Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 3 31
Cinquecentina 3 31
Musso, Cornelio,
Libro secondo delle prediche, Vinegia, I Gioliti,1582, 206x105x45 mm
segnatura
Cinq. 3 31
Provenienza: Bergamo, convento di S. Paolo d'Argon.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 238.
Legatura della fine del secolo XVI, verosimilmente eseguita a Venezia
Pergamena floscia, sciupata, con gore brune, decorata in oro. Angoli ricurvi. Cornice a un filetto. Al centro dei piatti, una rosetta vuota entro un ampio ovale (85x60 mm) ornato con volute, gigli, fogliami e corolle azzurrate. Tracce di due bindelle in tessuto rosso slavato. Dorso liscio a tre nervi. Coppia di nervi passanti in pelle allumata in testa e al piede. Alette orizzontali cartacee di rinforzo. Capitelli blu e grezzi. In testa, un'iscrizione in caratteri capitali recita "PREDI DEL CORNE/VOL I". Compartimenti decorati con una rosetta centrale azzurrata a quattro lobi entro bande, costituite da due coppie di filetti orizzontali collegati da un arco alle estremità. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati con cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.
L'ampio ovale
1 e la rosetta al centro del dorso
2, fregi pure adottati dal legatore veneziano "Oval-Meister"
3 attivo verso il 1580, sembrano testimoniare un'origine veneziana del manufatto. Curioso il decoro del dorso, caratterizzato da bande costituite da due coppie di filetti orizzontali collegati da un arco alle estremità
4. In evidenza i nervi passanti in pelle allumata
5, due di numero in testa e al piede, apparentemente inadatti in relazione al peso significativo del volume ed al supporto privo di rigidità. Il colore squillante dei capitelli
6 contrasta con il quello uniforme avoriato del materiale di copertura. Passata proprietà del convento di S. Paolo d'Argon
7,
Bergamo.
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Segnatura Cinq. 3 31, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 31, dettaglio
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MACCHI F. - MACCHI L. 1999, n. 14,
Tommaso da Chempis Opera spirituale, Vinegia, Gasparo e Domenico Dalla Speranza, 1568, Milano, collezione privata. Legatore: Maestro dell'ovale. Legatore veneziano attivo tra il 1580 e il 1585 circa, così denominato da Ilse Schunke. Le sue legature, una decina circa, sono infatti caratterizzate da un grande ovale al centro della coperta e da un arrotondamento che forma un arco alla testa e al piede della cornice. Questo schema, in cui è peculiare l'impiego di grandi ferri azzurrati nell'ovale centrale e negli angolari, fu adottato a Venezia negli ultimi decenni del Cinquecento.
MACCHI F. - MACCHI L. 1999, n. 14, dettaglio
MACCHI F. - MACCHI L. 1999, n. 14, dettaglio
MACCHI F. - MACCHI L. 1999, n. 14, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 31, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 31, dettaglio
Pelle di capra o montone, ma anche di vitello o di porco, trattata con sali di alluminio che la rendono bianca ed elastica, ma non resistente all'acqua, che, sciogliendone i sali, ne causa il deconciamento. Questo trattamento è infatti considerato una semiconcia, processo che non contempla l'uso di tannini vegetali o di sali di cromo. Nel periodo medievale veniva prodotta ad opera di "allumatai". La pelle allumata è usata di frequente come anima dei nervi di cucitura e per i lacci delle legature in pergamena, specialmente nel caso d'impiego della pergamena floscia. Nelle legature archivistiche è impiegata spesso per i caratteristici lacci che bloccano le bande di rinforzo in cuoio. Tale caratteristica non si limita alla pergamena, è pure stata utilizzata su legature provviste di cartoncino quale materiale di copertura come testimonia una coperta rinascimentale italiana custodita in questa Biblioteca (segnatura
Cinq. 1 560).
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Segnatura Cinq. 3 31, dettaglio
Segnatura Cinq. 3 31, dettaglio
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Segnatura Cinq. 3 31, dettaglio