Giovanni Merlino e Giovanni de Solario di Scano ricevono dai fratelli Faustino, Pietro, Andrea, Alberto e Paolo figli del fu Alberto Albonis di Briolo, agenti a nome del giudice Giovanni fu Alberto di Scano, l. 8 per tutti i beni immobili, con una tezza, una ”casina” e gli alberi, e coi diritti di pascolo sui beni comuni e di uso delle acque ad essi pertinenti, posti in Valle Brembana ”in Monte qui nominatur Stabulo”, esclusa la terra di S. Damiano, che resta affidata ai detti fratelli ma lavorata da Giovanni dela Montenaria di Scano, che pure viene messo a parte della vendita così compiuta (1); segue promessa di non molestare da parte di quest´ultimo e della di lui moglie Urlinda.