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Testata: EMPORIUM
 
EMPORIUM : RIVISTA MENSILE ILLUSTRATA D’ARTE E COLTURA.
 | Numero: 348  | Volume: 58  | Data: dic. 1923
 
 
Autore: MOLMENTI Pompeo
Titolo: Un palazzo veneziano del quattrocento.
Pagine: 322-337
Illustrazioni: p. [322]: Venezia - La chiesa dei SS. Giovanni e Paolo. p. 323: Venezia - Il Palazzo Van Axel ora Barozzi. p. 324: Venezia - La chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari (Fot. Alinari). p. 325: Venezia - La chiesa della Madonna dell’Orto - La facciata di stile gotico (1473). p. 326: Venezia - La facciata del Palazzo Ducale sulla Piazzetta. p. 327: Venezia - Palazzo Ducale: Particolare della facciata verso il molo. p. 327: Venezia - Palazzo Ducale: La Porta della Carta. p. 328: Venezia - Il Palazzo Contarin-Fasan sul Canal Grande. p. 329: Venezia - La Ca’ d’Oro. p. 330: Venezia - Cortile del Palazzo Ducale p. 331: Venezia - La porta d’ingresso dell’Arsenale. p. 332: Una stanza da letto nel ’400 - Dal quadro del Carpaccio - Venezia, Accademia. p. 333: Una stanza da studio nel ’400 - Dal quadro del Carpaccio - Venezia, S. Giorgio degli Schiavoni. p. 334: Venezia - Palazzo Van Axel: Il cortile grande. p. 335: Venezia - Palazzo Van Axel: Il cortile piccolo. p. 336: Venezia - Palazzo Van Axel: La sala da pranzo. p. 336: Venezia - Palazzo Van Axel: Una camera. p. 337: Venezia - Palazzo Van Axel: Porta sulla Fondamenta delle Erbe.


Autore: RUSCUS
Titolo: Galileo e la torre solare ad Arcetri.
Pagine: 338-348
Illustrazioni: p. 338: Villa Segni ora Dell’Ombrellino a Bellosguardo. (Da una stampa). p. 339: Galileo dimostra la legge della caduta dei gravi in una pubblica lezione a Pisa. (Firenze, R. Museo di Fisica e Storia Naturale, Tribuna Galileo). p. 339: Una seduta dell’Accademia del Cimento per provare se il freddo del ghiaccio si rifletta dagli specchi. p. 340: In alto: Galileo in Pisa scopre l’isocronismo del pendolo. (Tribuna). In basso: I busti del Castelli e del Cavalieri. p. 340: In alto: Galileo in Arcetri detta al Torricelli e al Viviani la dimostrazione geometrica della legge della caduta dei gravi. In basso: I busti del Torricelli e del Viviani. p. 341: I primi canocchiali di Galileo, il compasso di proporzione, il primo obiettivo da lui costruito (1610). p. 342: Il primo obiettivo costruito da Galileo nel 1610 detto l’antico scopritore delle novità celesti - (Grande al vero). p. 342: Obiettivo di E. Torricelli (1645) - (Il diametro è di cm. 11,5). p. 343: Disegno dello scappamento del pendolo ideato da Galileo ed eseguito dal figlio Vincenzo e dal Viviani. p. 343: Termometro che dicesi costruito da Galileo. p. 344: Canocchiali aperti del Mariani (sopra) e del Divini (sotto). p. 344: Canocchiali chiusi del Mariani (sopra) e del Divini (sotto). p. 345: Vari astrolabi e termometri dell’Accademia del Cimento. p. 345: Igrometro a condensazione ideato da Ferdinando 2. dei Medici. p. 345: Termometri, pesaliquidi, ecc. degli Accademici del Cimento. p. 346: Quadrante di Carlo Rinaldini ed odometro dell’Accademia del Cimento. p. 346: Sfera armillare del Santucci. p. 347: Astrolabio arabo del 1100. (Recto). p. 347: Astrolabio arabo del 1100. (Verso). p. 348: Disegno della torre solare in costruzione al R. Osservatorio di Arcetri.


