Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - AB 319
Chiudi la finestra


AB 319


Almé. Estimo
ms. cartaceo sec. XVII (1624), cc. 78, 314x214x24 mm
segnatura AB 319 (già Alpha 2 30)
Restauro: P. Brena-C. Valli, Bergamo

AB 319 piatto anteriore AB 319 piatto posteriore

Riutilizzo di una legatura del secolo XVII, eseguita a Bergamo

Legatura su cui sono stati applicati i piatti di una coperta seicentesca in cuoio marrone bruno, caratterizzato da screpolature e da una limitata perdita di sostanza, decorato a secco. Riquadro caratterizzato da filetti orizzontali e verticali intrecciati, a formare sei piccoli e sei ampi rettangoli disposti verticalmente, questi ultimi caratterizzati da una coppia di filetti incrociati e da un fregio di gusto orientaleggiante negli spazi. Dorso mobile, a quattro nervi rilevati. Capitelli verdi, incollati. Nel secondo compartimento, la scritta dorata "ESTIMO/DI/ALMÉ/1624". Carte di guardia bianche, rifatte. Taglio grezzo.

Il testo di natura locale ed il fregio1 presente su legature bergamasche2 cinque- e seicentesche di questa Biblioteca, suggeriscono un'esecuzione della legatura nel capoluogo orobico. Motivo corrente, diffuso sulle legature rinascimentali eseguite nell'Italia settentrionale3 e centrale4 e persino su quelle francesi5 ed inglesi6.
Il restauro e la conservazione del materiale librario sono stati affrontati in maniera scientifica solo nel secolo XX. In Italia solo dal 1938, con la fondazione, per opera di Alfonso Gallo, dell'Istituto Centrale per la Patologia del Libro, si sono svolte regolari ricerche e prove di laboratorio cui sono seguite periodiche pubblicazioni sull'argomento. La tendenza attuale, almeno per quanto riguarda biblioteche e archivi, è la buona conservazione dei libri in ambienti idonei, limitando il più possibile gli interventi di restauro. Ogni intervento radicale sulla legatura del libro, anche la semplice sostituzione di una cucitura, può privare il manufatto di un elemento importante d'identificazione. Per quanto riguarda le decorazioni delle legature, è ritenuta del tutto inutile ogni reintegrazione stilistica delle parti rifatte. Norme generali sono dunque prevenzione, buona conservazione e, possibilmente, solo interventi di piccolo restauro.


1
segnatura AB 319, dettaglio
Segnatura AB 319, dettaglio
Toptop

2
segnatura MIA 562, dettaglio
Segnatura MIA 562.
Cfr. anche le segnature MIA 110, MIA 1149, MIA 1150, MIA 1151, MIA 1152, MIA 1153, MIA 1197, MIA 1198, MIA 1199, MIA 1200, MIA 1266, MIA 1267, MIA 1268, MIA 1269, MIA 1270, MIA 1271, MIA 1272, MIA 1273, MIA 1274, MIA 1275, MIA 1276, MIA 1278, MIA 1279, MIA 1280, MIA 1281, MIA 1515, MIA 1571.
Toptop

3
Questo fregio si manifesta anche su legature d'archivio degli anni 1593-1594, custodite nell'Archivio storico comunale di Tortona (cfr. "infra"- MALAGUZZI 2002, LXXV, tav. 123, n. 494, p. 65, Libri dei conti dei creditori e debitori 1593-1594).

MALAGUZZI 2002, LXXV, tav. 123, n. 494
Toptop

4
BIBLIOTECA CASANATENSE 1995, I, n. 180; II, fig. 75, p. 53, legatura opera di Niccolò Francese, legatore rinascimentale vaticano.
Toptop

5
Schema del decoro presente su legature parigine degli anni 1521-1535
Schema del decoro presente su legature parigine degli anni 1521-1535, già proprietà di Jean Grolier (HOBSON G. D. 1931, Tafel 28, Abb. 1, p. 83).
Toptop

6
PEARSON 2000, p. 96, ferro 32.
Toptop


Chiudi la finestra