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| Autore: |
MOLMENTI Pompeo |
| Titolo: |
Un palazzo veneziano del quattrocento. |
| Pagine: |
322-337 |
| Illustrazioni: |
p. [322]: Venezia - La chiesa dei SS. Giovanni e Paolo.
p. 323: Venezia - Il Palazzo Van Axel ora Barozzi.
p. 324: Venezia - La chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari (Fot. Alinari).
p. 325: Venezia - La chiesa della Madonna dell’Orto - La facciata di stile gotico (1473).
p. 326: Venezia - La facciata del Palazzo Ducale sulla Piazzetta.
p. 327: Venezia - Palazzo Ducale: Particolare della facciata verso il molo.
p. 327: Venezia - Palazzo Ducale: La Porta della Carta.
p. 328: Venezia - Il Palazzo Contarin-Fasan sul Canal Grande.
p. 329: Venezia - La Ca’ d’Oro.
p. 330: Venezia - Cortile del Palazzo Ducale
p. 331: Venezia - La porta d’ingresso dell’Arsenale.
p. 332: Una stanza da letto nel ’400 - Dal quadro del Carpaccio - Venezia, Accademia.
p. 333: Una stanza da studio nel ’400 - Dal quadro del Carpaccio - Venezia, S. Giorgio degli Schiavoni.
p. 334: Venezia - Palazzo Van Axel: Il cortile grande.
p. 335: Venezia - Palazzo Van Axel: Il cortile piccolo.
p. 336: Venezia - Palazzo Van Axel: La sala da pranzo.
p. 336: Venezia - Palazzo Van Axel: Una camera.
p. 337: Venezia - Palazzo Van Axel: Porta sulla Fondamenta delle Erbe. |
| Autore: |
RUSCUS |
| Titolo: |
Galileo e la torre solare ad Arcetri. |
| Pagine: |
338-348 |
| Illustrazioni: |
p. 338: Villa Segni ora Dell’Ombrellino a Bellosguardo. (Da una stampa).
p. 339: Galileo dimostra la legge della caduta dei gravi in una pubblica lezione a Pisa. (Firenze, R. Museo di Fisica e Storia Naturale, Tribuna Galileo).
p. 339: Una seduta dell’Accademia del Cimento per provare se il freddo del ghiaccio si rifletta dagli specchi.
p. 340: In alto: Galileo in Pisa scopre l’isocronismo del pendolo. (Tribuna).
In basso: I busti del Castelli e del Cavalieri.
p. 340: In alto: Galileo in Arcetri detta al Torricelli e al Viviani la dimostrazione geometrica della legge della caduta dei gravi.
In basso: I busti del Torricelli e del Viviani.
p. 341: I primi canocchiali di Galileo, il compasso di proporzione, il primo obiettivo da lui costruito (1610).
p. 342: Il primo obiettivo costruito da Galileo nel 1610 detto l’antico scopritore delle novità celesti - (Grande al vero).
p. 342: Obiettivo di E. Torricelli (1645) - (Il diametro è di cm. 11,5).
p. 343: Disegno dello scappamento del pendolo ideato da Galileo ed eseguito dal figlio Vincenzo e dal Viviani.
p. 343: Termometro che dicesi costruito da Galileo.
p. 344: Canocchiali aperti del Mariani (sopra) e del Divini (sotto).
p. 344: Canocchiali chiusi del Mariani (sopra) e del Divini (sotto).
p. 345: Vari astrolabi e termometri dell’Accademia del Cimento.
p. 345: Igrometro a condensazione ideato da Ferdinando 2. dei Medici.
p. 345: Termometri, pesaliquidi, ecc. degli Accademici del Cimento.
p. 346: Quadrante di Carlo Rinaldini ed odometro dell’Accademia del Cimento.
p. 346: Sfera armillare del Santucci.
p. 347: Astrolabio arabo del 1100. (Recto).
p. 347: Astrolabio arabo del 1100. (Verso).
p. 348: Disegno della torre solare in costruzione al R. Osservatorio di Arcetri. |
| Autore: |
DE MAGISTRIS Luigi Filippo |
| Titolo: |
Nei paesi della rovina del Gleno. |
| Pagine: |
349-367 |
| Illustrazioni: |
p. 349: La forra del Dezzo dalla Cantoniera della Presolana verso l’alta Val di Scalve. (Fot. C. Villa).
p. 350: Dezzo d’Azzone dalla strada alta dietro il paese, prima del disastro. (Fot. C. Villa).
p. 350: La Presolana e la parrocchia di S. Andrea dalla strada per Schilpario. (Fot. C. Villa).
p. 351: Carta topografica dall’Alta Val di Scalve alla Bassa Val Camonica. (Istituto Italiano d’Arti Grafiche - Bergamo).
p. 352: La diga del Gleno durante i lavori. (Fot. R. Pedroni).
p. 353: La parte mediana, tutta crollata, della diga del Gleno durante i lavori. (Fot. R. Pedroni).
p. 354: Il fianco più impressionante della diga dopo la rovina. (Fot. R. Pedroni).
p. 355: Il varco della diga del Gleno dopo la rovina - (Veduta esterna). (Fot. R. Pedroni).
p. 355: Il varco della diga del Gleno dopo la rovina - (Veduta interna). (Fot. R. Pedroni).
p. 356: La centrale elettrica del Dezzo prima della rovina. (Fot. Piantoni).
