Albertus de Padua,
Expositio Evangeliorum dominicalium
latino, scrittura semigotica libraria, a due colonne rubricata, ms. membranaceo sec. XV (1430), Italia settentrionale, cc. 202. Alcuni capitoli miniati con fregi in oro e a colori, 281x198x72 mm
segnatura
MA 498 (già Gamma 4 31)
Provenienza: Crema, convento di S. Agostino, Eremitano Osservanti.
Legatura del secolo XV, verosimilmente eseguita nell'Italia settentrionale
Cuoio di colore biancastro, con limitata perdita di sostanza e dal fiore scomparso, su assi. Tracce di tre fermagli costituite da bindelle in tessuto verde un tempo, e da contrograffe metalliche, zigrinate, con finestrella laterale di aggancio, evidenziano tre motivi a losanga e tre fori a trifogli stilizzati. Dorso a tre nervi rilevati, in pelle allumata, tagliati a metà e ricamati, rivestito da un lembo di pergamena. Capitelli e taglio grezzi. Carte di guardia membranacee costituite da atti notarili duecentesca di provenienza lodigiana, in cui si legge “in broleto comunis Laude; in platea maiori Laude”. Rimbocchi rifilati senza particolare cura; negli angoli del piatto anteriore, linguette vuote.
Le iniziali a bianchi girali sono tipici del manoscritto italiano di epoca umanistica. I motivi di fiori, frutti e bacche del bordo di f. 1 r, e soprattutto l'utilizzo di due atti notarili rogati a Lodi come fogli di guardia legittima una provenienza da tale centro culturale. Non è tuttavia possibile che nel 1430, data riportata nell'”explicit”, siano state eseguite decorazioni miniate talmente aggiornate a Lodi, centro che in quel periodo, si esprimeva con una figura decorativa fortemente tardo-gotica
1. D'altronde anche a Milano e a Pavia, nei due centri più importanti del dominio Visconteo, non è possibile rintracciare bianchi girari prima del 1450-1460. È quindi verosimile che il manoscritto sia stato decorato venti-trent'anni dopo la data indicata nell'"explicit"
2.
Mentre il pellame di colore biancastro, i supporti lignei, in nervi in pelle allumata, l'assenza di unghiatura evidenzi??tano le caratteristiche medievali della legatura, le contrograffe rettangolari, zigrinate e con finestrella laterale di aggancio
3 ne pongono in risalto l'aspetto rinascimentale.