Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 3 1631
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Cinquecentina 3 1631


Piena, et larga Parafrase di M. Alessandro Piccolomini; Nel secondo Libro Della Retorica d'Aristotele à Theodette, Venezia, Gio. Francesco Camotio, Presso Giovanni Guarisco e Compagni, 1569, 210x148x36mm
segnatura Cinq. 3 1631
Provenienza: Adriano Bernareggio.
LE CINQUECENTINE 1973, volume ingressato dopo il 1973.

Cinq. 3 1631 piatto anteriore Cinq. 3 1631 piatto posteriore

Legatura del 1815, verosimilmente eseguita in Lombardia, del genere "di premio"

Pergamena rigida decorata in oro. Cornice a ellissi fogliate. Al centro del piatto anteriore, la dicitura "PREMIO/DELLA ELOQUENZA"; su quello posteriore, la scritta "DESENZANO /1815". Dorso liscio. Alette cartacee a trapezio di rinforzo. Un nervo passante in pelle allumata in testa ed al piede. Coppie di filetti costituiscono i compartimenti, provvisti di un fiorone centrale. Capitelli grezzi e bianchi. Nel secondo compartimento, un tassello in cuoio rosso recita "PICCOLOMI/RETORICA"; un fiorone in quelli rimanenti. Taglio blu. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati con particolare cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.

Libro premio1 come indicano le scritte2 al centro dei piatti. La decorazione è di gusto settecentesco, come suggerisce la misurata cornice3 confinata lungo i bordi dei piatti. Il taglio blu4 contrasta con il colore monocromo, spento del materiale di copertura. Le alette di rinforzo del dorso a foggia di trapezio5 ricordano l'usanza transalpina in auge nei secoli XVI-XVIII. Questa Biblioteca possiede un'identica coperta6. "Ex libris"7 di Adriano Bernareggio.


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segnatura Cinq. 3 1631, dettaglio
Segnatura Cinq. 3 1631, dettaglio
Il libro è il premio più comunemente distribuito agli alunni più meritevoli, alla fine d'ogni anno scolastico, nei collegi della Compagnia di Gesù od in altri istituti similari, specie nei ginnasi olandesi. Si incominciò ad offrirlo a partire dalla fine del XVI secolo: il più antico esemplare conosciuto è un libro premio donato dai Gesuiti di Liegi (Belgio) nel 1597. Questo tipo di pubblicazione contiene di solito testi educativi, edizioni di classici o libri di storia. L'usanza, molto diffusa nel Seicento e nel Settecento, si è perpetuata fino quasi ai nostri giorni. Il libro premio è caratterizzato dalla costante presenza, al suo interno, della menzione del premio, generalmente in latino, e del sigillo a secco dell'istituto. Nel secolo XVII, questa menzione era in genere manoscritta, posta sulla prima pagina di guardia. È verso la fine di quest'ultimo secolo che compaiono le menzioni prestampate per le parti fisse, lasciando in bianco quelle variabili, incollate sul contropiatto anteriore. Queste menzioni comportano, generalmente e secondo un ordine variabile, il nome del Collegio, il nome ed i titoli del donatore, la disciplina oggetto del premio, il nome dello studente, la sua classe di appartenenza, una firma, generalmente riferibile al prefetto o ad un professore.
Queste menzioni sono in gran parte scomparse, poiché molti nuovi possessori hanno cancellato i riferimenti ai proprietari precedenti. Se i Gesuiti solevano regalare libri pubblicati da membri dell'Ordine, negli altri collegi predominano i testi di Autori classici. Curiosa la differenza tra la data di stampa del testo e la data di conferimento del volume, a volte, anche di decenni posteriore. Sulla coperta sono impresse le armi del Collegio, della Città, delle Amministrazioni locali o dell'eventuale protettore che offre il libro: vescovo o notabile locale. Il valore del libro dipende esclusivamente dalla generosità del donatore, un tempo denominato con voce sapiente, ora desueta, di "agonoteta" (da "agon", combattimento e "tithèmi", porre) che designava nell'antica Grecia i giudici che vigilavano o sul buon andamento dei pubblici spettacoli e decretavano il premio ai vincitori.
Generalmente le legature dei libri premio offerti da Collegi sono di modesta fattura, sia per quanto riguarda i materiali, bazzana o pergamena, sia per la decorazione: in Olanda nel Seicento e nel Settecento, i premi scolastici legati in pergamena, erano di solito ornati con lo stemma della città in cui era ubicata la scuola. Le legature dovute alla liberalità di un donatore erano in genere costituite da materiali più nobili (vitello o marocchino) con ricche decorazioni. Nel XVII secolo, in Francia ad esempio, si conoscono lussuose legature decorate a seminato. Gli stemmi impressi su queste legature non sono simboli di appartenenza. La maggior parte dei libri di premio non è mai appartenuta ai personaggi dei quali recano le armi. Quando presentano, sopra il medaglione centrale, le armi di Francia, queste indicano l'originale reale del Collegio. In Italia libri premio dal XVI al XVIII secolo sono state segnalati da Claude Sorgeloos (SORGELOOS 1993, pp. 30-31) e, più recentemente, da Francesco Malaguzzi (MALAGUZZI 1994, pp. 151-152). Ne esistono in gran numero e sono oggetto di collezionismo. Nel XIX secolo si ebbero in Europa, e specialmente in Francia, molte edizioni di libri premio per le scuole, forniti di legature editoriali in "cartonnage" con impresse decorazioni policrome o in oro. Cfr. BRESLAUER 110, n. 71; COPPENS 2005; HUSUNG 1927; LABARRE 1965.
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segnatura Cinq. 3 1631, dettaglio
Segnatura Cinq. 3 1631, dettaglio
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segnatura Cinq. 3 1631, dettaglio
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segnatura Cinq. 3 1631, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 1644.
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