La rappresentazione e la misurazione del territorio rispondono da sempre alle esigenze di conoscenza del territorio stesso mentre l'attenzione nei confronti della riproduzione cartografica del paesaggio è un fenomeno dell'età moderna, che si afferma nel XVII secolo, parallelamente alla nascita della filosofia della natura ("… finalmente adattare la filosofia al mondo ed alla natura ..." piuttosto che sforzarsi vanamente di "... accomodar la natura e 'l mondo alla peripatetica dottrina", Galileo Galilei).
La rappresentazione del paesaggio diventa dunque più oggettiva, libera dalle allegorie religiose e mistiche del medioevo: su questa base vengono compilati gli "inventari" o "rotoli" o "piante" che sono comunemente conosciuti come Cabrei.
1803. Impianto dei beni stabili di ragione delli SS. Gabriele e Andrea fratelli Camozzi
Q.m S.r Ambrogio della Comune di Bergamo posti nelli Comuni di Dalmine,
Sforzatica, Osio Superiore e Grumello del Piano
Agrimensore: Antonio Gasparini
Segnatura: Cartografia C 10
1803. Impianto dei beni stabili di ragione delli SS. Gabriele e Andrea fratelli Camozzi
Q.m S.r Ambrogio della Comune di Bergamo posti nelli Comuni di Dalmine,
Sforzatica, Osio Superiore e Grumello del Piano
Agrimensore: Antonio Gasparini
Segnatura: Cartografia C 10
Il termine Cabreo viene utilizzato per la prima volta ad indicare l'elenco dei privilegi e delle prerogative di cui godeva la monarchia nella Castiglia medievale fatto compilare da Alfonso XI (1311-1350) ed esteso successivamente ad identificare e quantificare il patrimonio immobiliare di enti, famiglie nobiliari, monasteri.
La parola deriva dallo spagnolo-aragonese
cabreo, dal catalano
capbreu (composto da
cap, latino
caput cioè capo principale e
breu, latino
brevis cioè lettera, documento, lista, registro) ed è attestata nel latino medioevale come
capibrevium (registro del notaio, del giudice) dal sec. XIII. Documentata in Italia dal 1664, la parola Cabreo indicò in seguito l'insieme di tutti i documenti inerenti alle grandi proprietà fondiarie: mappe, strumenti, diritti, servizi, elenco dei beni mobili ed immobili, valore della proprietà, mappe delle singole particelle, ecc.
I cabrei vengono utilizzati prevalentemente nell'Italia Centro-Settentrionale non tanto per ragioni fiscali quanto in occasione di divisioni ereditarie, revisioni di proprietà o al fine di migliorare i sistemi di conduzione dei fondi agrari. Perdono la loro funzione con l'affermarsi del Catasto, prodotto dal potere pubblico a scopo censuario e caratterizzato dalla omogeneità seriale della documentazione.
Essi si presentano come atlanti rilegati contenenti i registri dei dati amministrativi, le mappe e talvolta le carte sinottiche generali delle proprietà fondiarie.
Commissionati da famiglie nobiliari, da enti laici ed ecclesiastici, da municipalità, forniscono un quadro chiaro ed esaustivo della situazione di una proprietà e nel contempo definiscono i rapporti giuridico – amministrativi tra enti di pari livello, coeredi, proprietari confinanti, membri di un consorzio oppure tra Istituzioni di grado diverso o proprietari ed affittuari.
1772. Pianta Misura e Descritione con sue Ragioni, e possessi di strade,
Accessij, Aque, Fossi incastri di ciascun fondo di Ben Delli Sig.ri Gio. Maria et fratelli Berardi,
situati sopra il Territorio di Romano
Agrimensore: Giovanni Battista Caniana
Segnatura: Cartografia C 11
1752. Rotolo de beni posseduti da Canonici Regolari Lateranensi
di Santo Spirito di Bergamo ne territori o sia comuni di
Dalmine, Sabio, Sforsatica, Albegno, e suoi confini
Agrimensore: Giovanni Tomaso Bottelli
Segnatura: Cartografia C 1
La loro realizzazione viene affidata a tecnici conosciuti come Periti agrimensori (geometri, capomastri, architetti) che riproducono a colori, generalmente ad acquerello, l'inquadramento geografico dei possedimenti, la delimitazione dei confini, delle strade di accesso e dei corsi d'acqua, gli edifici e le differenti colture dei terreni.