p. 356: Il ponte che univa Dezzo d’Azzone (sinistra) a Dezzo di Còlere (destra) dalla strada per Vilminore. (Fot. C. Villa).
p. 357: Il roccione di Dezzo d’Azzone dopo la rovina, dalla strada per Vilminore. (Fot. R. Pedroni).
p. 357: Dezzo d’Azzone, dopo la rovina, dal luogo ove era Dezzo di Còlere. (Fot. C. Villa).
p. 358: Dezzo di Còlere (sinistra) e Dezzo d’Azzone (destra) prima della rovina, dalla strada della Presolana. (La valle del Gleno risale a sinistra, quella del Dezzo a destra). (Fot. C. Villa).
p. 359: Dezzo di Colere spazzato via dalla rovina. Restano in fondo a destra alcune case di Dezzo d’Azzone. (Fot. C. Villa).
p. 360: Quello che resta di Dezzo di Còlere. (Fot. C. Villa).
p. 361: La valle del Dezzo sotto le borgate gemelle di Dezzo. [Due immagini]. Prima della rovina (i boschi scendono sino al fiume). Dopo la rovina (le tracce del lago temporaneo). (Fot. C. Villa).
p. 362: La Via Mala in basso intagliata nella roccia e la strada della Presolana in alto. (Fot. C. Villa).
p. 363: La Via Mala d’inverno. (L’autore di questa e di una precedente fotografia è rimasto ucciso dalla rovina del Gleno). (Fot. Piantoni).
p. 364: Altra veduta della Via Mala fra Dezzo ed Angolo. (Fot. C. Villa).
p. 365: Le Ferriere di Voltri alla Corna di Darfo ed i macigni strappati alla montagna.
p. 365: Il Dezzo, prima di raggiungere l’Oglio, dalle Ferriere di Voltri.
p. 366: La casa Bertola della Corna di Darfo unica superstite di un lotto di 28 case.
p. 367: Il ponte della ferrovia fra Darfo e Breno sull’Oglio a monte della confluenza del Dezzo. Le acque di rigurgito dell’Oglio asportarono le traversine ed i binari. Veduta anteriore alla rovina. |
| Autore: |
CALZINI Raffaele |
| Titolo: |
Un illustratore: G. B. Galizzi. |
| Pagine: |
368-376 |
| Illustrazioni: |
G. B. Galizzi.
p. 368: La giuria. (Acquaforte).
p. 368: Ritratto. (Fot. Fredy Legler).
p. 369: Teste di animali. (Acquaforte).
p. 370: (Acquaforte).
p. 370: In camerata. (Acquaforte).
p. 371: I tre studenti di S. Nicola. - H. Balzac: Contes drôlatiques. (Ed. Formiggini).
p. 371: Don Chisciotte - (Editore Sonzogno).
p. 372: Don Chisciotte - (Editore Sonzogno).
p. 372: Don Chisciotte - (Editore Sonzogno).
p. [372]: Vita e morte di Sir John Falstaff - (Dal disegno originale gentilmente concesso dagli Editori Dent e Sons - Londra). [Tavola fuori testo a colori].
p. 373: Falstaff: Vita e morte di Sir John Falstaff - (Londra, Editori Dent e Sons).
p. 374: Pinocchio. (Illustrazione inedita).
p. [374]: Minotauro. (Inferno di Dante). [Tavola fuori testo].
p. 375: Pinocchio. (Illustrazione inedita).
p. 375: Pinocchio. (Illustrazione inedita).
p. 376: Alleate! - (Caricatura eseguita durante la guerra a scopo di propaganda).
p. 376: I dantisti. |
| Note: |
Le pagine indicate precedono le tavole fuori testo. |
| Autore: |
JANNI Ettore |
| Titolo: |
Un giro intorno a un concorso. |
| Pagine: |
377-381 |
| Illustrazioni: |
p. 377: Bozzetto di Attilio Selva. (Fot. Cipriani).
p. 378: Bozzetto di Valmore Gemignani. (Fot. Cipriani).
p. 378: Bozzetto di Romano Romanelli. (Fot. Cipriani).
p. 379: Bozzetto di Antonio Maraini. (Fot. Cipriani).
p. 379: Bozzetto di Archimede Campini. (Fot. Cipriani).
p. 380: Bozzetto di Libero Andreotti. (Fot. Cipriani). |
| Note: |
Articolo inserito nella rubrica Commenti. |
| Autore: |
PAPINI Roberto |
| Titolo: |
A proposito dei ferri di Verderio. |
| Pagine: |
381 |
| Note: |
Articolo inserito nella rubrica Commenti. |
| Autore: |
C. D. |
| Titolo: |
La 7. Esposizine d’Arte a Como. |
| Pagine: |
382-383 |
| Illustrazioni: |
p. 382: La sala Eso Peluzzi. |
| Note: |
Articolo inserito nella rubrica Cronache. |
| Autore: |
G. N. |
| Titolo: |
Luigi Secchi. |
| Pagine: |
383-384 |
| Illustrazioni: |
p. 383: Signorina Mercedes Maderna.
p. 384: Luigi Secchi nello studio di Corso S. Celso - Milano. |
| Note: |
1. Luca Beltrami: Luigi Secchi. Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Bergamo, 1923.
2. Articolo inserito nella rubrica I libri. |
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