INVENTARIO
a cura di Giorgio Ronzoni




Notizie sull'archivio

Il fondo "Pietro Antonio Serassi" (Bergamo 1721-Roma 1791) conservato presso la Biblioteca Civica "Angelo Mai" di Bergamo è costituito da una copiosa mole di lettere, documenti, appunti, trascrizioni testimonianti da un lato l'attività e gli studi dell'abate bergamasco, dall'altro le relazioni ed i contatti intercorsi tra quest'ultimo e numerosi esponenti della vita politica, religiosa e culturale italiana della seconda metà del XVIII secolo.
Trasferita da Roma a Bergamo qualche anno dopo la morte di Serassi, la documentazione rimase presso gli eredi dell'autore della "Vita di Torquato Tasso" sino al 1869, allorchè essa, al pari dei volumi costituenti il nucleo originario della "Raccolta Tassiana", venne acquistata dalla Civica Biblioteca e successivamente accresciuta, ad opera soprattutto di Giuseppe Ravelli, vicebibliotecario dal 1893 al 1897.

All'interno del fondo, ordinato in 22 faldoni, sono individuabili tre sezioni principali: la prima raccoglie materiale documentario di carattere biografico e bibliografico; la seconda è costituita dall'epistolario (comprendente tanto le lettere scritte da Serassi, quanto quelle indirizzate a quest'ultimo); la terza, infine, denominata "Miscellanea", racchiude appunti, note, trascrizioni e studi, in buona parte di argomento storico, letterario ed antiquario.


I - BIOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA - 66 R 1 (1-19)
Raccolta in un unico faldone, questa sezione ospita documenti, testimonianze, memorie manoscritte concernenti principalmente gli aspetti biografici della figura di Pietro Antonio Serassi. Accanto ad esercizi spirituali, a titoli di benefici, ad attestati rilasciati da alcune delle accademie cui l'abate bergamasco venne ascritto, si trovano messaggi di cordoglio inviati da amici e corrispondenti alla morte di Serassi e numerosi documenti, soprattutto inventari e lettere, relativi alle questioni di eredità ed al trasferimento dei beni appartenuti all'abate presso i suoi eredi a Bergamo.
La sezione si completa con i manoscritti delle memorie intorno alla vita dell'abate, opera di Giuseppe Serassi, nipote di Pietro Antonio, e con le note biografiche raccolte da Baldassarre Odescalchi duca di Ceri.


II - EPISTOLARIO (66 R 2-67 R 3)
Costituito da oltre 3800 lettere e minute di lettere inviate o ricevute da Serassi nell'arco di oltre mezzo secolo, l'epistolario rappresenta la sezione più consistente del fondo (occupa infatti 12 faldoni), e, con ogni probabilità, la più interessante dal punto di vista storico-documentario.

LETTERE E MINUTE DI LETTERE DI PIETRO ANTONIO SERASSI
(66 R 2 - 66 R 6)
Tra le circa 1720 lettere e minute di lettere redatte tra il 1740 ed il 1791 conservate in questi cinque faldoni non compaiono solamente quelle inviate da Serassi a vari corrispondenti a nome proprio, ma anche quelle scritte a nome d'altri, come pure le numerose lettere d'ufficio, testimonianza degli impieghi e degli incarichi ricoperti dall'abate bergamasco durante i trentasette anni del suo soggiorno romano.
Questa cospicua mole di documenti (che, come si dirà più avanti, rappresenta la parte numericamente più consistente del "corpus" epistolare di Pietro Antonio Serassi conservato presso la Biblioteca Civica "Angelo Mai") è stata ordinata in base a criteri che consentono di riconoscere al suo interno una serie di sottosezioni, delle quali è utile fornire una sintetica descrizione.