L'agrimensore è colui che si occupa di agrimensura, di parte cioè della topografia che riguarda la misurazione, la divisione e la rappresentazione della superficie agraria. Egli è quindi un topografo in grado di leggere i vari elementi che caratterizzano un territorio limitato e di capire le relazioni fisiche e giuridico – amministrative intercorrenti tra essi.
Il suo primo intervento consiste nel determinare esattamente i termini confinari e i limiti di una proprietà. L'identificazione dei
limites avveniva solo dopo la lettura e l'interpretazione dei messaggi offerti da più elementi essenziali e costitutivi posti sul terreno: un fiume, un filare di alberi, una pietra incisa, una strada, una roggia. Per questo motivo, nelle mappe vengono sempre riportati da una parte, il toponimo e i punti terminali di una proprietà e dall'altra le indicazioni dei toponimi dei proprietari confinanti che erano tenuti a verificare il documento.
Successivamente egli procede alla determinazione della superficie della proprietà, solitamente indicata secondo i sistemi di misurazione locali (nel territorio bergamasco in pertiche, corrispondenti a m
2 662,3082).
1756 agosto 21. L'Ecc.mi Sig.ri N.N.H.H. Signori Conti Gio. Andrea, Gio. Benedetto, Gio. Federico Giovanelli
possiedano tutti li beni et case che si contengono nel presente volume,
appoggiati alla direzione del Sig. Fatore di Lussana
Agrimensore Pietro Antonio Ferrari
Segnatura: Cartografia C 2
L'agrimensore indaga anche la qualità di ciò che viene misurato: bosco, fosso acquadatario, edificio, per stabilire i diritti che il proprietario può avanzare su di essi (
usum aquae,
lignaticum, affitti ecc.).
A questo proposito sono particolarmente interessanti le carte relative all'utilizzo e alla regolamentazione delle acque, fondamentali per l'agricoltura e quindi oggetto di frequenti contenziosi.
1687. Testamentum Domini Comitis Petri Vimercati Sutii 1687
Agrimensore: Giovanni Battista Selvino e aiuti
Segnatura: Cartografia C 15
Le mappe che affiancano l'apparato descrittivo dei beni sono una felice sintesi di conoscenze agrimensorie e di abilità pittoriche e cartografiche. In esse, disegni e simboli grafici ad inchiostro e colori, generalmente ad acquerello, differenziano l'utilizzo dei singoli appezzamenti di terreno e i vari tipi di colture e restituiscono con buona precisione di dettaglio le tipologie degli edifici posti all'interno dei possedimenti.
Nei cabrei delle proprietà più vaste, paragonabili ad una moderna azienda agricola, sono indicati anche i nomi del fattore, e quello dei massari ai quali egli soprintendeva, o dei fittavoli.
1756 agosto 21. L'Ecc.mi Sig.ri N.N.H.H. Signori Conti Gio. Andrea, Gio. Benedetto, Gio. Federico Giovanelli
possiedano tutti li beni et case che si contengono nel presente volume,
appoggiati alla direzione del Sig. Fatore di Lussana
Agrimensore Pietro Antonio Ferrari
Segnatura: Cartografia C 2
L'illustrazione in pianta, e in prospetto, degli edifici e delle differenti coltivazioni (talvolta rappresentati secondo convenzioni standardizzate), rendono tuttora con efficacia le caratteristiche del territorio raffigurato e consentono diversi livelli di lettura sia sulle colture, sia sulle destinazioni e forme delle abitazioni delle classi proprietarie e rurali.
