Essendovi una controversia tra Francesco fu Obertino de Nimbro, maniscalco, da una parte e Pandolfo de Crema e Antonio Gallo, servitori del Comune di Bergamo, dall´altra, circa le rive del fiume Serio site ”de sub Muellos seriole Communis Novi in Serio sub porta sancti Antoni Pergami infra usque ad Molendinum de Muleto”, intervenute diverse petizioni, di Bartolomeo Colleoni, Capitano Generale, e di Roberto de Sancto Severino, luogotente di San Marco, avendo Francesco ridotto a colture le rive, piantandovi delle viti, stante le terminazioni di Lorenzo Venier, allora Capitano e vice Podestà di Bergamo, che attribuiva possesso e usufrutto delle rive al suddetto Francesco, per questi motivi Francesco Mocenigo, podestà, e Matteo Loredan, capitano di Bergamo, deliberano che dette rive rimangano in possesso di Francesco, che pagherà ogni anno, a S. Martino L. 4 a ciascuno dei 2 servitori, rimanendo tuttavia le soprascritte rive in proprietà e dominio della comunità.