d'Asola e Paolo Manuzio, 1521-1533;
QUILICI 1986 A, pp. 142, 150, schede 3 e 4), a sua volta mutuato da motivi orientali. È costituito da un sottile stelo con cinque foglie, di cui quella posta all'estremità è rivolta e ripiegata verso sinistra. Si ritrova in legature della Serenissima della prima metà del Cinquecento, impresso ai quattro angoli di un semplice riquadro di filetti, e a
Roma (
BRESLAUER 104 A, n. 137, Thucydides,
De bello Peloponnensium Atheniensiumque libri octo Laurentio Vallensi interprete, Paris, Jo. Badius Ascensius, 1513;
BRESLAUER 110, n. 19, p. 44,
Suetonius XII Caesares; Aurelius Victor,
A Cesare Augusto usque ad Theodosium excerpta; Eutropius,
De gestis Romanorum libri X, Venezia, figli di Aldo e Andrea Torresano d'Asola, 1516;
DE MARINIS 1966, p. 44-45;) su legature dello stesso periodo, anche qui posto agli angoli interni di cornici a cordami o fitomorfe. Fortissimo fu l'influsso della legatura veneziana su quella romana del Cinquecento; numerosi furono infatti i legatori veneti che lavorarono nell'Urbe in questo periodo. Ricordiamo in particolare Giovanni Ferreiro, legatore vaticano nella seconda metà del secolo. Compare anche su
legature rinascimentali milanesi (
HOBSON A. 1989,
Census of plaquette and medallion bindings, pp. 226-227, n. 40, Milan, c. 1558, Milano Museo del Castello Sforzesco, Cornelio Musso, vescovo di Bitonto,
Prediche, Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, segnatura Cuoi 61).
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Segnatura Cinq. 5 665, dettaglio
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Segnatura Cinq. 5 665, dettaglio
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Segnatura Cinq. 5 665, dettaglio