Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 2 780
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Cinquecentina 2 780


Benivieni, Girolamo, Opere, comm. Gio Pico della Mirandola, Venezia, Gregorio Gregori, 1524, 157x105x35 mm
segnatura Cinq. 2 780
Provenienza: Giangrisostomo Zanchi, Bergamo.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 44.

Cinq. 2 780 piatto anteriore Cinq. 2 780 piatto posteriore

Legatura del secondo quarto del secolo XVI, eseguita in Italia

Marocchino marrone, spellato e con gore brune sul piatto posteriore, decorato a secco. Piatto anteriore distaccato dal blocco dei fascicoli per la rottura delle estremità dei nervi. Angoli ricurvi. Tre filetti concentrici. La cornice a piastrella, raffigura motivi ad arabesco. Nello specchio, tre nodi di tipo moresco, caratterizzati da un cerchiello alle estremità, disposti verticalmente. Dorso a tre nervi rilevati. Taglio blu provvisto di una "tabula ansata". Capitelli bianchi e blu. Alette di rinforzo orizzontali in pergamena manoscritta scritta o stampata. Rimbocchi rifilati senza particolare cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede. Contropiatti in vista.

L'assenza di fregi caratterizzanti – tali non sono i motivi ad arabesco1 e i nodi di genere moresco2 - non informa con certezza sul luogo di esecuzione della legatura. Secondo le aspettative, le alette orizzontali3 a rinforzo del dorso, qui ottenute da materiale di recupero. In evidenza, la "tabula ansata"4 sul taglio di gola, pure presente su di una legatura rinascimentale presente in questa Biblioteca5. Pregressa proprietà di Giangrisostomo Zanchi6.


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segnatura Cinq. 2 780, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 780, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 780, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 780, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 780, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 780, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 780, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 780, dettaglio
Anthony Hobson che si è occupato di questo motivo (HOBSON A. 1989, p. 162), scrive: "un altro elemento favorito dagli umanisti padovani fu la "tabula ansata", una tavoletta con maniglie, usata nell'antichità come cornice per l'iscrizione sui sarcofagi. Essa compare su legature veneziane dopo il 1500, pressappoco nello stesso periodo a Napoli e a Firenze, su un piccolo gruppo in ottavo di classici latini legati nella seconda decade del secolo XVI". Nel complesso, la morfologia di questo elemento decorativo, quasi sempre delineato da un doppio filetto, fatte salve le dimensioni legate al formato del libro presenta modeste variazioni. Disposta verticalmente nei libri di piccolo formato, orizzontalmente nei grandi volumi, la tabula ansata circoscrive il titolo dell'opera, o il nome dell'autore, o entrambi, composti in lettere epigrafiche.
Questo semplice modello decorativo di ispirazione classica, riesumato nella scia della rivalutazione umanistica della decorazione e dell'architettura del mondo greco-romano, compare su legature di libri in gran parte d'origine italiana, databili prevalentemente ai primi due decenni del secolo XVI: è noto tuttavia dalla fine del Quattrocento e lo si ritrova sino alla metà del Cinquecento. Inoltre, era già stato impiegato nei fregi dei frontespizi, ora vuoto ora come cornice del titolo, del nome dell'autore o dell'editore - come nel caso della marca tipografica dei Vascosan di Parigi. La "tabula ansata" ebbe funzione decorativa e insieme didascalica, in quanto cornice del titolo del libro o del nome dell'autore. A queste funzioni A. Hobson aggiunge una valenza simbolica: impressa prevalentemente su testi di scrittori latini o ad essi ispirati la tabula ansata sembra introdurre il lettore nell'atmosfera classica propria di questi autori. Una recente pubblicazione della Biblioteca centrale della Regione siciliana (BIBLIOTECA CENTRALE REGIONE SICILIANA 2002, n. 22, Miscellanea musicale, Venezia, 1539-1540, segnatura Rari 1.a.63.a-h) evidenzia una legatura rinascimentale veneziana, pure ornata con questo motivo. Si manifesta anche su alcune legature rinascimentali francesi (BRESLAUER 104 A, n. 150, Erasmus, Apophtegmatum opus, Basilea, Hier. Froben & Nic. Epicopius, 1532; Appiani Alexandrini Sophistae, De Ciuilibus Romanoru(m) bellis historiarum libri quinque, Parisiis, ex officina Michaelis Vascosani, MDXXXVIII, Milano, collezione privata (cfr. la riproduzione "infra"). Ricompare nel XIX secolo anche in Inghilterra.

Appiani Alexandrini Sophistae, collezione privata
Appiani Alexandrini Sophistae, collezione privata.

Appiani Alexandrini Sophistae, collezione privata, dettaglio
Appiani Alexandrini Sophistae, collezione privata, dettaglio

HOBSON A. 1989, fig. 128, New York, Pierpont Morgan Libraries, segnatura 1610.
HOBSON A. 1989, fig. 128, Publius Papinius Statius, Opera, Venezia, Aldus, 1519, New York, Pierpont Morgan Libraries, segnatura 1610.
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segnatura Cinq. 2 1568, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 1568, dettaglio
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segnatura Cinq. 2 1568, dettaglio
Segnatura Cinq. 2 1568, dettaglio
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