Nider, Johannes, Praeceptorium divinae legis, seu Expositio decalogi, [Milano, Giovanni Antonio d'Onate, ca. 1489], 211x148x55 mm
segnatura Inc. 5 59 (già A 11 59)
Provenienza: Giacomo Sorino; frate Stefano; Antonia Suardi Ponti.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 825, p. 224.



Legatura della fine del secolo XV, verosimilmente eseguita in Lombardia

Marocchino marrone dal cuoio scomparso e con marginale perdita di sostanza, su assi, decorato a secco. Piatti indeboliti lungo le cerniere. Tre filetti bruniti concentrici. Cornice esterna a dischetti, interna a torciglione. Un mazzo con pendagli, costituito da nodi di genere moresco nel centro dello specchio e dischetti lungo il margine interno. Tracce di due fermagli: bindelle un tempo, e contrograffe tetralobate, dal margine zigrinato e con finestrella laterale di aggancio. Dorso dal cuoio parzialmente scomparso, a tre nervi in pelle allumata, tagliata a metà e ricamata, alloggiati entro incavi rettangolari lungo il margine dei supporti lignei. Capitelli e taglio grezzi. Carte di guardia posteriori bianche. Rimbocchi rifilati senza particolare cura sul contropiatto anteriore, attentamente su quello posteriore; linguette in cuoio negli angoli.

L'iscrizione di possesso sul verso dell'ultima carta di guardia posteriore in data 1518¹, costituisce la data di esecuzione "ad quem" della legatura. Se la cornice a torciglione² non appare caratterizzante, i nodi di genere moresco³, pure notati su di una legatura coeva di verosimile origine lombarda⁴ custodita nella Biblioteca Braidense di Milano, suggeriscono una medesima origine della coperta. Secondo le aspettative, le contrograffe tetralobate, dal margine zigrinato e con finestrella laterale di aggancio⁵. Il dorso dal cuoio parzialmente scomparso, consente di apprezzare i nervi⁶ in pelle allumata, tagliata a metà e ricamata, alloggiati entro incavi rettangolari lungo il margine dei supporti lignei.