Autore: DE MAGISTRIS Luigi Filippo
Titolo: Nei paesi della rovina del Gleno.
Pagine: 349-367
Illustrazioni: p. 349: La forra del Dezzo dalla Cantoniera della Presolana verso l’alta Val di Scalve. (Fot. C. Villa). p. 350: Dezzo d’Azzone dalla strada alta dietro il paese, prima del disastro. (Fot. C. Villa). p. 350: La Presolana e la parrocchia di S. Andrea dalla strada per Schilpario. (Fot. C. Villa). p. 351: Carta topografica dall’Alta Val di Scalve alla Bassa Val Camonica. (Istituto Italiano d’Arti Grafiche - Bergamo). p. 352: La diga del Gleno durante i lavori. (Fot. R. Pedroni). p. 353: La parte mediana, tutta crollata, della diga del Gleno durante i lavori. (Fot. R. Pedroni). p. 354: Il fianco più impressionante della diga dopo la rovina. (Fot. R. Pedroni). p. 355: Il varco della diga del Gleno dopo la rovina - (Veduta esterna). (Fot. R. Pedroni). p. 355: Il varco della diga del Gleno dopo la rovina - (Veduta interna). (Fot. R. Pedroni). p. 356: La centrale elettrica del Dezzo prima della rovina. (Fot. Piantoni). p. 356: Il ponte che univa Dezzo d’Azzone (sinistra) a Dezzo di Còlere (destra) dalla strada per Vilminore. (Fot. C. Villa). p. 357: Il roccione di Dezzo d’Azzone dopo la rovina, dalla strada per Vilminore. (Fot. R. Pedroni). p. 357: Dezzo d’Azzone, dopo la rovina, dal luogo ove era Dezzo di Còlere. (Fot. C. Villa). p. 358: Dezzo di Còlere (sinistra) e Dezzo d’Azzone (destra) prima della rovina, dalla strada della Presolana. (La valle del Gleno risale a sinistra, quella del Dezzo a destra). (Fot. C. Villa). p. 359: Dezzo di Colere spazzato via dalla rovina. Restano in fondo a destra alcune case di Dezzo d’Azzone. (Fot. C. Villa). p. 360: Quello che resta di Dezzo di Còlere. (Fot. C. Villa). p. 361: La valle del Dezzo sotto le borgate gemelle di Dezzo. [Due immagini]. Prima della rovina (i boschi scendono sino al fiume). Dopo la rovina (le tracce del lago temporaneo). (Fot. C. Villa). p. 362: La Via Mala in basso intagliata nella roccia e la strada della Presolana in alto. (Fot. C. Villa). p. 363: La Via Mala d’inverno. (L’autore di questa e di una precedente fotografia è rimasto ucciso dalla rovina del Gleno). (Fot. Piantoni). p. 364: Altra veduta della Via Mala fra Dezzo ed Angolo. (Fot. C. Villa). p. 365: Le Ferriere di Voltri alla Corna di Darfo ed i macigni strappati alla montagna. p. 365: Il Dezzo, prima di raggiungere l’Oglio, dalle Ferriere di Voltri. p. 366: La casa Bertola della Corna di Darfo unica superstite di un lotto di 28 case. p. 367: Il ponte della ferrovia fra Darfo e Breno sull’Oglio a monte della confluenza del Dezzo. Le acque di rigurgito dell’Oglio asportarono le traversine ed i binari. Veduta anteriore alla rovina.


Autore: CALZINI Raffaele
Titolo: Un illustratore: G. B. Galizzi.
Pagine: 368-376
Illustrazioni: G. B. Galizzi. p. 368: La giuria. (Acquaforte). p. 368: Ritratto. (Fot. Fredy Legler). p. 369: Teste di animali. (Acquaforte). p. 370: (Acquaforte). p. 370: In camerata. (Acquaforte). p. 371: I tre studenti di S. Nicola. - H. Balzac: Contes drôlatiques. (Ed. Formiggini). p. 371: Don Chisciotte - (Editore Sonzogno). p. 372: Don Chisciotte - (Editore Sonzogno). p. 372: Don Chisciotte - (Editore Sonzogno). p. [372]: Vita e morte di Sir John Falstaff - (Dal disegno originale gentilmente concesso dagli Editori Dent e Sons - Londra). [Tavola fuori testo a colori]. p. 373: Falstaff: Vita e morte di Sir John Falstaff - (Londra, Editori Dent e Sons). p. 374: Pinocchio. (Illustrazione inedita). p. [374]: Minotauro. (Inferno di Dante). [Tavola fuori testo]. p. 375: Pinocchio. (Illustrazione inedita). p. 375: Pinocchio. (Illustrazione inedita). p. 376: Alleate! - (Caricatura eseguita durante la guerra a scopo di propaganda). p. 376: I dantisti.
Note: Le pagine indicate precedono le tavole fuori testo.


Autore: JANNI Ettore
Titolo: Un giro intorno a un concorso.
Pagine: 377-381
Illustrazioni: p. 377: Bozzetto di Attilio Selva. (Fot. Cipriani). p. 378: Bozzetto di Valmore Gemignani. (Fot. Cipriani). p. 378: Bozzetto di Romano Romanelli. (Fot. Cipriani). p. 379: Bozzetto di Antonio Maraini. (Fot. Cipriani). p. 379: Bozzetto di Archimede Campini. (Fot. Cipriani). p. 380: Bozzetto di Libero Andreotti. (Fot. Cipriani).
Note: Articolo inserito nella rubrica Commenti.


Autore: PAPINI Roberto
Titolo: A proposito dei ferri di Verderio.
Pagine: 381
Note: Articolo inserito nella rubrica Commenti.


Autore: C. D.
Titolo: La 7. Esposizine d’Arte a Como.
Pagine: 382-383
Illustrazioni: p. 382: La sala Eso Peluzzi.
Note: Articolo inserito nella rubrica Cronache.


Autore: G. N.
Titolo: Luigi Secchi.
Pagine: 383-384
Illustrazioni: p. 383: Signorina Mercedes Maderna. p. 384: Luigi Secchi nello studio di Corso S. Celso - Milano.
Note: 1. Luca Beltrami: Luigi Secchi. Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Bergamo, 1923. 2. Articolo inserito nella rubrica I libri.