Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MM 490
MM 490
Schröffel, Ferdinando,
Notationes Archiepiscopi Sebasteni ad Declarationis suae paginam 13am
ms. cartaceo sec. XVIII, pp. 14, 270x192x31 mm
segnatura
MM 490 (già Delta 8 29)
È preceduto da pp. 1-126, da
Super pluribus, quae tum ad ipsum, tum illam pertinent, interrogationibus, a stampa del medesimo autore a Roma nel 1701.
Riutilizzo di una legatura del secolo XVIII, eseguita nei Paesi Bassi
Cuoio marmorizzato con tracce di spellatura, decorato in oro. Volume indebolito lungo le cerniere. Coppia di cornici concentriche a due filetti, delimitano un cartiglio centrale costituito da quattro ferri a maniglia contrapposti entro fioroni. Fregi floreali e corolle stilizzati, rispettivamente accantonati esterni ed interni. Dorso a sei nervi rilevati. Nel secondo compartimento, un tassello in cuoio rosa recita "SEBASTE/APOLOGIA"; in quelli rimanenti, un fiorone filigranato. Dorso a sei nervi rilevati. Capitelli grezzi e nocciola. decorato in policromia. Carte di guardia del tipo a pettinatura diritta in policromia, e bianche con filigrana a forma di stemma caratterizzato dallo scudo sorretto da due leoni rampanti, sormontato da una corona e dalla scritta "I VILIDARI". Taglio spruzzato, in policromia.
Il cartiglio centrale costituito da fregi a maniglia
1 e fioroni
2 ed il genere di filigrana, suggeriscono un'origine fiamminga della legatura. Di gusto seicentesco francese, i fioroni filigranati
3. Gli elevati valori di unghiatura lungo il taglio di gola (fino a 12 mm), suggeriscono il riutilizzo della coperta.
1
Segnatura MM 490, dettaglio
Motivo a forma di quarto di luna (ferro a crescente), che quando è caratterizzato da volute alle estremità, come avviene dalla seconda metà del XVI secolo, specie in legature tedesche e inglesi, assume un aspetto tale da ricordare qualcosa di simile a un capitello ionico, ai piedi di una culla (da cui il francese "pied de berceau" e il tedesco "Wiegenfußstempel"), oppure il manico di un paniere ("anse de panier") o una maniglia ("drawer handle tool", nome inglese sotto il quale è comunemente noto.
Tale motivo è segnalato su una placca francese alle ghiande ("aux glands") del XVI secolo e su alcune legature romane del XVII secolo. Fu pure impiegato verso il 1670 da un gruppo di legatori inglesi, chiamati "Queen's binders A.B.C.D." con riferimento a Caterina di Braganza e Maria d'Este, le regine per le quali lavorarono; figura in un tipo di decorazione assai complessa, ripetuta a piatto pieno, talvolta mosaicata, su libri di lusso di piccolo formato, generalmente devozionali. Dello stesso periodo, nella Germania meridionale e in area nordica, si riscontrano ferri a maniglia isolati o disposti a catena a formare cartigli. La sua diffusione è testimoniata dalla sua manifestazione su diverse legature eseguite in diverse botteghe di Amsterdam nel XVIII secolo, su coperte settecentesche bergamasche custodite in questa Biblioteca (cfr. la riproduzione "infra"), e persino finlandesi (
PUOKKA 1962, Abb. 1 – cfr. la riproduzione "infra").
Segnatura
MAD LGK 1769-1787
Cfr. anche le segnature
MAD LGL 1787-1800,
MAD LMK 1769-1787.
PUOKKA 1962, Abb. 1.
PUOKKA 1962, Abb. 1, dettaglio.
2
Segnatura MM 490, dettaglio
Cfr.
BRESLAUER 110, n. 118, p. 206, Petrus Francius,
Specimen eloquentiae exterioris, Amsterdam, H. Wetstenius, 1697;
VAN LEEUWEN 1976, n. 104, tav. 10, p. 441, Michel de Castelnau,
Les mémoires … Illustrez et augmentez … Avec les éloges des rois … par J. Le Laboureur, Nouv. Ed. Bruxelles, chez Jean Leonard, 1731.
3
Segnatura MM 490, dettaglio
MUSEE CONDE- CHATEAU DE CHANTILLY 2002, n. 26, p. 70-71, Antoine Varillas,
Histoire de François Ier, La Haye, Arnout Leers, 1683 ; n. 27, p. 72-83, Nicolas Barnaud,
Le cabinet du roy de France, s.l., 1581.
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