Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 3 152
Cinquecentina 3 152
Aristoteles,
Omnia quae ad logicen pertinent opera; Meteororum libri, comm. Porphyrius e Averroes, Pavia, Iacobo d Borgofranco, 1520, 170x110x50 mm
segnatura
Cinq. 3 152
Provenienza: frate Stefano; Giacomo de Vacis, Bergamo.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 23.
Legatura del secondo (?) quarto del secolo XVI, verosimilmente eseguita a Venezia
Marocchino marrone diffusamente spellato, decorato a secco. Volume indebolito lungo le cerniere, specie su quella del piatto anteriore. Angoli parzialmente sbrecciati con il supporto in vista. Tre filetti concentrici. La cornice a piastrella, raffigura motivi arabescati, ripetuti nel compartimento del dorso a tre doppi nervi rilevati, entro barrette ricurve intrecciate provviste di una stellina interna. Nello specchio, quattro nodi di tipo moresco, disposti verticalmente. Rosette a sei lobi accantonate. Tracce di quattro bindelle in tessuto marrone. Alette cartacee orizzontali di rinforzo nei compartimenti. Capitelli grezzi e rossi. Cuoio in testa e al piede parzialmente mancante. Taglio grezzo provvisto del titolo dell'opera. Carte di guardia bianca. Rimbocchi rifilati senza particolare cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.
Il gusto veneziano della cornice
1, che segna l'avvento del decoro rinascimentale a scapito di quello tardo medievale rappresentato dai nodi di tipo moresco
2 e dalle barrette ricurve intrecciate provviste di una stellina interna
3, motivo pure utilizzato dal legatore veneziano Andrea di Lorenzo o "Mendoza binder"
4, suggeriscono un'origine veneziana del costrutto. Il cuoio del dorso parzialmente scomparso consente l'osservazione dei capitelli e delle catenelle
5. Apparentemente inusuale la copiosa scritta sul taglio
6. Passata proprietà del frate bergamasco Giacomo de Vacis
7.
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Segnatura Cinq. 3 152, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 152, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 152, dettaglio
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Legatore attivo a Venezia dal 1520 al 1555 ca., che lavorò per Diego Hurtado de Mendoza, ambasciatore spagnolo a Venezia dal 1539 al 1547, e per altri personaggi importanti come Benedetto Curzio, ambasciatore del duca di Milano Francesco II Sforza presso la Serenissima. Ilse Schunke si è riferita a lui chiamandolo "Wanderbuchbinder", "legatore ambulante", perché pare che avesse precedentemente esercitato la professione a Pavia e a Milano. Secondo Anthony Hobson, tenuto conto della sua attività a Venezia per Federico Torresani, sembra corretto denominare questo legatore, almeno nella sua attività iniziale, come "Torresani binder". Le sue legature, particolarmente robuste ed eseguite con grande meticolosità, sono spesso caratterizzate dalla presenza del titolo dell'opera, del nome del possessore e dell'anno di esecuzione del lavoro. Il "Mendoza binder" è stato pure l'esecutore di una particolare decorazione detta a filetti paralleli, costituita da una serie di filetti dorati equidistanti, alternati a
due filetti a secco, disposti verticalmente a riempire tutta la coperta
3, e da un medaglione al centro. In tutte le legature di questo Maestro colpisce la modernità dello schema decorativo. Oggi gli vengono attribuiti 75 esemplari, in gran parte riuniti alla biblioteca dell'Escorial. A. Hobson ne ha scoperto recentemente l'identità - Andrea di Lorenzo - attraverso documenti d'archivio. Lo stesso autore ha presentato nel volume
Renaissance book collecting un elenco di 370 ca.esemplari definendone le caratteristiche cui vanno aggiunti quattro
5 altri esemplari recentemente rinvenuti. La maggior parte delle legature del Mendoza Binder si trovano in biblioteche pubbliche. Ricordiamo quelle più importanti per numero di esemplari: Biblioteca dell'Escorial (censiti 147), Nazionale di Monaco di Baviera (34), Nazionale di Francia, Parigi (26), Museo Correr di Venezia (23), Bodleian Library di Oxford (14), British Library di Londra (12),
Pierpont Morgan Library di New York (9), Biblioteca Vaticana di Roma (8). Esemplare non incluso nella lista di 38 legature di questo genere redatta da A. Hobson. Ricca la bibliografia su questa bottega. Cfr. anche
MACCHI 2005.
Segnatura
Cinq. 3 256, dettaglio
Per un analogo dorso di questo "atelier", cfr.
MACCHI F. - MACCHI L. 1999, n. 12, Thomas Aquinas,
Summa contra gentiles, Florentiae, Franciscus de Giunta, 1521.
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Segnatura Cinq. 3 152, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 152, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 152, dettaglio