1752. Rotolo de beni posseduti da Canonici Regolari Lateranensi
di Santo Spirito di Bergamo ne territori o sia comuni di
Dalmine, Sabio, Sforsatica, Albegno, e suoi confini
Agrimensore: Giovanni Tomaso Bottelli
Segnatura: Cartografia C 1
Gli esemplari della Biblioteca “Angelo Mai” qui esposti sono stati selezionati sia per le qualità storico-artistiche, sia per la capacità di restituire, attraverso una lettura a più livelli, i segni del rapporto tra l'ambiente e la società nell'età pre-industriale. Sono infatti riconoscibili le relazioni tra produzioni e attività tipiche dell'economia rurale o domestica dell'età moderna, quali, ad esempio, la raffigurazione della vite maritata al gelso, moroni secondo l'uso locale, che presuppone l'allevamento del baco da seta per la tessitura domestica. Altrettanto preziose si rivelano la differenziazione nell'uso del tratto di contorno e del colore ad indicare i diversi tipi di colture, e la rappresentazione analitica delle caratteristiche di abitazioni o edifici destinati alle lavorazioni dei prodotti della terra.
1752. Rotolo de beni posseduti da Canonici Regolari Lateranensi
di Santo Spirito di Bergamo ne territori o sia comuni di
Dalmine, Sabio, Sforsatica, Albegno, e suoi confini
Agrimensore: Giovanni Tomaso Bottelli
Segnatura: Cartografia C 1
Alcune mappe sono relative a territori un tempo posti nelle immediate vicinanze della città e oggi in essa inglobati e rappresentano fonti privilegiate per la lettura delle trasformazioni avvenute in seguito ai processi di urbanizzazione e di insediamento industriale.
1742. Rottolo de beni di Casa Angelici a Villa di Serio
Agrimensore: Giovanni Battista Bonetti
Segnatura: Cartografia A 18
La raccolta è composta di 27 pezzi datati dal 1679 al 1803: a quelli commissionati dalle famiglie nobiliari (Giovanelli, Camozzi, Berardi, Mazzoleni, Vimercati Sozzi e Angelini) vanno aggiunti quelli fatti realizzare da municipalità (ad esempio Bergamo), da enti laici (quali la Misericordia Maggiore o l'Ospedale Maggiore di Bergamo) e da enti ecclesiastici (Canonici Regolari Lateranensi di Santo Spirito e il Monastero di San Paolo d'Argon).
Documentano, in particolare, l'attività di agrimensori che operavano nella bergamasca a partire dalla seconda metà del ‘700, quali Domenico e Giovanni Tommaso Bottelli, Francesco Alborghetti, Giovannni Battista Selvino, Bernardino Sarzetti, Antonio Ferrari.
Tutti i Cabrei della Biblioteca Angelo Mai sono riuniti nella collocazione Cartografia C; in altre collocazioni si possono trovare carte sciolte provenienti da cabrei dispersi o smembrati in occasione di divisioni patrimoniali (per eredità, compravendite) o preparatori per la realizzazione di documenti completi.
Bibliografia consultata
Leonardo Ginori Lisci, Cabrei in Toscana: Raccolte di mappe, prospetti e vedute, sec. XVI-sec.XIX, Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1978.
Augusto Ciuffetti – Marcella Arca Petrucci, Tra mappe, catasti, cabrei: La rappresentazione del territorio e del paesaggio della provincia di Terni tra Settecento e Ottocento, Terni, Provincia di Terni, 2003.
Dizionario Enciclopedico Italiano, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1955, ad vocem.
Salvatore Battaglia, Grande Dizionario della lingua italiana, 1962, ad vocem.
Graziella Colmuto Zanella, Fonti per un atlante storico del territorio bergamasco: Cabrei del XVII;XVIII e XIX secolo nella Biblioteca Civica di Bergamo in Bergomum, a. 73, n. 1-2 (gen.- giu. 1979), pp. 205-226.
Mario Francesco Rota, Leggere e descrivere il territorio. Cartografia amministrativa manoscritta ed agrimensori nel Settecento bergamasco in La Rivista di Bergamo, N.S., n. 6 (lug.-set. 1996), pp. 18-21.
Lelio Pagani, Fonti catastali e storia del paesaggio in Documenti della prima fase di realizzazione del Catasto Teresiano 1718-1733, Bergamo, Provincia, 1982.