Zabarella, Giacomo, De rebus naturalibus libri XXX, Venezia, Paolo Meietti, 1590, 398x265x75 mm
segnatura Cinq. 6 1587
LE CINQUECENTINE 1973, volume ingressato dopo il 1973.
Provenienza: Bergamo, Biblioteca del Seminario.



Legatura della fine del secolo XVI, verosimilmente eseguita nel Veneto, del genere "a mosaico"

Marocchino rosso dalle gore biancastre, decorato a secco ed in oro e pasta di cera. Piatti particolarmente indeboliti lungo le cerniere. Supporti lievemente imbarcati. Filetti concentrici. Cornice a tre filetti. Al centro dello specchio, un ovale costituito da due filetti il cui interno è rilevato con della pasta di cera blu, entro dieci motivi arcuati, ripetuti lungo il labbro, e quattro corolle azzurrate, pure presenti negli angoli esterni -entro una coppia di arabeschi fogliati- ed interni, ad affiancare palmette dalla corolla svasata, volute azzurrate e corolle panciute. Al centro, uno stemma un tempo dorato, quasi interamente svanito sul piatto anteriore – permangono i soli margini dello stemma -, mentre su quello posteriore, lo stesso è più compiuto dato che permette di osservare, anche un leone rampante interno fasciato di rosso e d'argento. Tracce di due bindelle di colore rosso mattone. Il dorso arrotondato, è a sei nervi in cuoio, rilevati e ricamati. Discreta concavità del lato sinistro. Al piede ed in testa, parziale scomparsa del materiale di copertura. Catenelle in evidenza. Capitelli grezzi. Al centro dei compartimenti, una losanga centrale con un motivo fogliato tetralobato, caratterizzata da quattro corolle azzurrate stilizzate alle estremità. Taglio concavo, dorato, di colore pallido. Carte di guardia bianche con filigrana sulla guardia anteriore sotto forma di un cerchio dal cui mezzo si diparte uno stelo sormontato da un fiore trilobato stilizzato, costituito da tre losanghe. Rimbocchi rifilati senza particolare cura; quelli laterali sono collocati sopra i rimbocchi di testa e di piede. Le tracce di un'ampia gora d'acqua caratterizzano il piede dei fascicoli del testo.

Legatura verosimilmente veneta della fine del secolo XVI, come suggeriscono i motivi quali: 1) gli arabeschi fogliati accantonati esterni¹; 2) le corolle azzurrate accantonate esterne, interne ed al centro dei piatti²; 3) le corolle panciute azzurrate accantonate interne³; 4) i motivi arcuati circostanti il cartiglio centrale⁴; 4) le palmette a corolla svasata accantonate⁵; 6) i motivi fogliati tetralobati al centro dei compartimenti⁶ del dorso. Gli angoli dei piatti parzialmente sbrecciati, evidenziano l'utilizzo del cartone quale supporto del materiale di copertura. Il dorso del volume, incurvato, è stato realizzato dopo la cucitura dei fascicoli, mediante battitura con il mazzuolo, procedimento servito a riportare lo spessore del dorso, aumentato in ragione del filo di cucitura, allo stesso livello delle pagine: ne consegue un taglio anteriore concavo, che conferisce al libro una forma stabile, caratteristica generalmente più accentuata nelle legature di area nordica che non in quelle italiane. Conforme al periodo, il taglio pallido dorato⁷. Legatura originale, come suggerisce l'impronta dei rimbocchi sulle carte di guardia coeve. Volume appartenuto al Seminario di Bergamo⁸.