Dietro mandato del giudice del Comune di Bergamo Ruggero Guidobovi, al tempo del podestà Mauro Beccaria di Pavia, il servitore del Comune Alberto Cirioli intima a Raimondo de Callis (?), Alberto di Giacomo Bianco e Ambrogio di Andrea Abati d. Quarta, tutti di Sabbio, di giurare di mostrare a Salvo Coazi, abate del Monastero di Astino, tutte le terre di proprietà del Monastero site in territorio di Sabbio. Due giorni dopo le terre vengono mostrate all´abate e misurate dal notaio e ”mensurator terrarum” Giovanni di Alcherio de Gromollo, detto Giovanni de Berze: sono in tutto 37 appezzamenti, per complessive pert. 122 di terra aratoria e 14 di terra ”arva”, oltre ad una tezza posta nel Castello di Sabbio ed i ruderi di due ”sedimina”, posti l´uno presso il Castello medesimo, l´altro presso la Porta Superiore dell´abitato (”villa”) di Sabbio.