LETTERE E MINUTE DI LUI AD ALTRI
Fascicoli V-VI, Carte 70-105



Fascicolo V

70
1853 febbraio [...], Roma
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti avvisa il Card. Antonelli che il quadro, raffigurante "S. Stefano condotto davanti al sinedrio", è pronto per essere consegnato. Inoltre, lo invita nel suo studio a vedere il quadro prima che venga trasportato nella Basilica(1).
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Si tratta della Basilica Ostiense, ovvero la Basilica di S. Paolo fuori le Mura di Roma, ove Coghetti venne chiamato a lavorare per la ricostruzione, dopo l’incendio che la distrusse nel 1823. Il quadro venne eseguito tra il 1845-1853.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 109

71
1861 dicembre 2, [Roma]
Lettera.
Francesco Coghetti attende l’arrivo dell’amico Giuseppe Carsana(1), a cui invia saluti e augura buone cose.
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Vedi doc. 63.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 110

72
1866 […] 26, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti si rammarica con l’amico Giuseppe Carsana per il mancato arrivo a Roma. Gli rinnova l’invito e gli invia l’indirizzo e i saluti.
Ms, originale, cc. 2.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 111

73
1868 maggio 25, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti ringrazia l’amico Giuseppe Carsana per le premure che egli ha dimostrato per un suo quadro(1). Inoltre, aspetta la sua lettera di risposta contenente il giudizio sul suo quadro e alcuni lucidi di disegni che Carsana gli aveva promesso.
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Il quadro del "Martirio dei SS. Fermo e Rustico" per la chiesa di Adrara S. Martino (Bg) (1853-1868).
Segnatura: 65 R 1/5, c. 112

74
1868 giugno 14, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti comunica all’amico Giuseppe Carsana la lettura dei due articoli di giornale relativi al dipinto da lui inviato(1), e gli riferisce il punto della situazione riguardo al suo lavoro.
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Vedi doc. 73.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 113

75
1868 luglio 10, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti ringrazia l’amico Giuseppe Carsana per le premure verso il suo quadro e per l’invio di un lucido(1). Inoltre, si rammarica per la mancata corrispondenza col fratello Alessandro(2). Infine, saluta l’amico e gli augura buone cose.
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Vedi doc. 73.
2. Il silenzio tra i due fratelli era, probabilmente, causato dalla mancata consegna di Francesco di un quadro promesso da molto tempo alla figlia di Alessandro, Giuditta. Il quadro, raffigurante una "Addolorata", verrà ultimato in quei mesi e sarà successivamente donato da Giuditta alla chiesa di Credaro (Bg).
Segnatura: 65 R 1/5, c. 114

76
1868 luglio 29, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti di fronte alla mancata comunicazione, da parte dell’amico Giuseppe Carsana, dell’ammontare delle spese che egli ha dovuto sostenere a suo nome, prega la moglie dell’amico, Teresa, di riferirglielo, in modo che lo possa risarcire.
Ms, originale, c. 1.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 115

77
1868 ottobre 31, [Roma]
Lettera.
Francesco Coghetti si compiace con l’amico Giuseppe Carsana per alcune sue opere e gli rinnova l’invito di passare qualche mese nel suo studio a Roma. Inoltre, lo informa che ha ultimato alcuni lavori, tra cui il quadro per il fratello Alessandro(1).
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Vedi doc. 75.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 116

78
1869 gennaio […], Roma
Lettera.
Francesco Coghetti ringrazia l’amico Giuseppe Carsana per il panettone che gli ha inviato in regalo. Inoltre, dispiacendosi della mancata venuta a Roma, gli rinnova l’invito.
Ms, originale, c. 1.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 117

79
1869 marzo 22, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti comunica all’amico Giuseppe Carsana di voler vedere i cartoni raffiguranti gli "Evangelisti"(1). Inoltre, si rattrista per la situazione politica ed economica di Bergamo. Dopo averlo aggiornato sui suoi lavori, che hanno subìto una pausa forzata a causa del caldo e di problemi di salute, gli chiede di salutare vari amici bergamaschi.
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Probabilmente quelli eseguiti da Carsana, insieme coi "Sei Dolori della Vergine", nel Santuario dell’Addolorata di Rho (Mi) (1866-1868).
Segnatura: 65 R 1/5, c. 118

