Bonaventura (S.), Opuscula. [Segue:] Octavianus de Martinis, Oratio in vitam et merita Sancti Bonaventurae, Brescia, Bernardino Misinta, ed. Angelo de' Britannici, 1497, 198x145x48 mm
segnatura Inc. 2 59 (già A 7 59)
Provenienza: Antonia Suardi Ponti; Mons.G. Locatelli.
INDICE DEGLI INCUNABOLI 1966, n. 277, p. 84.



Legatura della fine del secolo XV/inizio XVI, eseguita in Italia

Marocchino marrone lacero e dal fiore parzialmente scomparso, su assi, decorato a secco. Tre filetti bruniti concentrici. Cornice esterna caratterizzata da una losanga provvista di lati concavi, interna da rosette pentalobate entro volute a spine. Specchio ornato con un seminato di losanghe costituito da filetti incrociati. Tracce di tre fermagli: bindelle un tempo, e impronte di contrograffe pentalobate. Dorso a tre nervi rilevati. Capitelli e taglio grezzi. Compartimenti decorati con una coppia di filetti incrociati. Rimbocchi rifilati con discreta cura; angoli giustapposti e linguette vuote negli angoli.

Il decoro della cornice¹ – pure riscontrato in un'inedita coperta² coeva italiana custodita nella Biblioteca Queriniana di Brescia- e dello specchio³, privi di motivi caratterizzanti, non informano con certezza sul luogo di esecuzione del manufatto. La profonda impressione delle contrograffe⁴ nel cuoio, presente anche in un'altra legatura della Biblioteca civica⁵, testimonia la forza utilizzata per l'applicazione.