Spaventa Silvio
(uomo politico, sec. XIX)

Notizie
Con testamento steso il 20 maggio del 1889 Silvio Spaventa (Bomba, Chieti, 1822 - Roma 1893) decise di lasciare alla città di Bergamo la propria biblioteca, costituita da libri suoi e del fratello Bertrando.
Lo Spaventa donò al tempo stesso anche il suo archivio ricco di lettere di corrispondenti (uomini politici ed esponenti della vita culturale di quei decenni) e di materiali documentari raccolti dal donatore nel corso della sua attività politica.
Spaventa, nell'affidare alla Mai questo lascito di straordinaria importanza culturale e storica, assolveva a un debito di gratitudine nei confronti degli elettori di Bergamo che egli rappresentò alla Camera dal 1877 fino al 1889, anno nel quale fu nominato senatore.
Nel febbraio del 1894, il consiglio comunale di Bergamo accettò il lascito, costituito da 3.339 volumi, da alcuni periodici, dalla collezione degli atti parlamentari, da raccolte delle leggi del regno e dalle carte politiche, cui si era aggiunto, per volontà della vedova, il dono di un ritratto a olio di Bertrando e di altre carte politiche da essa conservate.

Pochi anni dopo, il 29 dicembre del 1894, Giambattista Camozzi Vertova donò altre carte dello statista, sicché la parte archivistica del fondo così incrementata venne in seguito ordinata in 94 faldoni.
Di questi, i primi tre faldoni, "carte diverse", contengono documenti ordinati per argomenti; seguono 39 faldoni con la corrispondenza indirizzata a Silvio Spaventa; infine i restanti 52 faldoni contengono il protocollo relativo al periodo in cui Silvio Spaventa fu ministro dei lavori pubblici.


Inventario
L'archivio Spaventa della Biblioteca Civica "A. Mai", inventario alfabetico-topografico del carteggio, con note introduttive, a cura di Luigi Tironi, "Bergomum", vol. XXXIV (1960, n. 1), pp. 247-271, vol. XXXVI (1962, n. 2), pp. 203-219. Consultabile anche in formato PDF.