Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - MA 285
Chiudi la finestra


MA 285


Andreae, Johannes, Hieronymianus, (mutilo all'inizio)
ms. membranaceo sec. XV (1450), cc. 99, Italia settentrionale, scrittura semigotica libraria, 222x150x30 mm
segnatura MA 285 (già Delta 5 5)

MA 285 piatto anteriore MA 285 piatto posteriore

Legatura del primo (?) quarto del secolo XVI, verosimilmente eseguita nell'Italia centrale/meridionale

Marocchino rosso su assi, decorato a secco. Cinque fasci di filetti concentrici. Cornice esterna decorata a piastrella, raffigura motivi stilizzati a tre quarti di cerchio, quella interna foglie mosse. Nello specchio allungato, una coppia di croci. Borchie, umbone e fermagli, evidenziano motivi vegetali stilizzati. Dorso a tre nervi in pelle allumata, alloggiati entro incavi di foggia rettangolare lungo il margine interno dei supporti lignei; compartimenti ornati con un seminato di losanghe. Cuoio in testa scomparso. Capitelli rossi e grigi, spezzati alle estremità, caratterizzati da un'anima oggi spezzata che proseguiva per essere poi fissata nei piatti. Alette cartacee verticali di rinforzo. Compartimenti a seminato di losanghe. Taglio dorato. Carte di guardia membranacee. Rimbocchi approssimativamente rifilati sul piatto anteriore, operazione eseguita con maggiore cura su quello posteriore; linguette giustapposte negli angoli.

Le iniziali decorate costituiscono l'interesse di questo manoscritto. La tipologia delle decorazioni a volute miniate rifinite con filigrane a inchiostro e delle iniziali filigranate, si adatta alla data del 1450 indicata nell'”explicit”. Riferibile alla cultura dell'Italia settentrionale, questa decorazione non sembra tuttavia lombarda. La ricchezza del disegno delle iniziali è rapportabile alla cultura emiliana, il cui monumento La Bibbia di Borso d'Este (1455) rappresenta un riferimento anche per questo codice. Un confronto con il ms. contrassegnato MA 238 di questa Biblioteca, scritto a Parma nel 1471, sembrerebbe indicare, per la stretta vicinanza, che queste laudi di S. Gerolamo abbiano la medesima provenienza1.
Se la cornice esterna, ornata con un motivo stilizzato2 è corrente per le legature italiane del periodo, quella interna provvista di foglie mosse3, potrebbe indicare un'origine dell'Italia meridionale. Un manufatto della fine del XV secolo decorato con quest'ultimo fregio, è stato ritenuto originario dell'Italia centrale4. L'assenza di un censimento5 delle borchie, umboni e fermagli non fornisce indizi ulteriori sul luogo di esecuzione della legatura. Volume ritenuto toscano da T. De Marinis6.


1
CODICI E INCUNABOLI 1989, n. 163, p. 360.
Toptop

2
segnatura MA 285, dettaglio
Segnatura MA 285, dettaglio
Bologna: HOBSON A. 1989, fig. n. 22, p. 28; Firenze (?): BIBLIOTECA NAZIONALE BRAIDENSE 2002, n. 6, p. 90, Marcus Annaeus Lucanus, Pharsalia (in volgare), ms. membranaceo, sec. XV, segnatura Ms. Castiglioni 21; Marche(?): ID., n. 2, p. 86, Miscellanea ascetica, ms. cartaceo del secolo XV, segnatura AC.VIII.35; Napoli: DE MARINIS 1960, I, n. 87, tav. VII; Urbino: ID., I, n. 968, tav. CLXVI.
Toptop

3
segnatura MA 285, dettaglio
Segnatura MA 285, dettaglio
DE MARINIS 1960, I, n. 235, tav. XXXVIII, Trattato di medicina, Napoli, Biblioteca nazionale, segnatura cod. VIII B. 49.
Toptop

4
CHRISTIE'S LONDON 2004, n. 35, pp. 60-61, Marcus Tullius Cicero, Epistolae ad familiares, commento di Hubertinus clericus, Venezia, Andrea Torresanus de Asula e Bartolomeus de Blavis, 1483/1484.
Toptop

5
segnatura MA 285, dettaglio    segnatura MA 285, dettaglio
Segnatura MA 285, dettagli
Georg Adler di Prerow (Germania), ha costituito un archivio ricco di oltre 4.000 immagini riferite a borchie, umboni e fermagli, destinato ad essere inserito su Internet. Recente la sua collaborazione al gruppo di lavoro belga-fiammingo sulla terminologia della legatura (ARCHIEF 2004, tav. 1-50).
Toptop

6
DE MARINIS 1960, I, n. 1065 A.
Toptop


Chiudi la finestra