Fondo: | Astino |
Segnatura attuale: | perg 1739 |
Segnatura/e precedenti: | Astino* |
Particolarità: | A tergo, di mano del sec. XV: ”Stabulo”. |
Provenienza: | |
Data entrata biblioteca: | |
Documentazione: | |
Materia scrittoria: | pergamena |
Dimensioni: | 265x375 |
Stato di conservazione: | discreto |
Natura dell'atto: | Sentenza |
Giorno: | 14 |
Mese: | 12 |
Anno: | 1209 |
Secolo: | XIII(in) |
Luogo: | Bergamo, ”in quadam camera communis” |
Contenuto: | Dinanzi a Guglielmo Baygneri, console di giustizia di Bergamo, Guizemanno Lazaroni avanza diritti contro alcuni uomini di Stabello, richiedendo una somma di denaro ovvero la restituzione di 5 pezze di terra nel territorio di Stabello, prative, arative, con case, tezze e alberi, poste in loc. ”in Prato Tomati”, adducendo la motivazione che le suddette terre furono di Landolfo de Briolo di Bergamo, che aveva donato la quarta parte in indiviso delle stesse a Giovanni Cornalete, che ne aveva poi ceduto diritti e accessioni a lui; mentre sostenevano i detti uomini di Stabello di possedere queste terre perchè loro concesse ”colonario nomine” dal Monastero di Astino, al quale pagavano il fitto dopo la morte di Landolfo. Viene poi prodotto instrumento pubblico da cui emerge che Landolfo aveva ceduto a Mauro, abate del Monastero di Astino, tutti i diritti vantati ”in potheri e pro potheri suo de Stabulo et in ficto petendo”, fitto di L. 3 e sol. 3 che una volta era pagato a detto Landolfo. Esaminati gli atti il giudice assolve quelli di Stabello e il Monastero dalle richieste di Guizemanno. |
Sottoscrizione: | Bonate (de) Federico, notaio |
Valore diplomatico: | originale |
Note: |