Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - INCUNABOLO 2 197
Incunabolo 2 197
Baptista De Salis,
Summa casuum conscientiae [segue:] Sixtus PP. IV,
Bulla "Etsi dominici gregis", Pavia, Francesco Girardengo e Giovanni Antonio Berretti, 1489, 220x150x60 mm
segnatura
Inc. 2 197 (gią O 9 40)
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 181, p. 61.
Legatura della fine del secolo XV, eseguita in Italia
Marocchino marrone spellato, su assi, decorato a secco. Tre filetti concentrici. La cornice esterna ornata a teste di cherubino, quella interna, a piastrella, raffigura motivi a cordame. Nello specchio, tre mazzi disposti verticalmente, costituiti ciascuno da quattro nodi di tipo moresco. Tracce di quattro fermagli Dorso a tre doppi nervi in pelle allumata, poco rilevati, collocati entro incavi rettangolari lungo il margine dei supporti lignei. Capitelli verdi e rosa. Compartimenti decorati con un seminato di losanghe. Taglio grezzo. Carte di guardia bianche, con filigrana a forme di torre, sormontata da una margherita stilizzata. Rimbocchi del cuoio, giustapposti e vuoti negli angoli, rifilati sui contropiatti.
I motivi a cordame
1 e le testine di cherubino
2 alate non forniscono affidabili informazioni in merito all'origine del manufatto. Cuoio di elevata qualitą.
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Motivo frequente nelle legature dal XV al XVIII secolo, come simbolo religioso su testi devozionali o come semplice ornamento. Compare nelle legature tardogotiche e, dall'inizio del XVI secolo, a Venezia, nell'Italia settentrionale e a Roma, disposto simmetricamente lungo le cornici, a seminato nello specchio e negli angoli dei riquadri. G. D. Hobson (
HOBSON G. D. 1988, p. 360, fig. 8) segnala un cherubino demoniaco ("demoniac cherubin") che compare su placche inglesi negli anni 1485-1555. I. Schunke (
SCHUNKE 1962, tav. XXXVII) segnala pure la presenza di questo motivo in una legatura eseguita a Heidelberg, in Germania, da Petrus Betz.
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