Camera dei Confini (della Repubblica di Venezia)
(secc. XIII-XVIII)

Notizie
Tra il XVI e il XVII secolo vennero create nelle città di confine del dominio veneto, con la finalità di conservare e custodire le carte e i disegni riguardanti i confini della Repubblica, varie camere dei confini, analoghe a quella di Venezia istituita nel 1554; camere rette da due soprintendenti (subordinati ai provveditori ai confini veneziani) nominati, dal 1657, dal Pien collegio e confermati dal Senato, entro una rosa di sei candidati proposti dai rettori delle città. A seguito dei trattati conclusi tra il 1750 e il 1756 tra la Repubblica Veneta, l'Impero, il ducato di Mantova e lo Stato di Milano, si decise che ogni due anni i soprintendenti ai confini delle città del dominio e i loro corrispettivi degli Stati confinanti dovessero visitare i confini, fissati con i trattati, per poi riferire ai rispettivi governi. I primi due soprintendenti ai confini di Bergamo vennero nominati dai rettori, con autorità del Senato, nel 1605.

Nel 1795 Giovanni Maironi da Ponte, cancelliere della Camera dei confini, in esecuzione di un ordine del Senato, procedette al riordino delle carte, disperse in più fondi, rilegandole ("per evitare la dispersione") in 102 torni. L'inventario analitico da lui prodotto è quello ancora in uso. I documenti sono divisi in 6 serie denominate: confini generali (1441-1792); confini di monte (1294-1792); confini d'Adda (1441-1793); confini di fosso (1267-1779); protocolli delle visite biennali ai confini di tutta la provincia (1172-1794); aggiunta d'indice (1441-1796).


Inventario
Inventario ragionato generale dell'archivio della Camera dei confini di Bergamo formato da Gio. Maironi da Ponte Cancel. 1795, copia dattiloscritta (consultabile in Salone Furietti, segnatura: Ar 22).

Bibliografia: Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo, Guida agli archivi di antico regime di Bergamo e provincia, Banca dati, a cura del centro studi Archivio Bergamasco.