LETTERE E MINUTE DI LETTERE DI SERASSI A VARI CORRISPONDENTI
(66 R 2 (1) - 66 R 4 (9))
Una prima suddivisione è rappresentata dalle circa 590 lettere e minute autografe indirizzate da Serassi a 156 diversi destinatari e disposte secondo l'ordine alfabetico di questi ultimi. Tra di essi, a riprova della vastità e del prestigio delle amicizie e delle conoscenze di Serassi, figurano i nomi di molti protagonisti della vita civile, religiosa e culturale dell'epoca, con particolare riguardo per quelli d'ambito bergamasco (Camillo Agliardi, Antonio Ambiveri, Giuseppe Beltramelli, Pier Ottavio Bolgeni, Giacomo Carrara, GiamPaolo Dolfin, Giuseppe Alessandro Furietti, Paolina Grismondi Secco Suardo, Giovambattista Locatelli Zuccala, Mario Lupi, Antonio Moroni, Sebastiano Muletti, Giacomo Quarenghi, Ercole de Tassis, Girolamo Tiraboschi, Marco Tomini Foresti, Giovanni Antonio Volpi), veneto (Angelo Calogerà, Daniele Farsetti, Tommaso Giuseppe Farsetti, Giuseppe Gennari, Girolamo Giustiniani, Gasparo Gozzi, Natale dalle Laste, Andrea Memmo, Girolamo Ascanio Molin, Jacopo Morelli, Medoro Rossi, Alvise Tiepolo, Girolamo Zulian) e milanese (Giancarlo Passeroni, CarlAntonio Tanzi, Teodoro Trivulzio, Angelo Teodoro Villa), senza dimenticare le rilevanti presenze di illustri personalità bresciane (Gianmaria Mazzuchelli, Angelo Maria Querini), friulane (Filippo Florio, Giulio Bernardino Tomitano), parmensi (Ireneo Affò, Giovanni Battista Bodoni), ferraresi (Girolamo Baruffaldi), toscane (Onofrio Boni, Giuseppe Ciaccheri, Lorenzo Pignotti), marchigiane (Giovanni Francesco Lancellotti, Annibale degli Abati Olivieri), napoletane (Paolo Maria Paciaudi, GianAntonio Sergio), né quelle di esponenti dell'alta prelatura (Ignazio Boncompagni Ludovisi, Luigi Garampi) e della nobiltà romana (Onorato Gaetani, Giuseppe Rospigliosi) od asburgica (Maria Beatrice d'Este, Johann Josef von Wilzeck).

MINUTE DI LETTERE DI SERASSI A VARI DISPOSTE IN ORDINE CRONOLOGICO
(66 R 4 (10/1) - 66 R 4 (10/5))
In questa sottosezione sono raccolte, ordinate cronologicamente, 191 minute di lettere scritte da Serassi tra il 1740 ed il 1790 ed indirizzate a 107 diversi corrispondenti identificati, 54 dei quali non figurano nell'elenco dei 156 destinatari ospitati nelle prima sottosezione dell'epistolario. La ragione per cui le minute conservate in questi fascicoli hanno mantenuto una collocazione autonoma rispetto alle altre è da ricercarsi senza dubbio nella modalità con cui si presentano: scritte una di seguito all'altra, ricoprono fittamente 178 fogli, tanto da formare una sorta di "quaderno epistolare", del tutto inadatto per le sue caratteristiche tipologiche a ricevere un ordinamento basato sul criterio ricorrente nell'epistolario Serassiano, vale a dire quello della ripartizione delle lettere secondo l'ordine alfabetico dei corrispondenti. Tra i nomi che compaiono come destinatari delle missive, oltre ai molti già citati in precedenza, meritano di essere ricordati quelli di Giuseppe Astori, Francesco Bartoli, Karl von Firmian, Francesco Locatelli, Lelia Macheroni dell'Olmo, Alvise Mocenigo, Giovanni Battista Rota, Carlo Scapin, Francesco Venier.

MINUTE DI LETTERE D'UFFICIO O SCRITTE A NOME D'ALTRI
(66 R 4 (11) - 66 R 4 (20))
Raccolte in 10 fascicoli, le 277 minute che formano questa sottosezione testimoniano l'attività epistolare svolta da Serassi per conto d'altri in relazione agli incarichi ed agli uffici ricoperti dall'abate bergamasco nel corso del suo soggiorno romano.
Pertanto all'interno di questi documaìenti si distinguono:
66 R 4 (11)-66 R 4 (14): 101 minute di lettere scritte da Serassi tra il 1766 ed il 1778 a nome del cardinale bresciano Ludovico Calino, di cui l'abate bergamasco fu segretario in quegli anni;
66 R 4 (15)-66 R 4 (16): 89 minute di lettere scritte da Serassi tra il 1759 ed il 1763 in qualità di segretario del cardinale bergamasco Giuseppe Alessandro Furietti;
66 R 4 (17)-66 R 4 (19): 80 minute di lettere (molte delle quali in latino) scritte da Serassi tra il 1763 ed il 1791 in qualità di minutante della segreteria della Congregazione De Propaganda Fide;
66 R 4 (20): 7 minute di lettere scritte a nome di amici e conoscenti (Filippo Spino, Antonio Terzi, Teodora de Cesaris).

