Eusebius (S.) Cremonensis, Epistola ad Damasum de morte Hieronymi. [Seguono] S. Augustinus, Epistola ad Cyrillum de vita, obitu et miraculis Hieronymi; S. Cyrillus, Epistola ad Augustinum de miraculis Hieronymi et de morte Eusebii, Venezia, Pellegrino Pasquali e Domenico Bertocchi, 1485, 215x153x15 mm
segnatura Inc. 2 203 bis (già O 9 46).
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 486, pp. 136-137.



Riutilizzo di una legatura della fine del secolo XV/inizio XVI, eseguita nell'Italia settentrionale

Legatura su cui sono stati applicati i lacerti dei piatti relativi ad una legatura in marocchino marrone, decorato a secco ed in lega d'oro. Filetti concentrici. Cornice a piastrella, caratterizzata coppie di vasi allungati, addossati dalle estremità caudate, entro volute fogliate. Nello specchio, tre mazzi di nodi a crocette, ripetuti negli angoli, disposti verticalmente. Tracce di due fermagli: bindelle un tempo e contrograffe a trapezio. Dorso a tre nervi rilevati. Capitelli rossi. Taglio grezzo. Carte di guardia rifatte. Provenienza: Bergamo, Monastero del S. Spirito.

La coppia di vasi addossati¹ che ricordano un fregio adottato dall'ignoto legatore padovano "Scholastic binder"², attivo tra la fine del secolo XV e l'inizio del XVI secolo, 30 legature del quale sono attualmente censite, sembrano suggerire l'esecuzione realizzata nell'Italia settentrionale. Il fondo biancastro del decoro³, evidenzia l'utilizzo di una lega d'oro, oggi ossidata. L'impronta delle contrograffe rilevate⁴ sul piatto posteriore della legatura di destinazione, evidenzia la corretta applicazione del lacerto su quest'ultima.