Giovanni di Girardo de Hospitali di Valle Astino investe il figlio Ventura (emancipato con atto rogato dal not. Bartolomeo Cavazza in data 6 giugno 1277) di una pezza di terra vitata con orto, sita nella detta Valle, gravata di decima e di fictus, consistenti in 15 sestari di vino all´anno, da pagarsi al Monastero di Astino; a titolo di soluzione delle l. 5 spettanti a Ventura, dei beni del ”consoltum” della madre Plubella, defunta. Ventura si impegna altresì a pagere al notaio Lanfranco di Giovanni Soxario di Bergamo l. 5 che questi e il fratello Guglielmo devono avere dal padre di Ventura per l´acquisto di una pezza di panno bergamasco.