Liber Psalmorvm, translatio duplex vetus et nova (Sante Pagnini), [Ginevra], Robert Estienne, 1556, 166x106x38 mm
segnatura Cinq. 2 223
Provenienza: Antonio Beroa.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 53.



Legatura della seconda metą del secolo XVI, eseguita in Francia o in Italia

Marocchino marrone decorato a secco ed in oro. Tre filetti concentrici a secco, ripassati da una coppia di filetti dorati. Al centro, S. Giovanni bambino. Una ghianda accantonata. Coppia di fermagli. Dorso a sette nervi rilevati, rilevati da un filetto in oro ed uno a secco sovra e sottostanti, e da due mezzi nervi, in testa ed al piede. Quattro alette cartacee orizzontali di rinforzo. Capitelli verdi e grezzi, a doppia anima. Il taglio dorato e cesellato, raffigura due coppie di filetti filigranati laterali. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati con discreta cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.

Il dorso arrotondato a numerosi nervi rilevati e a due mezzi nervi¹ costituisce un caratteristico indizio di provenienza transalpina; le contrograffe tetralobate e zigrinate², sono tuttavia di tipica foggia italiana. S. Giovanni bambino³ costituisce inoltre un soggetto non infrequente nell'iconografia adottata dai legatori rinascimentali nostrani. Le alette orizzontali⁴ di rinforzo cartacee non costituiscono un discrimine: compaiono nelle coperte di entrambe le nazioni. Caratteristico per il periodo, il taglio dorato a due coppie di filetti filigranati laterali⁵. Legatura originale, come testimonia l'impronta dei rimbocchi sulle carte di guardia coeve. "Ex libris" di Antonio Beroa⁶.