Proclus, Diadochus, In Platonis theologiam libri sex, trad. di Petrus Balbus Pisanus
latino, scrittura semigotica libraria, molto regolare, ms. cartaceo sec. XV (1462), Italia meridionale, cc. 179, 298x205x41 mm
segnatura MA 490 (già Gamma 4 19)
Volume dedicato a Ferdinando, re di Gerusalemme e di Sicilia.



Legatura del secolo XV, verosimilmente eseguita nell'Italia meridionale, del genere medievale

Cuoio di colore marrone, dal fiore scomparso con limitata perdita di sostanza, su assi. Tracce di due bindelle in tessuto verde e di due contrograffe lanceolate. Dorso a tre nervi rilevati in pelle allumata, tagliati a metà, alloggiati entro incavi rettangolari lungo il bordo interno delle assi. Capitelli a gallone, in policromia. Taglio di colore blu slavato. Carte di guardia assenti. Carte del testo provviste di una filigrana a forma di corno¹. Rimbocchi rifilati con discreta cura; negli angoli, linguette in cuoio.

Il testo è datato 1462. La decorazione miniata si compone di cinque lettere decorate con un fiore all'interno e decorazioni ai bordi. Il disegno dell'ornamentazione non è molto dissimile dalla tipologia diffusa tra il Veneto e la costa adriatica della Romagna: l'"explicit" denuncia tuttavia l'origine meridionale del manoscritto².
I nervi in pelle allumata alloggiati entro incavi rettangolari³ lungo il bordo interno delle assi, suggeriscono un'esecuzione italiana della legatura. I capitelli, del genere a gallone⁴ sono spezzati alle estremità: l'anima proseguiva in origine, per essere fissata sui contropiatti⁵. Caratteristiche per le legature del periodo, le contrograffe lanceolate⁶.