80
1869 novembre 8, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti chiede all’amico Giuseppe Carsana di comunicare all’ing. Farina che eseguirà il "Ritratto"(1) che questi gli richiede da molto tempo. Inoltre, lo informa dell’apertura, a Roma, di una Esposizione Temporanea e del Concilio Ecumenico. Infine, gli rivela che lavora molto poco a causa dell’avanzare dell’età; nonostante ciò, riferisce di aver abbozzato una "Assunta"(2) e di dover fare quattro figure per la cappella dei frati sul Monte Celio a Roma(3).
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. "Autoritratto" richiestogli dal collezionista bergamasco ing. Daniele Farina (1869).
2. "Assunta", destinata alla cattedrale di Santiago del Cile (Cile) (1869-1870).
3. "Storie di S. Paolo della Croce", affrescate nella chiesa dei SS. Giovanni e Paolo al Monte Celio a Roma (1869-1870).
Segnatura: 65 R 1/5, c. 119 (documento staccato)
Segnatura: 65 R 1/5, c. 120 (non presente)

81
1870 aprile 3, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti si felicita con l’amico Giuseppe Carsana per la sua decisione di fargli visita a Roma, e gli comunica che la casa della figlia Giuditta, che lo ospiterà, sarà pronta una settimana dopo Pasqua.
Ms, originale, cc. 2.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 121

82
1870 luglio 10, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti si ritiene all’oscuro dalle faccende riguardanti "laffare di Cremona", coinvolgente artisti cremonesi e bergamaschi (tra cui l’amico Giuseppe Carsana), per una commissione a lui successivamente assegnata dal Conte Trecchi, che si dichiara suo amico ma che egli nega di conoscere. Chiede a Carsana di comunicargli quali sono le condizioni cui va incontro il figlio Cesare per poter esporre dei quadri nelle Esposizioni di Bergamo e di Milano(1). Infine, lo informa di aver da poco ultimato il quadro della "Assunta"(2) e si felicita con lui per la commissione della "Via Crucis"(3).
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. E’ la "Esposizione Permanente di Belle Arti", oggi "Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente", fondata a Milano nel 1844 e denominata "Società per le Belle Arti".
2. "Assunta", destinata alla cattedrale di Santiago del Cile (Cile) (1869-1870).
3. Probabilmente la dipintura, eseguita nel 1874, delle cappelle che conducono al Santuario della Madonna della Rocca ad Ajruno.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 122

83
1870 settembre 4, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti attribuisce le ragioni del probabile insuccesso all’Esposizione di Milano alle difficoltà economiche del paese e alla difficile situazione politica europea. Chiede all’amico Giuseppe Carsana notizie sui suoi affari, in particolare sulla "Via Crucis"(1), e lo rassicura riguardo al pagamento che suo fratello Alessandro ha nei suoi confronti. Infine, gli comunica di aver iniziato il ritratto dell’amico Gallarini.
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Vedi doc. 82.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 123

84
1870 ottobre 24, [Roma]
Lettera.
Francesco Coghetti riferisce all’amico Giuseppe Carsana la situazione politica dopo la "Presa di Roma". Si rammarica per l’inadempienza del fratello Alessandro che non ha ancora risarcito Carsana, a sua vece, per il trasporto di alcuni quadri, e gli promette che tale mancanza sarà risolta da suo figlio Cesare(1).
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Sul verso della c. 1, Coghetti comunica di aver iniziato gli abbozzi dei ritratti degli amici Farina e Gallarini.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 124

85
1870 novembre 29, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti chiede all’amico Giuseppe Carsana di poter risolvere la situazione circa l’Esposizione a Bergamo dei quadri del figlio Cesare. Si rallegra con lui per la decisione di venire a Roma. Gli comunica che, nonostante due mesi di inattività, ha quasi ultimato i ritratti degli amici Farina e Gallarini(1). Infine gli chiede di poter ritirare, all’ufficio dell’Esposizione, una onorificenza assegnata al figlio Cesare.
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Vedi docc. 80 e 84.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 125

86
1871 aprile 10, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti sollecita l’amico Giuseppe Carsana a vendere i quadri del figlio Cesare per supplire almeno alle spese del viaggio. Inoltre, dopo averlo informato del problema alle gambe, che gli ha impedito di lavorare, gli racconta la desolante situazione politica romana, della mancanza delle commissioni e del peso delle imposte.
Ms, originale, cc. 2.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 126

87
1871 settembre s.g., s. l.
Lettera.
Francesco Coghetti racconta all’amico Giuseppe Carsana della sua malattia, che non gli ha permesso di lavorare per molti mesi e l’ha reso di cattivo umore. Gli comunica di aver preso uno studio più piccolo(1), nella speranza di poterne adeguare uno in casa. Inoltre, lo aggiorna nuovamente sulla desolante situazione romana e, sarcasticamente, rivela del mancato pareggiamento delle Accademie e delle Università romane a quelle reali.
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Vedi doc. 91.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 127

