Legature storiche nella biblioteca "A. Mai" - CINQUECENTINA 4 413
Cinquecentina 4 413
Petrarca, Francesco,
Le volgari opere, comm. Alessandro Vellutello, Venezia, Giovanniantonio & fratelli da Sabio, 1525, 225x158x35 mm
segnatura
Cinq. 4 413
Provenienza: Madonna Camilla Sechi.
LE CINQUECENTINE 1973, p. 266.
Legatura della seconda metà del secolo XVI, verosimilmente eseguita nell'Italia settentrionale, del genere "a losanga-rettangolo"
Marocchino bruno con limitata perdita di sostanza, decorato a secco. Volume particolarmente indebolito lungo le cerniere. Angoli sbrecciati. La cornice a piastrella, raffigura una coppia di arabeschi. La losanga centrale, pure ornata a piastrella, evidenzia foglie trilobate entro volute. Dorso a tre nervi ricoperto con un lembo di carta. Capitelli assenti. Alette di rinforzo verticali in pergamena. Taglio blu slavato. Carta di guardia posteriore. Contropiatti in vista. Rimbocchi rifilati con discreta cura; linguette vuote negli angoli.
Le coppia degli arabeschi della cornice
1 e le foglie trilobate entro volute
2 presenti in legature veneziane, potrebbero suggerire una medesima origine del manufatto. Il dorso rinforzato con un foglio utilizzato per elencare i coscritti del 1830 circa
3, testimonia il variegato riutilizzo del materiale di scarto a questo scopo. Accordo cromatico scuro tra il materiale di copertura e il taglio
4. Volume appartenuto a Madonna Camilla Sechi
5.
1

Segnatura Cinq. 4 413, dettaglio
Cfr.
DE MARINIS 1960, II, n. 2038, tav. CCCLXX,
Officium B.M.V., Milano, Castello sforzesco, segnatura Triv. Cod. 440.
2

Segnatura Cinq. 4 413, dettaglio
Cfr.
DE MARINIS 1960, II, n. 2252,
M. Equicola, Venezia, 1516, biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura l.d.m.156.
3

Segnatura Cinq. 4 413, dettaglio
Anche il cartone, materiale costituito da un foglio di vario spessore, utilizzato in Occidente dal XV secolo, ma già in uso da parecchi secoli in Oriente, come elemento di sostegno delle coperte in sostituzione del legno, è stato ampiamente riutilizzato. Sembra che in Italia la prima città a farne uso sia stata Bologna, verso il 1450, seguita da Milano e più tardi, da Padova. Inizialmente il cartone era costituito da materiali di scarto delle cartiere o da residui di fogli di carta incollati fra loro, a volte da fogli ritagliati in bande alternate in verticale e in orizzontale, il tutto rinforzato da frammenti di pergamena. L' utilizzazione di questo materiale tuttavia, suggerita da ragioni di economia, avvenne a discapito della conservazione dei testi.
Già nel Cinquecento le autorità si preoccuparono di questo fenomeno (
QUILICI 1987 A, p. 22, nota 3): nel 1577, in Danimarca, un'ordinanza sanciva che i vecchi libri di Chiesa, i messali, i graduali, le raccolte di salmi, le bibbie, sia su carta sia su pergamena, non dovevano essere gettati né utilizzati per la rilegatura. Ricordiamo a questo proposito che in conseguenza del Concilio di Trento (1545-1563) numerosi libri liturgici, non potendo più essere utilizzati, furono venduti ai legatori. Una grande distruzione di libri avvenne inoltre nel xvi secolo durante il periodo della Riforma, in seguito alla dissoluzione dei monasteri inglesi (1537-1539) ed a causa di eventi bellici quali la "guerra dei contadini" in Germania (1525) e le guerre degli Ugonotti in Francia (1561-1589).
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Segnatura Cinq. 4 413, dettaglio
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Segnatura Cinq. 4 413, dettaglio
