Xenophon,
Opera quae quidem extant omnia, tr. Fr. Filelfo, etc., Lione, Séb. Gryphe, 1531, 123x80x 35 mm
segnature
Cinq. 1 1732-1733
Provenienza: Venezia, S. Giorgio Maggiore, ad uso di Marco Molin; Bergamo, Liceo.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 404.
Coppia di legature della metà del secolo XVI, verosimilmente eseguite a Lione
Marocchino rosso decorato a secco ed in oro. Volume indebolito lungo le cerniere dei piatti dagli angoli ricurvi. Filetti concentrici a secco. Cornice dorata a due filetti. Al centro dello specchio, una coppia di fregi orientaleggianti addossati. Tracce di due bindelle in tessuto. Dorso dal cuoio scomparso in testa e al piede, a quattro doppi nervi rilevati; compartimenti decorati con un fiore stilizzato. Alette cartacee orizzontali di rinforzo. Capitelli grezzi, parzialmente scomparso quello al piede. Taglio dorato pallido. Carte di guardia bianche. Rimbocchi rifilati senza particolare cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede.
La coppia di fregi orientaleggianti
1 si manifesta su legature rinascimentali francesi
2; il fiore stilizzato sul dorso
3, è invece presente in versione analoga, su legature eseguite dal legatore vaticano Mastro Luigi
4. Questi due contrastanti fregi suggeriscono un'esecuzione lionese, città in cui maestranze italiane continuavano a produrre legature ornate con fregi propri della madrepatria. I numerosi nervi
5 inoltre, considerato il piccolo formato, sono caratteristici più delle legature rinascimentali francesi che non italiane. La passata proprietà di Marco Molin
6 e del Liceo di Bergamo
7, non informano sull'origine della coperta, originale, in considerazione delle impronte proprie dei rimbocchi sulle carte di guardia coeve.
1

Segnatura Cinq. 1 1732-1733, dettaglio
2
NIXON 1965, plates, tools, Claude de Picques, n. 27a, 27b. Questa Biblioteca possiede una legatura rinascimentale a placca (segnatura
Cinq. 1 827) provvista di un analogo fregio.
3

Segnatura Cinq. 1 1732-1733, dettaglio
4
Theognidis megarensis sententiae elegiacae, Basilea, 1555;
Orphdei… poetae, Basilea, 1555;
Aristoteles poetica per A. Paccium Patricium Florentinum in latinum conversa, Basilea, 1537, 155x100x35 mm. Provenienza: Libreria Antiquaria Mediolanum, Milano, 1996. Ex libris Roberto Almagià, Milano, collezione privata.
Theognidis megarensis sententiae elegiacae, Basilea, 1555, dettaglio, Milano, collezione privata.
Cfr. (
HOBSON A. 1975, tav. XI, Eustathios, Arcivescovo di Salonicco,
Commentarii in Homerum, Roma, A. Blado, 1542-1545, 4 vol., sig. C.A. Chiesa;
BRESLAUER 110, n. 40, Luigi Lippomano,
Espositioni volgare sopra il Simbolo Apostolico cioè il Credo, sopra il Pater nostro, etc., Venezia, Girolamo Scotto, 1545, 8vo). Mastro Luigi o Luigi De Grada, questo il suo vero nome, fu uno dei tre importanti legatori vaticani rinascimentali, attivo dal 1535 al 1570 circa. A partire dal 1540 lavorò per il pontefice Paolo III Farnese e per i suoi parenti, il cardinale Alessandro e Ranuccio, ma anche per dignitari della corte pontificia. Intorno al 1545 eseguì per il bibliofilo G. B. Grimaldi una quarantina di legature a placchetta, conosciute sotto il nome di Canevari, dalla semplice ma elegante impostazione stilistica. Tipici fregi di Mastro Luigi sono lo "Julius' III tool",
il "Dante's tool" a forma di chiavistello, il "Cardinal d'Este's tool", il twin feathers tool o ferro delle due piume; e ancora: una spirale, una piccola foglia d'acero, un minuscolo triangolo, caratteri tipografici. Una sua caratteristica è la decorazione in argento, talvolta associata a quella in oro. Nell'ultimo periodo della sua attività, sotto i papati di Pio IV e Pio V, Mastro Luigi arricchì progressivamente il suo stile decorativo: nella seconda metà del secolo privilegiò sempre più una decorazione complessa, tendente a riempire tutto il campo. Suoi manufatti sono conservati presso le seguenti biblioteche: Apostolica Vaticana, Città del Vaticano (censite 29), Bibliothèque nationale de France, Parigi (4), Braidense, Milano (1), British Library, Londra (2), Casanatense, Roma (3), John Rylands University Library, Manchester (3), Trivulziana, Milano (2), Wittockiana, Bruxelles (1).
5

Segnatura Cinq. 1 1732-1733, dettaglio
Vengono appresso indicati gli elementi che caratterizzano e differenziano, in questo periodo, le legature delle due nazioni.
Legature italiane: uso prevalente del marocchino; dorso poco arrotondato; nervi poco numerosi, e poco rilevati: in genere 3, sui volumi di piccolo formato; alternanza di nervi veri rilevati con nervi falsi, sottili, decorativi ornati con tratti dorati obliqui;compartimenti del dorso piuttosto ampi, provvisti anche di ricche decorazioni a secco e in oro; a lette di rinforzo del dorso, visibili sui contropiatti, di forma rettangolare, e margini irregolari, frastagliati; rimbocchi rifiniti; tagli piatti: se cesellati presentano barrette diritte, curve od intrecciate, di ispirazione moresca; fino a 4 bindelle; fregi in genere meno fini e meno nettamente delineati; uso frequente di ferri aldini pieni (1510 ca.) ed azzurrati (1560 ca.: foglia di edera e foglia di vite); i fregi vuoti compaiono nel decennio 1560; motivo centrale circolare fiammato; angolari a forma di quarto di cerchio contenente arabeschi; molto raro l'uso della placca, tranne a Bologna.
Legature francesi: uso prevalente del vitello; il marocchino diventa comune nella seconda metà del 1500; dorso piuttosto arrotondato; i nervi veri sono più numerosi e più rilevati: 6-8 in volumi analoghi; nessuna alternanza di nervi veri con nervi falsi: i mezzi nervi compaiono solo in testa e al piede; compartimenti del dorso più ri-stretti, decorati con un piccolo fregio; alette di rinforzo del dorso sui contropiatti, di forma trapezoidale, con margini netti; rimbocchi non rifinti; tagli concavi: se cesellati presentano fregi a forma di cuore o di arabeschi; due bindelle; fregi in genere più fini e più nettamente impressi. uso di fregi aldini pieni (1520 ca.), azzurrati e vuoti (1540 ca.); motivo centrale a fasci verticali o con foglie a tre lobi.
6

Segnatura Cinq. 1 1732-1733, dettaglio
7

Segnatura Cinq. 1 1732-1733, dettaglio