88
[1871 novembre s.g., Roma]
Lettera.
Francesco Coghetti ringrazia l’amico Giuseppe Carsana per la vendita di un quadro del figlio Cesare, col cui ricavato potrà risarcirsi delle spese per il trasporto. Inoltre, lo informa sulla situazione romana (in particolare sull’aumento degli affitti) e dell’imminente arrivo del Conte Suardi. Infine, gli chiede di dare una mano di vernice ad un suo quadro(1).
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Non è specificato quale sia il quadro.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 128

89
1872 marzo 10, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti si felicita con l’amico Giuseppe Carsana per il suo incarico di restaurare le medaglie ad affresco della prima cupola del Duomo di Bergamo(1), affinché possa ricavare il denaro necessario per un viaggio a Roma. Infine, lo aggiorna sul ritratto di Farina, che è quasi ultimato, e si congratula con lui per la vendita di un suo quadro.
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. La prima dipintura della cupola del Duomo di Bergamo, eseguita da Coghetti nel 1833.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 129

90
1872 ottobre 15, Roma
Lettera.
Cesare Coghetti(1) chiede a Giuseppe Carsana di tranquillizzarlo circa il mancato arrivo di un vaglia postale a lui spedito. Inoltre, lo invita a non esitare a vendere "a suo talento" i quadri che egli gli ha inviato per l’Esposizione milanese.
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Figlio di Francesco Coghetti, nonché pittore come il padre.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 130

91
1872 ottobre 30, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti manifesta a Giuseppe Carsana la propria speranza affinché il vaglia postale e il relativo denaro indirizzati al figlio Cesare non siano andati perduti. Ringraziando l’amico del suo buon cuore, attende il suo arrivo a Roma e gli comunica l’indirizzo del nuovo studio(1).
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Il nuovo studio, dal 1871 (vedi doc. 87), si trova a Roma in via delle Muratte, 92, al quinto piano.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 131

92
1872 novembre [?], Roma
Lettera.
Francesco Coghetti ringrazia l’amico Giuseppe Carsana per il vaglia postale(1) e sarcasticamente ironizza sulla realizzazione di fabbriche a Roma e sulla demolizione di case a Bergamo.
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Vedi doc. 91.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 132

93
1874 settembre 4, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti parla all’amico Giuseppe Carsana di un ritratto di Papa Pio IX(1) e lo informa sulla presenza a Roma di alcuni amici.
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Non specifica se il ritratto è il suo o quello dell’amico.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 133

94
1874 settembre 29, Roma
Lettera.
Francesco Coghetti ringrazia l’amico Giuseppe Carsana per la vendita di un quadro del figlio Cesare e per tutti gli incomodi da lui sostenuti. Inoltre, gli comunica il rientro a Roma dopo il soggiorno di un mese a Castelgandolfo(1).
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Coghetti si trovava a Castelgandolfo per la realizzazione di un nuovo stendardo per il Municipio. L’incarico venne poi sospeso a causa della mancanza di denaro.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 134

95
1874 dicembre 14, [Roma]
Lettera.
Francesco Coghetti chiede all’amico Giuseppe Carsana di dargli notizie del fratello Alessandro e di riferirgli, visto che la sua lettera di risposta al fratello non dev’essere giunta a destinazione, che egli gli ha preparato un letto nella sua casa di Roma(1).
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Secondo il desiderio di Alessandro di riabbracciare il fratello.
Segnatura: 65 R 1/5, c. 135

96
Documento non pertinente al carteggio di Francesco Coghetti: si tratta di una lettera indirizzata al canonico bergamasco Giovanni Finazzi da un anonimo pittore (si ritiene non sia Francesco Coghetti).
Segnatura: 65 R 1/5, c. 136



Fascicolo VI

97
1855 novembre s.g., Roma
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti, dopo aver ricevuto dall’amico ing. Luigi Poletti(1) una lettera che presentava il progetto di decorazione del Teatro Regio di Rimini e del relativo pagamento di Scudi 600, richiede al probabile committente maggiori precisazioni su come affrontare l’argomento e propone due soggetti "di effetto più sicuro" per la decorazione del teatro(2).
Ms, originale, cc. 2.
Note:
1. Luigi Poletti (1792-1869) architetto responsabile dei lavori architettonici per la cerimonia vaticana di Canonizzazione del giorno 8 giugno 1862. Nel 1833 ricevette da P. Gregorio XVI la carica di Coadiutore alla Direzione dei Lavori di Ricostruzione della Basilica di S. Paolo a Roma, mentre nel 1850 ricevette da P. Pio IX la carica di Architetto Municipale di Roma. Realizzò il Teatro di Rimini, poi distrutto.
2. Sulla carta 2 del documento, sono presenti delle annotazioni a matita di Francesco Coghetti.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 138

