Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 477
MA 477
Legenda sancti Gerardi episcopi et martyris
latino, ms. membranaceo sec. XV (1421), Venezia, scrittura gotica libraria di mano regolare e calligrafica, 245x171x20 mm
segnatura
MA 477 (già Gamma 3 28)
Provenienza: famiglia Sagredo; fr. Wion; abate Bartolomeo Piantoni.
Legatura del secolo XV, verosimilmente eseguita nell'Italia settentrionale, del genere medievale
Cuoio di colore biancastro, dal fiore quasi interamente scomparso, su assi. Coperta staccata dal blocco del volume. Tracce di cinque borchie e di fermagli. Dorso liscio a tre nervi spezzati in cuoio, ricamati, alloggiati entro incavi rettangolari lungo il bordo interno delle assi. Capitelli assenti. Taglio grezzo. Carte di guardia assenti. Rimbocchi rifilati con cura; linguetta vuota negli angoli. Unghiatura assente.
Questo è il codice che utilizzò il monaco benedettino di origine fiamminga Wion per redigere la vita di S. Gerardo Sagredo, edita a Venezia nel 1597, ricordato da F. Sansovino
1 nella biblioteca di Nicola Sagredo, figlio del senatore Bernardo, procuratore di San Marco. Il presente manoscritto fu redatto e miniato per casa Sagredo e commissionato forse da Luigi o Alvise († 1424) figlio di Albano. Il codice rimase presso questa famiglia fino al Settecento, quando dopo la morte del procuratore Zaccaria Sagredo figlio di Stefano, passò all'abate Bartolomeo Piantoni e quindi per dono ad un successivo proprietario che ne indica le ultime vicende in una nota a foglio 23v
2. Di particolare interesse lo stemma di S. Gerardo sul contropiatto anteriore
3.
La natura del codice suggerisce un'esecuzione nell'Italia settentrionale della coperta. I supporti lignei, i nervi in pelle allumata, le tracce di borchie, l'assenza di unghiatura, caratterizzano questa legatura di genere medievale, eseguita in Italia, come suggeriscono gli incavi di foggia rettangolare
4 posti lungo il bordo delle assi nei quali sono alloggiati i nervi. Caratteristiche per le legature gotiche, le cuciture a doppio supporto ricamato
5.