Boccaccio, Giovanni,
Il Decamerone, Firenze, eredi di Filippo Giunta, 1527, (edizione contraffatta curata da S. Orlandini, Venezia, ed. Salvatore Ferrari, tip. Pasinello, 1729), 241x168x38 mm
segnatura
Cinq. 4 1066
LE CINQUECENTINE 1973, p. 58.
Legatura della prima metà del secolo XVIII, eseguita in Italia o in Francia
Marocchino rosso decorato in oro. Volume indebolito lungo le cerniere. Angoli ricurvi e sbrecciati. Cornice a doppio filetto. Fiorone accantonato. Dorso a cinque nervi, rilevati con un motivo stilizzato ondivago, ripetuto lungo il labbro. Nel secondo compartimento, la scritta in caratteri capitali "DECAMER./DEL/BOCACCI./M.D.XXVII"; in quelli rimanenti, un fiorone. Capitelli verdi. Taglio dorato. Carte di guardia bianche. Contropiatti rivestiti da un foglio di carta marmorizzato policromo del genere spugnato. Rimbocchi non visibili.
Il fiorone di foggia romboidale sui piatti
1, ripetuto sul dorso, il decoro stilizzato lungo i nervi
2 ed il taglio, e la doratura uniforme
3 di quest'ultimo, connotano un gusto francese: incerta l'origine, transalpina o italiana, in particolare romana
4, città quest'ultima i cui furono eseguite sin dal secolo XVII legature di questo genere.
Questo volume contiene una delle più note contraffazioni, conosciuta tra i bibliofili con il nome di "Ventisettana", stampata originariamente a Firenze da Filippo Giunta nell'aprile 1527 ed imitata due secoli dopo, nel 1729 a Venezia con i torchi del Pasinello. La differenza saliente tra le due edizioni è costituita dal marchio tipografico dei Giunta che nell'edizione originale è stampato al principio ed alla fine del volume in dimensioni differenti, mentre evidenzia identiche dimensioni nella contraffazione, circostanza quest'ultima verificatasi nell'esemplare in parola
55. L'edizione contraffatta fu eseguita da Stefano Orlandelli a spese di Salvatore Ferrari in una tiratura di 300 esemplari più uno in pergamena per Joseph Smith, console inglese a Venezia, anche se secondo La Bibliografia Boccaccesca di Alberto Bacchi della Lega, il committente non fu Salvatore Ferrari ma lo stesso console inglese.
Considerato rarissimo l'originale, segnalato in Serie dei testi di lingua del Gamba nella quarta edizione stampata a Venezia nel 1839, anche la sua contraffazione, è tenuta in conto di rarità: quante di quelle trecento copie, infatti si sono salvate? Almeno due vanno ricordate. La prima è quella in pergamena del console Smith che reca nel piatto anteriore una "S" sormontata da una corona ed i capilettera bianchi, lasciati così dallo stampatore per essere miniati, seguendo l'uso di nobilitare il libro a stampa con le decorazioni tipiche da manoscritto, in voga a cavallo del Quattro e Cinquecento. L'altra, la più celebre, è il Decameron, detto "Trivulziano", rilegato in cuoio marrone con dorso a cinque nervi, ornato nel 1811 su richiesta del principe Giangiacomo Trivulzio, con dodici miniature di Giambattista Gigola (Brescia 1769-Milano 1841), il miglior miniaturista dell'età neoclassica, che affrontò con notevoli esiti, per la prima volta, un soggetto storico medievale. Delle miniature, dieci
descrivono situazioni e personaggi relativi alla dieci giornate del Decameron, le altre due rappresentano nel controfrontespizio il Boccaccio con al piede, la facciata di S. M. Novella e alla fine del proemio, la peste a Firenze con in primo piano un prete che recita le preghiere dei morti di fronte a vari cadaveri ammucchiati
6.
Questo testo può essere munito di legature eseguite localmente, come dimostrano una legatura settecentesca eseguita in Irlanda
7 in una collezione milanese ed una inedita legatura ottocentesca francese
8 (?) custodita nella Biblioteca Universitaria di Pavia. Questa Istituzione possiede una legatura settecentesca italiana, verosimilmente eseguita nell'Italia centrale, su identico testo
9. La Biblioteca Queriniana di Brescia ne possiede un altro esemplare
10. Le carte di guardia spugnate
11 arricchiscono il misurato decoro del volume. "Ex libris"
12 non identificato.
1

Segnatura Cinq. 4 1066, dettaglio
2

Segnatura Cinq. 4 1066, dettaglio
3

Segnatura Cinq. 4 1066, dettaglio
4
BIBLIOTECA CASANATENSE 1995, I, n. 776, fig. 329, p. 208.
5

Segnatura Cinq. 4 1066, dettaglio
6
SALIERNO 1995, p. 32.
7
Milano, collezione privata
8
Legatura francese (?) di dedica del primo (?) quarto del secolo XIX in cuoio rosso e verde a grana lunga di cartone decorata a secco, in oro ed a mosaico. Coppia di filetti concentrici a secco. Cornice perlata dorata decorata internamente con delle greche. Al centro del piatto anteriore, un cartiglio ellittico in cuoio verde reca l'iscrizione A M
R LE PROF.
EUR/L. LANFRANCHI entro una corona di motivi floreali. Motivo floreale negli angoli. Dorso liscio. Nel secondo compartimento, un tassello in cuoio verde recita "BOCCACCIO/DECAMERON/1517"; in quelli rimanenti, un motivo fiorito centrale. Capitelli blu. Taglio spruzzato blu. Carte di guardia bianche e silografate floreali. Segnatura Fondo Fraccaro 123 D1.
9

Segnatura
Cinq. 5 124, dettaglio
10
Segnatura 7A F II 9.
11

Segnatura Cinq. 4 1066, dettaglio
L'effetto di grandi fiori viola, rossi, gialli e verdi emergenti dallo sfondo con sfumature più chiare, è stato ottenuto facendo combaciare a tinta ancora fresca, due fogli su cui sono stati tamponati a spugna i vari colori, esercitando poi successive pressioni manuali.
12

Segnatura Cinq. 4 1066, dettaglio