98
1850 settembre 28, Roma
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti, in appoggio al pittore folignate Bartolamei, valorizza, di fronte al Municipio di Foligno (Pg) che aveva commissionato un’opera al suo compatriota, l’operato artistico del pittore e i progressi fatti nel quadro destinato al Comune. Rammaricandosi per lo scarso interesse per Bartolamei e per la sua esigua ricompensa, propone al Municipio di rispettare la parola data e di aggiungere al prezzo pattuito per il quadro un ulteriore premio in denaro.
Ms, originale, cc. 2.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 139

99
1865 agosto 22, Roma
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti comunica a Pucinelli che aspetta il principe Orsini per le ore 10 a Palazzo Altemps, per parlare della questione riguardante il restauro "di una volta".
Ms, originale, cc. 2.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 140

100
1866 gennaio 2, Roma
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti comunica a Torelli(1) che il pittore Francesco Trotta gli farà visita mostrandogli il bozzetto di un suo quadro rappresentante "Arizzo che col suono del liuto diverte Maria Stuarda"(2).
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Collezionista di Napoli che nel 1865 gli commissionò "Arizzo che col suono del liuto intrattiene Maria Stuarda".
2. Sul verso del documento, un’altra minuta in cui Coghetti comunica a un anonimo destinatario di possedere un piccolo quadro dipinto su rame, che ritiene possa essere stato realizzato dal pittore Van Dyck. Sotto questa breve minuta, due piccoli disegni a matita raffiguranti temi sacri.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 141

101
S. d., [Roma]
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti comunica a Torelli dell’arrivo, a Napoli, dell’amico avv. Raggi, che gli mostrerà il bozzetto di un quadro che gli aveva richiesto(1) da tempo(2).
Note:
1. Vedi doc. 100.
2. Sul verso del documento, un’altra minuta in cui Coghetti riferisce a Jacomelli (il collezionista trevigiano Sante Giacomelli) dell’invio del quadro raffigurante "Bruto che aringa il popolo mostrando al medesimo il cadavere di Lucrezia". Coghetti gli chiede di esaminarlo e di dargli un parere.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 142

102
S. d., [Roma]
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti chiede a un anonimo Professore di comunicargli la sorte di un suo quadro, inviato al sig. Germano, la cui spedizione ha subìto un percorso tortuoso che non gli ha permesso di sapere con certezza se il quadro sia giunto a destinazione(1).
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Sul verso del documento, un’altra minuta in cui Coghetti rassicura un amico della competenza dei due architetti che dovranno esaminare i progetti di un concorso, e manifesta la sua gioia nel sapere che le opere dell’amico gli procurano grande fama.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 143

103
S. d., [Roma]
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti raccomanda al Direttore di una probabile Accademia un suo allievo dell’Accademia di S. Luca, il sig. Molenat, che si trova in una condizione di indigenza economica ma che è ben disposto a lavorare(1).
Ms, originale, cc. 2(2)
Note:
1. Sul verso del documento, due altre minute: nella prima Coghetti dichiara di aver ricevuto dal Reverendo Raimondi il pagamento di Scudi 600 per l’esecuzione delle opere per la chiesa dei SS. Apostoli a Roma (anni 1859-62); nella seconda Coghetti chiede al "Sig. Avocato" di dargli notizie sia del fratello Alessandro, che non risponde alle sue lettere, sia dell’affare Morlacchi (vedi doc. 65).
2. Si tratta di un foglio a stampa, piegato in quattro, che riporta un’incisione. Le scritte si trovano sul verso dell’incisione, alle carte 1r e 2v.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 144

104
S. d., [Roma]
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti chiede a questo "Amico Carissimo" la sua mediazione per poter riavere dal Marchese Corsi una commissione perduta(1).
Ms, originale, c. 1.
Note:
1. La familiarità di Coghetti con questo amico è dimostrata dal fatto che egli rivela di possedere e di ammirare due suoi cartoni; inoltre, gli invia un lucido di un bozzetto.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 145

105
S. d., [Roma]
Minuta di lettera.
Francesco Coghetti raccomanda al Municipio di Foligno (Pg) il concittadino pittore Enrico Bartolamei(1) affinché possa essere sostenuto finanziariamente durante il suo periodo di studi e possa così arrivare alla loro conclusione senza essere distratto da commissioni che lo condurrebbero solo alla mediocrità nella disciplina dell’arte. Ms, originale, c. 1.
Note:
1. Vedi doc. 98.
2.Sul verso del documento, una minuta in cui Coghetti chiede a un anonimo destinatario ecclesiastico di potergli anticipare il compenso stabilito per l’esecuzione di tre quadri.
Segnatura: 65 R 1/6, c. 146