LETTERE FAMIGLIARI
(66 R 5 - 66 R 6)
Fanno parte di questa sottosezione 664 lettere autografe, ordinate cronologicamente, indirizzate da Serassi ai parenti ed ai familiari più stretti a partire dagli ultimi mesi del 1754 (periodo a cui risale il definitivo trasferimento a Roma dell'abate bergamasco) fino a pochi giorni prima della sua morte avvenuta nel febbraio del 1791.
Conservate in 37 fascicoli, ognuno dei quali corrispondente ad un anno, le missive hanno come più comuni destinatari i genitori, i fratelli e soprattutto il nipote di Serassi, Giuseppe.
La raccolta è corredata inoltre dalla presenza, accanto agli originali, di copie di fattura ottocentesca delle lettere di talune annate, per un totale di poco meno di 300 unità.

LETTERE DI VARI A PIETRO ANTONIO SERASSI
(66 R 7 - 67 R 3)
L'epistolario facente parte del fondo "Pietro Antonio Serassi" si completa con i 7 faldoni contenenti circa 2090 lettere indirizzate all'abate bergamasco tra il 1740 ed il 1791.
Disposte secondo l'ordine alfabetico dei 317 diversi corrispondenti identificati, queste lettere offrono ulteriori elementi per poter tracciare un profilo compiuto della figura di Pietro Antonio Serassi, inserendola nel contesto delle riflessioni e dei diversi orientamenti culturali dell'epoca.
I carteggi più consistenti dal punto di vista numerico sono quelli di Antonio Ambiveri, Andrea Bassani, Tommaso Giuseppe Farsetti, Giuseppe Gennari, Mario Lupi, Baldassarre Martini, Sebastiano Muletti, Giovanni Battista Rota, Angelo Teodoro Villa e Gaetano Volpi; tra gli altri mittenti si segnalano Anton Maria Borga, Giuseppe Cades, Ludovico Calino, Giacomo Antonio Calisto, Angelo Comino, Alberto Fortis, Lorenzo Mascheroni, Domenico Occhi, Nicola Pagliarini, Maffeo Maria Rocchi, Barnaba Vaerini, Giovanni Battista Vicini, senza dimenticare la presenza di molti nomi che compaiono anche nell'elenco dei destinatari delle lettere di Serassi, una parte dei quali è stata in precedenza menzionata.

Va infine ricordato che, in aggiunta ai documenti epistolari collocati nella presente raccolta, la Biblioteca Civica "Angelo Mai" conserva altre lettere e minute di lettere scritte da Serassi o a questi indirizzate.
In particolare, 46 lettere e minute autografe di Serassi e 10 missive inviate all'abate bergamasco fanno parte della cosiddetta "Specola Epistolari" (segnature Spec. Epist. 701-703, Spec. Epist. 801-807, Spec. Epist. 825-827, Spec. Epist. 829-871), dove trovano posto anche le copie ottocentesche di 86 lettere famigliari scritte tra il 1758 ed il 1762 (segnatura Spec. Epist. 809-813); 12 lettere e minute autografe (prevalentemente di argomento tassiano) scritte da Serassi tra il 1777 ed il 1789 fanno invece parte della "Raccolta Tassiana"(segnatura Tassiana A Cassetto II 8 (2/1-8).
Una piccola quantità di lettere di Serassi giace tra il materiale epistolare racchiuso entro le raccolte intitolate ad alcuni dei corrispondenti dell'autore della "Vita di Torquato Tasso" (si vedano ad esempio quelle di Giuseppe Alessandro Furietti, Lorenzo Mascheroni o Giacomo Quarenghi); da ultimo, si deve rilevare la presenza delle copie manoscritte di numerose lettere di Serassi, tratte da Angelo Solerti sul finire del XIX secolo (segnatura MMB 164-165).


