Martino Dotha di Alze, con i figli ”Zochetus” e Andrea, rimette nelle mani di Salvo Coazi, abate, e di Maifredo di Buzzo de Castello, converso del Monastero di Astino, tutti i diritti vantati su una pezza di terra che avevano in affitto dal Monastero medesimo, e da questo in parte venduta al Comune di Bergamo; cioè la richiesta di risarcimento dei danni subiti a causa della costruzione della seriola del Comune che scorre dalla ”scolatura Brosete” per l´abitato di Alze. In cambio, il Monastero rinuncia ad esigere il canone dovuto per quella parte di terra, consistente in 1 sestario di frumento, 1 di segale e 4 di miglio.