Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - INCUNABOLO 5 16
Incunabolo 5 16
Angelus de Clavasio,
Summa de casibus conscientiae, Chivasso, Jacobino Suigo, 1486, 221x152x68 mm
segnatura
Inc. 5 16 (già A 11 16)
Provenienza: Giulio Simone; Antonia Suardi Ponti.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 74, p. 37.
Riutilizzo di una legatura eseguita tra il 1486 ed il 1487, nel Veneto o a Roma(?)
Legatura su cui sono stati applicati i piatti di una legatura rinascimentale italiana, in marocchino bruno, decorato a secco ed in lega d'oro. Cinque filetti concentrici. Cornici esterna decorata a doppi nodi, interna a rosette quadrilobate. Al centro dello specchio, una mandorla provvista internamente di un seminato di crocette. Quattro fermagli in origine; coppia di bindelle rifatte con graffe, e contrograffe di foggia lanceolata, a riccio pieno. Dorso a tre nervi rilevati. Capitelli rossi. Compartimenti ornati a seminato di cerchielli entro losanghe. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche, originali, rifatte, e membranacee. Rimbocchi rifilati con discreta cura; angoli giustapposti con linguetta in cuoio.
Legatura strettamente coeva, come testimonia il breve arco temporale intercorrente tra la data di di stampa del volume – il 13 maggio 1486-, e la data di acquisto il 24 giugno 1487
1 al prezzo di un ducato e mezzo
2.
Il fregio ad ogiva
3 compare su una legatura padovana
4 eseguita verso il 1470 per Peter Ugelheimer, bibliofilo tedesco, socio del tipografo Nicola Jenson. Questo motivo appare stato mutuato dal decoro di legature islamiche, circostanza inusuale per gli umanisti di questa città che volevano riscoprire e far rivivere i miti del mondo classico. La prima ragione è apparentemente legata al fatto che non sussistevano oltre legature antiche da imitare; la seconda risiede nella elevata qualità ornamentale offerta dai manufatti eseguiti dagli artigiani islamici: la loro raffinatezza, se confrontata ai moduli italiani del periodo, non poteva non impressionare chi fosse stato alla ricerca di nuovi modelli. T. De Marinis e A. Hobson segnalano rispettivamente, anche alcune legature veneziane
5 e romane
6 di questo genere. Curiosa la rosetta quadrilobata circostante
l'ogiva
7, riscontrata in un'altra coperta italiana
8 custodita in questa Biblioteca.
1

Segnatura Inc. 5 16, dettaglio
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Segnatura Inc. 5 16, dettaglio
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Segnatura Inc. 5 16, dettaglio
4
HOBSON A. 1989, p. 38, 40, List A, n. 5, fig. 34, tav. I, Paris, Bibliothèque nationale, segnatura vélins 1149, Cicero,
Epistolae ad familiares, Venezia, Jenson, 1475, su pergamena;
VAN PRAET 1822-1828, p. 261;
DE MARINIS 1955, n. 6, tav. I.
5
DE MARINIS 1960, II, n. 1571, tav. C 18, P. Orosius,
Senza note, Venezia, Leonardo di Basilea, c. 1475, Parigi, Libreria P. Berès (1957); n. 1649, tav. CCCIV,
M. T. Cicero, Napoli, Biblioteca nazionale, segnatura IV.G.65; n. 1649 bis, tav. C28,
Martialis, ms. sec. XV, Oxford, Biblioteca Bodleiana, segnatura ms. Auct.F.4.33; n. 1650, tav. CCLXXXVII,
Guidus Columna, Paris, Bibliothèque Sainte Geneviève; n. 1791, tav. C38,
Comissione del doge Leonardo Loredano per Lorenzo Giustiniani, Luogotenente a Cipro, 13 agosto 1507, Venezia, Museo Correr, segnatura ms. III 656.
6
HOBSON A. 1989, p. 79, 83, List E. Rome: the "Sanvito Binder", n. 3, fig 66, Besançon, Bibliothèque municipale, segnatura ms. 431, Ps. Aristotele,
Secreta secretorum, s.d.; p. 79, 83, List E. Rome: the
Sanvito Binder, n. 4, fig. 67, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura Barb. lat. 423, Missale, ms. sec. XIV.
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Segnatura Inc. 5 16, dettaglio
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Segnatura
Inc. 5 74, dettaglio