III - MISCELLANEA (67 R 4-68 R 2)
La terza sezione di cui si compone il fondo raccoglie in 9 faldoni documenti di contenuto eterogeneo, frutto dell'intensa attività di studio, di ricerca e di produzione letteraria di Pietro Antonio Serassi.
Il vasto materiale è ordinato per soggetti (disposti a loro volta in ordine alfabetico) e comprende al suo interno sia contributi originali Serassiani, in alcuni casi inediti, sia note, copie, trascrizioni e documentazione varia relativa a numerosi argomenti letterari, storici, religiosi, antiquari ed artistici.
Le voci più ricche, ovvero quelle dedicate ai protagonisti della storia letteraria italiana cui Serassi consacrò alcuni dei propri lavori (Torquato e Bernardo Tasso, Jacopo Mazzoni, Baldassarre Castiglione, Giovanni Pietro Maffei, Francesco Maria Molza, Angelo Poliziano), sono corredate non solo dalla cospicua documentazione (copie e trascrizioni di opere e di carteggi, note bibliografiche) raccolta dall'abate bergamasco in vista della pubblicazione di numerose edizioni, ma anche dai manoscritti autografi delle biografie degli autori premesse a tali edizioni. Di particolare interesse è la prima versione a stampa della "Vita di Torquato Tasso" con le postille autografe di Serassi.
Meritano inoltre di essere segnalati i manoscritti di alcuni studi inediti di Serassi (i trattati "Sulla lettera" e "De Virginibus Vestalibus", alcune dissertazioni giovanili), la raccolta delle poesie Serassiane curata da Baldassarre Martini, e le note sugli scrittori bergamaschi, fonte per l'opera che Barnaba Vaerini realizzò sul medesimo argomento.





Bibliografia

STUDI DI CARATTERE BIOGRAFICO
P.(asino) L.(ocatelli): "Pier Antonio Serassi" in Bergamo ossia Notizie Patrie (1882), pp. 33-88.
Antonio Tiraboschi: "Dell'abate Pier Antonio Serassi e della sua raccolta tassiana" in Archivio Storico Lombardo, anno IX (1882), pp. 49-68.
Itala Costa: "Notizie della vita e delle opere dell'abate P. A. Serassi" in Bergomum, anno XVI (1922), pp. 65 e segg.
Bortolo Belotti: "Pier Antonio Serassi" in "Gli eccellenti bergamaschi" vol. I, Bergamo, 1956, pp. 109-122.
G. D'Amico: "Ricerca sulla Vita e sulle Opere di Pier Antonio Serassi Letterato Bergamasco", tesi di laurea, Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, a. a. 1967-68.
Daniele Rota: "Vita e opere di Pier Antonio Serassi attraverso il suo carteggio inedito presso la Civica Biblioteca di Bergamo" in "La cultura fra Sei e Settecento. Primi risultati di un'indagine", a cura di E. Sala di Felice L. Sannia Nowè, Modena, 1994, pp. 253-271.
Daniele Rota: "L'erudito Pier Antonio Serassi biografo di Torquato Tasso. Ricerca sulla vita e sulle opere attraverso il carteggio inedito", 2 voll., Viareggio, 1996.


FONDO "PIETRO ANTONIO SERASSI" ED EPISTOLARIO: STUDI ED EDIZIONI PARZIALI
Arnaldo Foresti: "Lettere dell'abate Pier Antonio Serassi a Giuseppe Beltramelli", Bergamo, 1902.
Giuseppe Locatelli: "Le pubblicazioni, i manoscritti inediti e la raccolta dell'abate PierAntonio Serassi" in Bergomum, anno III (1909), parte speciale, pp. 1 e sgg.
R. Martinoni: "Erudizione lombardo-veneta: il carteggio Serassi-Tanzi (1746-1748)" in Archivio Storico Bergamasco, anno X (1990), pp. 119-165.
Vincenzo Guercio: "Per il carteggio Quarenghi-Serassi", Bergamo, 1994.
Ivano Sonzogni: "Il carteggio Alessandro Furietti-Pier Antonio Serassi: momenti dell'erudizione bergamasca a metà Settecento" in Bergomum, anno XCI (1996), n. 2 (aprile-giugno), pp. 91-188.